Rigenerazione urbana: in Puglia un progetto pilota

Per definire le linee strategiche del nuovo Piano Urbanistico Regionale, l'amministrazione ha coinvolto associazioni e operatori del territorio, tra cui CANDE

di Redazione tecnica - 27/02/2025

Valorizzare il territorio, puntando sulla rigenerazione urbana come motore di sviluppo sostenibile. A sostenere con forza questa visione è CANDE (Class Action Nazionale dell’Edilizia), che ha partecipato attivamente al percorso voluto dalla Regione Puglia per la definizione del Nuovo Piano Urbanistico Regionale.

Un modello innovativo di pianificazione territoriale: l'esempio della Puglia

Come spiega l'Associazione, la Regione Puglia ha scelto un approccio inclusivo e partecipato, coinvolgendo imprese, professionisti ed esperti del settore nelle fasi di consultazione.

Un percorso che, secondo Angela Lorusso, coordinatrice regionale di CANDE, rappresenta un’esperienza pilota a livello nazionale:"Abbiamo accolto con entusiasmo l’opportunità di contribuire a questo progetto strategico, partecipando a tutti gli incontri e ai quattro tavoli tematici previsti. Abbiamo messo a disposizione il nostro know-how in materia di riqualificazione e rigenerazione urbana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese, garantendo il rispetto dell’ambiente e uno sviluppo ecosostenibile."

CANDE ha raccolto il proprio contributo in un documento nel quale sono state identificate sei aree di intervento prioritarie, che dovrebbero costituire la base per un piano strutturato di riqualificazione del territorio:

  1. Green e transizione ecologica;
  2. Sicurezza sismica;
  3. Bonifica e trasformazione dell’amianto;
  4. Abbattimento delle barriere architettoniche;
  5. Sicurezza e formazione nei luoghi di lavoro;
  6. Urbanistica e riqualificazione urbana

Dall’amianto alla mobilità sostenibile: le priorità di CANDE

L’iniziativa proposta da CANDE punta a una trasformazione radicale del territorio pugliese, affrontando criticità storiche come la presenza diffusa di amianto e la necessità di migliorare la mobilità urbana.

"Si tratta di un’occasione straordinaria per dare impulso a un modello di sviluppo che metta al centro il benessere delle comunità. Pensiamo, ad esempio, a una vasta opera di risanamento delle aree contaminate da amianto, che rappresentano un grave rischio per la salute pubblica", spiega Roberto Cervellini, presidente di CANDE.

Altrettanto significativa è l’attenzione dedicata alla mobilità sostenibile e all’abbattimento delle barriere architettoniche, con l’introduzione di figure professionali specializzate come il Disability Manager, incaricato di pianificare l’accessibilità degli edifici e degli spazi pubblici.

Il ruolo della politica e le prospettive future

Nel corso delle interlocuzioni con la Regione, CANDE ha sottolineato la necessità di un impegno concreto e duraturo per trasformare queste proposte in misure operative. Durante un incontro nei mesi scorsi, l’associazione aveva sollecitato anche il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, affinché il suo dicastero includesse una delega specifica all’edilizia: "Avevamo avanzato le stesse proposte anche al Ministero, ma al momento non abbiamo riscontri concreti. Confidiamo invece nella sensibilità della Regione Puglia, affinché possa tradurre le nostre indicazioni in interventi tangibili per il territorio", ha dichiarato Bartolomeo Murgese, consigliere nazionale di CANDE.

Un invito colto invece dall'Amministrazione regionale: l’esperienza pugliese potrebbe rappresentare un modello da esportare in altre regioni italiane, ponendo la rigenerazione urbana come strumento chiave per coniugare crescita economica, sostenibilità e benessere sociale.

“Grazie alla collaborazione tra enti pubblici, professionisti e imprese, la Puglia può diventare un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, rispondendo alle sfide ambientali e sociali con una visione innovativa e concreta dello sviluppo del territorio”, conclude il presidente Cervellini.

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