Qualificazione delle stazioni appaltanti: il nuovo report ANAC

Al 31 dicembre 2024 risultano più di 4.600 amministrazioni qualificate, ma il nuovo assetto del procurement pubblico è ancora in evoluzione

di Redazione tecnica - 21/03/2025

L'introduzione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza ha segnato un passaggio che si può definire, senza esagerare, storico, per l’organizzazione del procurement pubblico in Italia.

L'adesione da parte delle Amministrazioni, iniziata un po' a rilento, adesso mostra numeri molto più consistenti come dimostra l'ultimo report di ANAC, che ha avviato il monitoraggio sul sistema di qualificazione disciplinato dagli artt. 62 e 63 del d.Lgs. n. 36/2023 già a partire dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

Il quadro generale: 4.684 amministrazioni qualificate

Secondo l’ultimo report dell'Autorità, aggiornato al 31 dicembre 2024, sono 4.684 le amministrazioni pubbliche qualificate, con una suddivisione netta tra i due settori principali:

  • 60,1% delle amministrazioni è qualificato sia per lavori che per servizi e forniture;
  • 29,2% è qualificato solo per servizi e forniture;
  • 10,7% è qualificato solo per lavori.

Entrando più nel dettaglio, per il settore lavori risultano 3.314 unità qualificate, mentre per il settore servizi e forniture sono 4.184 unità.

 

Qualificazione: livelli e criteri di attribuzione

Ricordiamo che ad oggi, anche dopo i cambiamenti introdotti dal D. Lgs. 209/2024 (“Correttivo al Codice degli Appalti”) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024 ed entrato in vigore il 1° gennaio 2025, i livelli di qualificazione per il settore di qualificazione “LAVORI” (L) e “SERVIZI E FORNITURE” (SF) sono tre:

  • Livello 1 (L1/SF1) – Punteggio superiore a 50 punti, consente di gestire gare di qualsiasi importo;
  • Livello 2 (L2/SF2) – Punteggio tra 40 e 50 punti, consente la gestione di gare di importo intermedio;
  • Livello 3 (L3/SF3) – Punteggio tra 30 e 40 punti, livello minimo per poter operare come stazione appaltante.

Un aspetto interessante riguarda le amministrazioni qualificate con riserva (art. 63, comma 13 del d.Lgs. n. 36/2023) possibilità ammessa inizialmente dal Codice Appalti per consentire alle PA di acquisire la capacità tecnica necessaria.

Dal 1° luglio 2024, questa possibilità è ammessa solo in via eccezionale e previa istruttoria ANAC. Il report evidenzia che al 31 dicembre 2024 47 amministrazioni risultavano qualificate con riserva, con l’obbligo di completare il percorso per la qualificazione ordinaria.

Competenze e formazione dei dipendenti

Altro punto fondamentale del report riguarda il livello di competenze e formazione delle amministrazioni qualificate. Il sistema di qualificazione attribuisce un peso rilevante alla capacità del personale, valutata su parametri come:

  • numero di dipendenti con lauree specialistiche o diplomi tecnici;
  • iscrizione ad albi professionali;
  • esperienza specifica nella gestione di gare pubbliche;
  • formazione continua su procedure d’appalto e digitalizzazione.

Dall’analisi ANAC emerge che il livello di preparazione del personale è direttamente proporzionale al livello di qualificazione ottenuto: le amministrazioni con livello L1/SF1 hanno un numero significativamente più alto di professionisti qualificati rispetto a quelle con livello L3/SF3.

 

Distribuzione territoriale e funzione delle centrali di committenza

Infine, il monitoraggio ANAC offre anche una panoramica della distribuzione delle amministrazioni qualificate a livello regionale. Tra i dati più interessanti emerge che il numero maggiore di stazioni appaltanti qualificate si trova in:

  • Lombardia (12,5% delle SA qualificate per lavori e 14,5% per servizi e forniture);
  • Lazio (7,5% per lavori e 11,2% per servizi e forniture);
  • Campania (10,9% per lavori e 8,4% per servizi e forniture).

Di particolare rilievo le indicazioni sulla funzione di centralizzazione delle committenze: circa il 15% delle SA per lavori e l'11% delle SA per servizi e forniture operano come centrali di committenza, gestendo le gare per conto di altre amministrazioni.

 

 

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati