Appalti pubblici e Imposta di bollo: il MIT chiarisce come calcolare il tributo in caso di più lotti

Il Supporto Giuridico del MIT chiarisce come calcolare l’imposta di bollo nel caso di operatore economico aggiudicatario di più lotti di una gara d'appalto

di Redazione tecnica - 24/04/2025

Più lotti, un solo contratto: basta un’imposta di bollo oppure no? È questo il dubbio operativo che ha spinto un’amministrazione a rivolgersi al Supporto Giuridico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e che trova una risposta netta nel parere n. 3320 del 3 aprile 2025.

Un tema tutt’altro che marginale, che si inserisce nel solco delle novità introdotte dal nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n. 36/2023), in particolare in relazione alla digitalizzazione del procurement e alla razionalizzazione degli oneri fiscali a carico degli operatori economici.

Il quesito: uno o più bolli?

Il quesito rivolto al MIT prende le mosse da una situazione molto comune nelle gare suddivise in lotti: un operatore economico si aggiudica più lotti e, in sede di stipula, si redige un unico contratto contenente i dati di tutti i lotti aggiudicati. L’esempio è chiaro: 4 lotti da 200.000 euro ciascuno. Applicando l’imposta di bollo come da Tabella A dell’Allegato I.4 al Codice dei contratti, ciascun contratto richiederebbe un bollo da 120 euro. Ma se i lotti sono raccolti in un unico documento, l’imposta resta una sola? Oppure va moltiplicata per il numero dei lotti?

Di seguito il quesito completo:

Il quesito è relativo all'importo dell'imposta di bollo sul contratto da far versare ad un operatore economico aggiudicatario di più lotti di una gara d'appalto ma compilando un solo contratto contenente tutti i dati dei lotti che l'operatore economico si è aggiudicato. Esempio, operatore economico aggiudicatario di 4 lotti di importo 200.000,00 € l'uno. Se si considera l'importo del singolo lotto (e si compilasse un contratto per ogni singolo lotto) l'operatore economico dovrebbe versare 4 imposte di bollo per un totale pari a 120,00 € * 4 = 480,00 €. Se si compila un unico contratto contenente i dati di tutti i lotti che l'operatore economico si è aggiudicato, che ha un importo totale di 800.000,00 €, l'operatore economico verserebbe 120,00 € di imposta di bollo. Qual è la maniera corretta di calcolare l'imposta di bollo nel caso si compili un unico contratto con più lotti aggiudicati?

Il chiarimento del MIT: ogni lotto è un contratto autonomo

Secondo il MIT, non ci sono dubbi: l’imposta di bollo va applicata per ciascun lotto. Anche in presenza di un unico documento contrattuale, i rapporti giuridici sottostanti sono da considerarsi distinti e autonomi, ognuno riferito a un diverso Codice Identificativo di Gara (CIG). A confermarlo è anche il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 240013/2023, che richiede l’indicazione del CIG nel modello F24 ELIDE per ciascun versamento.

Il ragionamento del MIT si fonda su un’analisi funzionale dei contratti: ciascun lotto può avere una propria dinamica esecutiva (sospensioni, riserve, penali), il che rende di fatto ogni lotto un contratto a sé stante, anche se formalmente raccolto in un unico documento. Pertanto, anche l’imposta di bollo deve essere calcolata per ciascun rapporto: 4 lotti = 4 bolli = 480 euro totali.

Quadro normativo e provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’intero impianto interpretativo si inserisce in un quadro normativo chiaro:

  • l’art. 18, comma 10 del D.Lgs. n. 36/2023 stabilisce il versamento una tantum dell’imposta di bollo al momento della stipula, sostitutiva di tutte le imposte di bollo precedenti sulla procedura;
  • l’Allegato I.4 prevede una tabella a scaglioni in base all’importo del contratto;
  • la circolare n. 22/E del 28 luglio 2023 chiarisce che la soglia dell’imposta va riferita all’importo massimo previsto, al netto dell’IVA.
  • la risoluzione n. 37/E del 28 giugno 2023 istituisce i codici tributo e identifica il modello F24 ELIDE come unico canale di versamento.

In questo contesto si collocano anche due importanti risposte dell’Agenzia delle Entrate:

  • la risposta n. 446/2023, che conferma il carattere sostitutivo dell’imposta assolta alla stipula, chiarendo che non è dovuta un’ulteriore imposta al momento della registrazione del contratto.
  • la risposta n. 230/2024, che estende il principio anche agli affidamenti in house, confermandone la riconducibilità al Codice dei contratti pubblici e quindi all’obbligo di versamento dell’imposta con le nuove modalità.

Conclusioni

Concludendo, il principio è chiaro: l’imposta di bollo è dovuta per ciascun lotto aggiudicato, anche se formalmente ricompreso in un unico contratto. Il documento unico non elide la pluralità dei rapporti giuridici e, di conseguenza, la molteplicità degli obblighi fiscali.

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