Riqualificazione ed efficientamento energetico: accordo sugli immobili pubblici
Accordo MEF-Consip-Agenzia del Demanio per una gestione innovativa del patrimonio immobiliare dello Stato attraverso il sistema di procurement
Innovare la gestione del patrimonio immobiliare dello Stato attraverso una strategia di procurement basata su acquisti, servizi e gestione energetica per ottenere risparmi strutturali e risultati ambientali misurabili.
Efficientamento energetico immobili pubblici: l'intesa MEF-Consip-Agenzia del Demanio
È questo l’obiettivo alla base di un accordo di collaborazione sottoscritto da diverse Amministrazioni che propone un modello di integrazione operativa tra le principali istituzioni coinvolte nella gestione degli acquisti e degli asset immobiliari pubblici.
I firmatari dell’intesa sono il MEF, titolare del Programma di razionalizzazione degli acquisti nella PA; Consip, centrale di committenza nazionale, che nel solo 2024 ha gestito 28,3 miliardi di euro in acquisti, attraverso oltre 800.000 contratti tra 14.000 PA e 240.000 imprese; l’Agenzia del Demanio, che amministra un portafoglio di circa 43mila immobili pubblici per un valore stimato in 63 miliardi di euro.
Obiettivi chiave: sostenibilità, razionalizzazione e servizi alle PA
La logica è chiara: trasformare il procurement da funzione amministrativa a leva strategica, con impatti concreti su efficienza, sostenibilità e qualità dei servizi.
Cinque gli obiettivi strategici su cui si basa l’accordo:
- accelerare la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico;
- migliorare i servizi di facility management, anche mediante gare aggregate e strumenti innovativi;
- contenere la spesa pubblica grazie a economie di scala, standardizzazione contrattuale e riduzione dei costi di gestione;
- semplificare l’accesso delle amministrazioni a servizi e forniture specializzate;
- diffondere servizi digitali e modelli innovativi, in linea con gli standard ambientali e tecnologici più avanzati.
La firma dell’accordo si inserisce in un quadro in cui la gestione pubblica del patrimonio immobiliare si confronta con obiettivi sempre più articolati: decarbonizzazione, digitalizzazione, razionalizzazione degli spazi, gestione dei costi di manutenzione e valorizzazione del patrimonio inutilizzato.
In questo contesto, il procurement diventa strumento di governo trasversale, capace di connettere:
- la centralizzazione degli acquisti, con la flessibilità operativa richiesta dalle singole amministrazioni;
- la standardizzazione dei servizi con l’adattamento a specificità locali o tipologiche;
- l’adozione di criteri ambientali e sociali (CAM, ESG) nei bandi di gara;
- il supporto alle PA nel passaggio da una logica di adempimento a una logica di risultato.
Di fatto, il modello che potrebbe fare da apripista anche per altri comparti della PA, dove la governance multilivello e la frammentazione delle competenze ostacolano l’efficienza e il pieno utilizzo delle risorse.