Detrazioni fiscali e riqualificazione energetica: il rapporto annuale ENEA 2024

Il report analizza l'andamento delle detrazioni per interventi effettuati nel 2023. Necessario un cambio di passo nel sistema delle agevolazioni, soprattutto in chiave Direttiva Green

di Redazione tecnica - 25/03/2025

È stato pubblicato il rapporto ENEA 2024 sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, che fotografa lo stato di avanzamento degli interventi incentivati nel 2023, tracciando un quadro chiaro sugli effetti delle misure agevolative e sulle criticità ancora presenti nel sistema.

Riqualificazione energetica: il report ENEA sulle detrazioni 2024

L’efficienza energetica degli edifici è diventata una priorità centrale nell’agenda europea e nazionale, trainata dall’obiettivo della decarbonizzazione del settore edilizio e dall’adozione di nuovi standard per la sostenibilità. Il 2024 è stato un anno cruciale in questo percorso: da un lato, con l’approvazione della revisione della Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) nel quadro del pacchetto Fit for 55; dall’altro, con il rapporto annuale ENEA che ha fornito una panoramica dettagliata sugli effetti delle detrazioni fiscali italiane per la riqualificazione energetica.

Il report prende in esame gli interventi conclusi nel 2023, i cui dati sono stati trasmessi all’ENEA entro il 1° dicembre 2024, termine ultimo per l’invio delle schede descrittive degli interventi.

L’analisi riguarda quattro principali agevolazioni fiscali:

  • Bonus Casa (art. 16-bis del D.P.R. 917/1986 e art. 16 del D.L. 63/2013);
  • Ecobonus (L. 296/2006 e art. 14 del D.L. 63/2013);
  • Bonus Facciate (L. 160/2019);
  • SuperEcobonus (D.L. 34/2020, conv. con L. 77/2020).

In particolare, il report si basa sulle seguenti informazioni inviate all’ENEA:

  • per il Bonus Facciate, gli interventi sugli elementi verticali dell’involucro opaco con impatto termico;
  • per il Bonus Casa, quelli che generano risparmio energetico o sfruttano fonti rinnovabili, inclusi alcuni elettrodomestici. Le schede descrittive devono essere inviate entro 90 giorni dalla fine dei lavori tramite il portale ENEA, con possibilità di trasmissione tardiva fino alla dichiarazione dei redditi relativa all’anno fiscale di riferimento.
  • per il SuperEcobonus, oltre alle schede descrittive, è obbligatoria l’asseverazione finale dei lavori. ENEA raccoglie anche le asseverazioni per stati d’avanzamento, essenziali per la cessione del credito e lo sconto in fattura. A differenza di altre detrazioni, il portale SuperEcobonus non prevede limiti temporali per la modifica dei documenti, permettendo un progressivo consolidamento dei dati;
  • per l'Ecobonus, con l’eccezione degli interventi sulle parti comuni dell’edificio, le schede descrittive sono specifiche per unità immobiliare e per tipo d’intervento. I lavori realizzati nella stessa unità immobiliare ma riconducibili a tipi d’intervento differenti sono comunicati con schede descrittive distinte.

 

Le agevolazioni fiscali: risultati e criticità

Gli incentivi hanno inciso profondamente sul comparto edilizio e sulla transizione ecologica del Paese, mobilitando ingenti risorse economiche e contribuendo, seppur con limiti e distorsioni, al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti.

Sebbene le agevolazioni abbiano avuto effetti positivi sulla riqualificazione del patrimonio edilizio, ENEA sottolinea come il sistema il stato gestito con eccessiva frammentarietà e senza una visione strategica di lungo termine. Per affrontare le sfide del PNIEC e della transizione ecologica, è necessario un cambio di passo, senza il ricorso a misure straordinarie ma nella definizione di una politica strutturale, con incentivi stabili e mirati, capaci di accompagnare famiglie e imprese verso un patrimonio edilizio più efficiente e sostenibile.

Quattro i macro-temi che sicuramente spiccano.

Efficienza e impatto energetico

L’effetto positivo degli incentivi è evidente, soprattutto in relazione agli interventi trainanti (isolamento termico, impianti di climatizzazione efficiente, fotovoltaico). Il SuperEcobonus ha generato un miglioramento significativo delle classi energetiche per molti edifici, con un abbattimento dei consumi.

Disomogeneità territoriale

Gli incentivi non hanno avuto una distribuzione equa, penalizzando aree interne e soggetti in condizioni di povertà energetica, spesso impossibilitati ad accedere alle detrazioni per mancanza di liquidità iniziale. Inoltre l’eliminazione delle opzioni alternative alle detrazioni dirette (cessione del credito e dello sconto in fattura) ha reso ancora più difficile l’accesso agli incentivi per le fasce economicamente più fragili.

Effetti economici e inflazione del settore edilizio

Se da un lato il SuperEcobonus ha avuto un impatto positivo sul PIL e sull’occupazione, dall’altro ha contribuito all’impennata dei prezzi dei materiali e dei costi di manodopera, in un settore già stressato dai rincari post-pandemia. Il sistema degli incentivi ha alimentato una domanda eccezionale e concentrata nel tempo, generando squilibri nel mercato edilizio.

Opacità normativa e incertezza

Le continue modifiche legislative hanno creato difficoltà interpretative per cittadini e tecnici, con conseguenti ritardi nell’attuazione degli interventi. La stratificazione normativa ha generato confusione, con una complessità procedurale che ha finito per escludere i soggetti meno esperti o con difficoltà burocratiche.

 

Riforma incentivi e Direttiva Green: quali prospettive per il futuro?

In questo contesto, rileva l'approvazione della nuova Direttiva 2024/1275/UE (c.d. "Direttiva Green"), con cui l’Europa ha rafforzato i requisiti minimi di prestazione energetica per raggiungere l'obiettivo di un parco edilizio neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.

L’Italia avrà due anni per recepire la Direttiva, adattandola al proprio contesto nazionale, dove il tema della povertà energetica, l’età avanzata degli edifici e la complessità del patrimonio immobiliare richiedono un approccio equilibrato.

Alla luce della nuova Direttiva EPBD e dei risultati messi in evidenza dal bilancio ENEA, diventa essenziale riformare il sistema di incentivi, basandolo su tre pilastri:

  • Incentivi modulati in base alle prestazioni raggiunte
    • Premiare gli interventi più incisivi, anziché quelli “puntuali”;
    • Introdurre massimali omnicomprensivi, evitando distorsioni e sprechi.
  • Pianificazione a lungo termine
    • La durata degli incentivi dovrebbe essere pluriennale (almeno decennale) per garantire stabilità e programmazione;
    • Superare il concetto di bonus “a scadenza”, che genera corse all’ultimo minuto e incertezza nel settore.
  • Strumenti di finanziamento accessibili
    • Affiancare alle detrazioni prestiti agevolati e garanzie pubbliche, per consentire l’accesso agli incentivi anche alle famiglie con redditi più bassi.

Conclusioni: serve un piano strutturale per l’efficienza energetica

La sfida della transizione energetica richiede una politica stabile, equa ed efficace. Le detrazioni fiscali hanno dimostrato di essere strumenti validi, ma necessitano di una razionalizzazione per evitare sprechi e garantire l’accesso a tutti i cittadini.

L’Italia dovrà definire la propria strategia nazionale, integrando le nuove regole europee con strumenti di finanziamento adeguati. Solo così sarà possibile trasformare il patrimonio edilizio in un motore di sostenibilità, allineandosi agli obiettivi di neutralità climatica al 2050.

 

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