Decreto PA 2025: le valutazioni di ANCE sulle semplificazioni

Audizione dell'Associazione: il provvedimento va sicuramente nella giusta direzione, ma occorrono misure ancora più efficaci per snellire le procedure

di Redazione tecnica - 26/03/2025

È attesa entro il prossimo 13 maggio la conversione in legge del Decreto PA (D.L. n. 25/2025) e sono già iniziati i lavori sul DDL 2308/C, con le audizioni in Commissione Affari Costituzionali.

Decreto PA 2025: ANCE sul DDL di conversione

Tra queste, spicca sicuramente quella dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), che ha espresso un parere positivo sul provvedimento, invitando ad alcuni possibili miglioramenti, contenuti in un interessante documento di sintesi.

Questo perché, sebbene il provvedimento introduca misure importanti per rendere la Pubblica Amministrazione più efficiente e accessibile, secondo l'Associazione mancano ancora alcuni elementi chiave per garantire la piena attuazione dei principi di semplificazione e certezza del diritto. 

In particolare, l'estensione delle procedure accelerate anche al PNRR, la certificazione automatica del silenzio assenso e un maggiore coinvolgimento dei programmi europei sull’AI sono interventi necessari per tradurre le buone intenzioni in risultati concreti per il settore delle costruzioni.

 

 

Procedure semplificate per le conferenze di servizi

Uno degli aspetti più apprezzati da Ance è l’estensione, fino al 31 dicembre 2026, delle procedure semplificate per le conferenze di servizi decisorie, previste dall’articolo 13 del Decreto Semplificazioni (D.L. n. 76/2020).

Questo significa tempi più rapidi, una maggiore chiarezza nelle fasi decisionali e l’introduzione del principio del "dissenso costruttivo", che obbliga le amministrazioni a motivare e proporre soluzioni alternative in caso di parere negativo.

Tuttavia, il provvedimento omette un riferimento essenziale: l’applicabilità di queste regole anche alle procedure per le opere finanziate dal PNRR e dal PNC, come invece già previsto dal Decreto PNRR 4 (D.L. n. 19/2024).

Ance, chiede quindi un intervento di integrazione che richiami espressamente l’art. 12, comma 7 del DL 19/2024, per evitare interpretazioni restrittive che potrebbero rallentare gli investimenti strategici.  

 

Silenzio assenso: serve una certificazione automatica

Altro punto dolente riguarda il meccanismo del silenzio assenso, uno strumento che sulla carta semplifica i rapporti tra imprese e PA, ma che nella realtà presenta criticità operative.

Attualmente, anche nei casi in cui la legge prevede che il mancato riscontro dell’amministrazione equivalga a un’accettazione, il privato deve comunque richiedere un’attestazione formale del silenzio assenso. Un paradosso che, di fatto, annulla l’effetto di semplificazione e introduce nuovi rischi di inerzia amministrativa.

Ance propone una soluzione chiara: un sistema digitale che rilasci automaticamente un’attestazione telematica al decorso dei termini, eliminando la necessità di ulteriori richieste da parte del cittadino o dell’impresa. Una misura che garantirebbe certezza nei procedimenti, favorendo gli investimenti e riducendo il rischio di contenziosi.

 

Semplificazioni per il Giubileo 2025 e le opere pubbliche

Il decreto interviene anche sulle opere pubbliche legate al Giubileo 2025 e su quelle i cui progetti definitivi o esecutivi erano già affidati prima dell’entrata in vigore delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018).

La norma consente di applicare le vecchie NTC, evitando aggiornamenti tardivi che potrebbero far slittare la consegna dei lavori oltre il 31 marzo 2026.  Una disposizione che Ance valuta positivamente, poiché elimina il rischio di costi aggiuntivi e ritardi per interventi già in fase avanzata di progettazione.  

 

Intelligenza artificiale e sviluppo sostenibile

Un altro aspetto innovativo del decreto è l’istituzione di unAI- Hub per lo sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di favorire il trasferimento tecnologico in materia di Intelligenza Artificiale nei Paesi del Piano Mattei. L'Associazione ha espresso un parere favorevole sull'iniziativa, ma chiede di ampliare le collaborazioni con programmi europei come Digital Europe e gli European Digital Innovation Hubs (EDIH), per integrare le competenze digitali e rafforzare la sicurezza informatica nelle infrastrutture critiche.  

© Riproduzione riservata

Documenti Allegati