Riforma Testo Unico Edilizia: le proposte di UNITEL per uscire dal caos normativo
Le proposte di UNITEL (Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali) per la riforma del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia)
Chiarezza normativa, maggiore attenzione al patrimonio edilizio esistente, digitalizzazione ragionata e semplificazione procedimentale. Sono solo alcune delle istanze che emergono con forza nel dibattito sulla riforma del Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R. n. 380/2001), una riforma che dovrebbe procedere di pari passo con quella urbanistica (ancora ferma alla legge del 1942) e con una revisione dei requisiti igienico-sanitari (anche questi fermi ad un DM del 1975), ormai distanti dalle tecnologie e dalle soluzioni disponibili sul mercato.
Riforma Testo Unico Edilizia: più di una esigenza
Che il sistema attuale sia ormai superato e inadeguato è un dato di fatto. Eppure, nonostante la consapevolezza diffusa sulla necessità di un intervento organico, si continua a procedere con modifiche frammentarie e normative emergenziali che spesso finiscono per aggravare il quadro anziché semplificarlo.
Come garantire regole chiare e uniformi su tutto il territorio nazionale senza generare contenziosi infiniti? Come riformare un sistema normativo che appare sempre più distante dalla realtà operativa? Ma, soprattutto, come impostare una riforma che sia davvero utile per professionisti, enti locali e cittadini?
Come garantire regole chiare e applicabili su tutto il territorio nazionale senza generare contenziosi infiniti? Come riformare un sistema normativo lontano anni luce da una realtà complessa come quella edilizia? Ma, soprattutto, come impostare una riforma che possa davvero essere utile, considerando che da oltre due decenni il Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R. n. 380/2001) è il riferimento normativo per la disciplina edilizia in Italia?
Sono domande che meritano risposte concrete e strutturate. Ed è proprio in questa direzione che si muove il documento predisposto da Salvatore Di Bacco (Comitato Scientifico UNITEL - Unione Nazionale Italiana Tecnici Enti Locali), che individua le priorità irrinunciabili per una riforma efficace del settore:
- la digitalizzazione e dematerializzazione dei fascicoli edilizi;
- l’introduzione dei fascicoli del fabbricato digitali per gli edifici di nuova costruzione e/o esistenti;
- l’introduzione di portali informatici unici nazionali per la gestione dei procedimenti amministrativi;
- la riduzione dei titoli abilitativi;
- i rapporti del T.U. delle costruzioni con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e sostenibilità energetica.
Digitalizzazione, fascicolo del fabbricato e portale unico nazionale
Secondo UNITEL, uno dei principali problemi operativi per tecnici e amministrazioni locali è l’assenza di un sistema digitale unificato per la gestione delle pratiche edilizie. L’esperienza del Superbonus 110% ha dimostrato chiaramente come la mancanza di dati digitalizzati abbia bloccato intere procedure, costringendo gli enti locali a ricostruire la storia amministrativa degli immobili con pratiche cartacee frammentate.
L’approccio seguito con l’introduzione della CILAS è stato emblematico: invece di affrontare la questione con un sistema digitale strutturato, si è pensato di semplificare eliminando il controllo della conformità edilizia e urbanistica, generando ulteriori incertezze.
La proposta di UNITEL prevede:
- la completa digitalizzazione e dematerializzazione di tutta la documentazione edilizia, garantendo un accesso rapido ai dati necessari per la verifica dello stato legittimo degli immobili;
- l’introduzione di un fascicolo digitale del fabbricato, che contenga tutte le informazioni essenziali su ogni edificio, evitando di dover ricostruire ogni volta la storia amministrativa degli immobili;
- un portale informatico unico nazionale, interoperabile tra tutti gli enti coinvolti (Comuni, Regioni, Soprintendenze, Genio Civile, ASL, Vigili del Fuoco, ecc.), per garantire trasparenza e riduzione dei tempi burocratici.
Riduzione dei titoli abilitativi
Altro tema toccato da UNITEL riguarda l’attuale regime amministrativo che prevede una molteplicità di titoli edilizi (CIL, CILA, CILAS, SCIA, SCIA alternativa, Permesso di costruire) che ha generato confusione piuttosto che semplificazione. Anche gli uffici tecnici comunali si trovano spesso in difficoltà nell’interpretare la normativa, con evidenti ripercussioni su tempistiche e certezza del diritto.
