Tabelle millesimali: definizione, tipologie, funzionamento e modifiche

Approfondimento tecnico-giuridico sul funzionamento delle tabelle millesimali alla luce della normativa e della giurisprudenza

di Redazione tecnica - 24/03/2025

Nel contesto condominiale italiano, segnato da norme spesso generali e da casi sempre più complessi, le tabelle millesimali rappresentano lo strumento tecnico-giuridico cardine per la gestione equa delle spese comuni. Tuttavia, la loro redazione, validità e possibilità di modifica sono oggetto di costante evoluzione normativa e giurisprudenziale. Ancora più interessante è osservare la declinazione operativa, basata su prassi tecniche consolidate.

Cosa sono le tabelle millesimali

Le tabelle millesimali servono a determinare il valore proporzionale di ciascuna unità immobiliare rispetto all’intero edificio, espresso in millesimi su base 1000. Sono lo strumento tecnico utilizzato per:

  • ripartire le spese condominiali comuni;
  • definire il diritto di voto in assemblea, secondo l’art. 1136 c.c.;
  • misurare l'interesse economico dei singoli condomini rispetto alle parti comuni.

La base normativa è contenuta negli articoli 68 e 69 delle disposizioni di attuazione del Codice civile, così come modificati dalla riforma del condominio introdotta con la Legge 220/2012.

L’art. 68 disp. att. c.c. stabilisce i criteri per la determinazione del valore delle unità immobiliari:

«Il valore proporzionale di ciascuna unità immobiliare, espresso in millesimi, è determinato in base all’estensione, alla destinazione e alla situazione delle unità immobiliari, nonché al piano in cui si trovano».

L’art. 69 disp. att. c.c. consente invece la revisione o modifica delle tabelle nei seguenti casi:

  1. errore (anche materiale o tecnico) nella redazione originaria;
  2. modificazioni oggettive delle condizioni di fatto dell’edificio (es. ampliamento, frazionamento, cambio di destinazione d’uso).

In entrambi i casi, la modifica può avvenire a maggioranza, salvo che le tabelle abbiano natura contrattuale, nel qual caso è richiesta l’unanimità.

Le tipologie di tabelle millesimali

Esistono diverse tipologie di tabelle millesimali:

  • la Tabella A – Proprietà generale
  • la Tabella B – Scale
  • la Tabella C – Ascensore
  • la Tabella D – Riscaldamento centralizzato

Nelle sezioni seguenti esamineremo dei casi pratici per le 4 tabelle.

Tabella A – Proprietà generale

È la tabella “madre”, obbligatoria in tutti i condomìni. Serve per:

  • calcolare la partecipazione alle spese generali (manutenzione ordinaria e straordinaria, assicurazione, compensi dell’amministratore, ecc.);
  • determinare il diritto di voto in assemblea (art. 1136 c.c.).

Esempio numerico: calcolo tabella A

Immaginiamo un condominio con 4 unità:

Unità

Superficie (mq)

Piano

Esposizione

Superficie corretta

A

100

Terra (coeff. 1,00)

Est-ovest (1,00)

100 × 1,00 × 1,00 = 100

B

90

Terra (1,00)

Sud (1,05)

90 × 1,00 × 1,05 = 94,5

C

100

Primo (1,05)

Est-ovest (1,00)

100 × 1,05 × 1,00 = 105

D

90

Primo (1,05)

Sud (1,05)

90 × 1,05 × 1,05 = 99,23

Totale valori corretti = 398,73
Millesimi = valore unità ÷ totale × 1000

Unità

Millesimi

A

250,88

B

237,00

C

263,39

D

248,73

Tabella B – Scale

Serve per ripartire le spese relative a pulizia, illuminazione e manutenzione delle scale. I coefficienti variano in base all’altezza del piano.

Esempio numerico: scala con 3 piani

Piano

Coefficiente

Terra

0,0

Primo

0,5

Secondo

1,0

Unità

Piano

Superficie

Coeff. scala

Valore scala

A

Terra

100 mq

0,0

0,0

B

Primo

100 mq

0,5

50

C

Secondo

100 mq

1,0

100

Totale scala = 150
Millesimi scala:

Unità

Millesimi

A

0,00

B

333,33

C

666,67

Tabella C – Ascensore

Ripartisce i costi di manutenzione e consumo dell’ascensore. Generalmente, si applica un criterio piano + mezzo: l’unità al primo piano ha coeff. 1,5 (1 piano + 0,5), il secondo piano coeff. 2,5, ecc.

Esempio numerico: ascensore su 3 piani

Unità

Piano

Coeff. ascensore

Millesimi

A

Terra (esclusa)

0,0

0,00

B

Primo

1,5

1,5 / 6 = 250,00

C

Secondo

2,5

2,5 / 6 = 416,67

D

Terzo

3,0

3,0 / 6 = 500,00

Totale millesimi = 1000 (arrotondati). Il piano terra è escluso.

Tabella D – Riscaldamento centralizzato

Nel caso di riscaldamento centralizzato tradizionale (non ancora con contabilizzazione), i coefficienti tengono conto di:

  • Piano (piani superiori disperdono più calore)
  • Esposizione (nord, sud, angolo, ecc.)
  • Superficie riscaldata

Esempio numerico: ripartizione spese riscaldamento

Unità

Superficie

Piano

Coeff. piano

Coeff. esposizione

Valore corretto

A

100

Primo

1,00

Sud (1,00)

100

B

100

Secondo

1,10

Nord (1,10)

100 × 1,10 × 1,10 = 121

C

100

Terzo

1,20

Nord (1,10)

100 × 1,20 × 1,10 = 132

Totale valori = 353
Millesimi:

Unità

Millesimi

A

283,01

B

342,21

C

374,78

Modifica delle tabelle millesimali

Le tabelle possono essere modificate nei due casi previsti dall’art. 69 disp. att. c.c.:

Modifica per errore

  • Include errori tecnici o materiali
  • Basta maggioranza qualificata (500 millesimi + teste)
  • Oppure ricorso giudiziale anche di un solo condomino

Modifica per variazioni oggettive

  • Interventi edilizi che alterano l’equilibrio tra le unità
  • Ammessa modifica a maggioranza (salvo natura contrattuale delle tabelle)

Se le tabelle derivano da un regolamento contrattuale, serve unanimità, salvo errori oggettivi.

Giurisprudenza rilevante e conclusioni operative

  • Cass. 18477/2010: tabelle contrattuali modificabili solo con unanimità
  • Cass. 11185/2012: distinzione tra tabelle assembleari e contrattuali
  • Cass. 10235/2018: chi non trae utilità (es. ascensore) può essere escluso
  • Cass. 1510/2021: modifiche ammesse anche senza consenso unanime in caso di errore o variazioni oggettive
  • Cass. 10294/2023: legittima la pluralità di tabelle in strutture complesse

Le tabelle millesimali non sono solo strumenti matematici: sono leve giuridiche che determinano equilibri economici e rapporti di forza in condominio. Devono essere redatte con cura, aggiornate in presenza di modifiche oggettive e valutate alla luce della loro natura giuridica.

Grazie alla riforma del 2012 e alla recente evoluzione giurisprudenziale, oggi è possibile intervenire più agevolmente su queste tabelle, ma sempre con la necessaria attenzione formale e tecnica.

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