La proposta è chiara, ridurre i titoli abilitativi a due soli strumenti:
- permesso di costruire per le opere di maggiore impatto urbanistico;
- SCIA per tutti gli interventi minori, eliminando le inutili duplicazioni.
In aggiunta, UNITEL suggerisce l’introduzione di un glossario tecnico unico, che definisca con precisione quali interventi rientrano in ciascun titolo edilizio, evitando interpretazioni divergenti da parte delle amministrazioni locali.
Coordinamento tra Testo Unico Edilizia e Codice dei Beni Culturali
Altro nodo cruciale è il conflitto tra il Testo Unico dell’Edilizia e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. n. 42/2004), che genera dinieghi e incertezze interpretative su molti interventi edilizi.
Ad esempio, le limitazioni all’installazione di impianti fotovoltaici e cappotti termici sugli edifici vincolati, in contrasto con le normative europee sull’efficientamento energetico. UNITEL evidenzia come le diverse interpretazioni delle Soprintendenze abbiano creato situazioni paradossali, con comuni che bloccano opere di miglioramento energetico senza alcun criterio uniforme.
La soluzione? Un quadro normativo chiaro e coerente, che consenta di:
- equilibrare la tutela del patrimonio storico con le esigenze di rigenerazione edilizia;
- definire regole omogenee per tutti i Comuni, evitando interpretazioni discrezionali.
“È necessario ed indispensabile – conferma UNITEL – che il governo centrale intervenga il più presto possibile al fine di ripristinare una unicità degli interventi di efficientamento energetico, uniforme ed omogenea su tutto il territorio nazionale, anche utilizzando decreti attuativi e/o regolamentando gli interventi di realizzazione di cappotti e impianti solari applicabili in tutti i comuni di Italia in modo uniforme, ed evitando “dispersioni localizzate” che porteranno ad uno sfaldamento dell’immagine dello skyline delle nostre città che in qualche modo deve essere preservato come identità culturale storico architettonico testimoniale”.
Unificazione e semplificazione delle procedure telematiche
Chiunque abbia avuto a che fare con una pratica edilizia sa che oggi bisogna districarsi tra decine di piattaforme digitali diverse: dal SUE (Sportello Unico Edilizia) ai portali regionali, da quelli delle Soprintendenze a quelli delle ASL.
Il risultato? Un labirinto burocratico che rallenta tutto il sistema.
UNITEL propone di istituire un’unica piattaforma nazionale per la gestione delle pratiche edilizie, con:
- un SUE realmente unico, senza altre piattaforme parallele che ne vanificano l’efficacia;
- un sistema digitale in cui tutti gli enti rilascino i propri pareri in maniera trasparente e tracciabile.
“È necessario – conferma UNITEL – che con la riforma del testo unico delle costruzioni si chiarisca esattamente il percorso procedimentale informatizzato che il SUE deve seguire e chiarire una volta per tutti, in modo univoco, quali sono le competenze, evitando duplicazioni di piattaforme telematiche diverse dal SUE”.
Rigenerazione urbana
Ultimo tema che vale la pena sottolineare riguarda il concetto di ristrutturazione edilizia che negli anni è stato ripetutamente modificato (art. 3, comma 1, lettera d), TUE), generando incertezza giuridica e un aumento dei contenziosi. Soprattutto quando il tema è la demolizione e ricostruzione.
UNITEL suggerisce di:
- definire chiaramente cosa rientra nella ristrutturazione edilizia e cosa invece deve essere considerato una nuova costruzione;
- introdurre un quadro normativo stabile per la rigenerazione urbana, evitando interpretazioni soggettive da parte degli enti locali.
Conclusioni
L’attuale sistema normativo edilizio è il risultato di anni di interventi scoordinati e normative tampone, che invece di risolvere i problemi hanno complicato il quadro normativo e procedimentale.
Una riforma organica del Testo Unico dell’Edilizia non è più rinviabile. UNITEL ha indicato priorità concrete su cui intervenire, ora resta da vedere se il legislatore avrà il coraggio di affrontare il problema alla radice o se continueremo con le solite toppe normative che non risolvono nulla.
L’attuale legislatura sarà la volta buona per una riforma organica della materia oppure siamo di fronte ad un nuovo, seppur interessante, esercizio di stile degli operatori?