ANCE E COOPERATIVE UNITE COME OPERATORE GLOBALE

Tutte le principali sigle degli operatori delle costruzioni unite come operatore globale per contribuire in modo decisivo alla rapida ed efficace attuazione ...

19/09/2008
Tutte le principali sigle degli operatori delle costruzioni unite come operatore globale per contribuire in modo decisivo alla rapida ed efficace attuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa varato dal Governo. Questo in sintesi quanto affermato dal Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori, Paolo Buzzetti, durante la conferenza stampa che è seguita all’approvazione del Protocollo d’Intesa, promosso e sostenuto dall’ANCE e mirato alla realizzazione del Piano Casa.

Con questo auspicio le associazioni firmatarie del Protocollo d’Intesa, vale a dire ANCE, ANIEM, Ancab Lagacoop, Ancpl Legacoop, Federabitazione Confocooperative, AGCI Abitazione, Federabitazione e Servizi Confcooperative, si sono candidate a divenire l’interlocutore privilegiato per Governo, Regioni ed Enti locali per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione e rigenerazione urbana del Piano varato dall’Esecutivo che punta a dare risposte concrete ai problemi abitativi delle fasce meno abbienti della popolazione.

“Una duplice e importante sfida - ha spiegato il presidente Buzzetti - alla quale abbiamo deciso di rispondere unendo le nostre forze e competenze, che intendiamo mettere a disposizione di Regioni e Comuni con il preciso obiettivo di garantire la realizzazione di interventi di qualità. Vogliamo, cioè, essere interlocutori privilegiati e insieme garanti della costruzione e della successiva gestione di residenze moderne, costruite con la massima attenzione alla sicurezza, al risparmio energetico, alla mobilità sostenibile”.

Ma, come sostenuto dallo steso Buzzetti durante la conferenza, affinché si possa portare a termine questo progetto è necessario che a livello normativo nazionale ci sia chiarezza e tempi certi, auspicando l’emanazione di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisca le linee operative del Piano, e che a livello locale le amministrazioni si rendano disponibili a dare concretezza alle iniziative.

Se tutto dovesse procedere correttamente, il numero di alloggi potenzialmente realizzabili con il Piano casa potrebbe, secondo le stime dei costruttori, aumentare in modo significativo: dai 20mila annunciati dal Governo fino a 100-110 mila unità. “Un risultato importante - ha proseguito Buzzetti - che presuppone comunque una serie di condizioni, soprattutto di ordine finanziario. Prioritaria è, ad esempio, la disponibilità di aree a basso costo, sulle quali realizzare un mix di interventi, che contengano cioè una parte di abitazioni da destinare all’affitto a canone sostenibile e un’altra parte da mettere in vendita sul libero mercato”.

La mole di investimenti prevista per l’edilizia residenziale e sociale è di 11 miliardi di euro, finanziati da fondi pubblici e contributi di vari operatori, dalla Cassa depositi e prestiti ai Fondi e alle Fondazioni, che potrebbero diventare 17 considerando anche gli interventi per la mobilità e la riqualificazione del territorio.

”La nostra aspettativa - ha dichiarato il presidente di Ancab Legacoop Luciano Caffini - è che i partner economici coinvolti nel Piano sappiano congegnare offerte finanziarie capaci di incrociare efficacemente la nostra offerta abitativa, in un contesto in cui è indispensabile che gli enti locali garantiscano un comportamento rigoroso e virtuoso”.
“Il Piano casa - ha proseguito Caffini - oltre a fissare con chiarezza i ruoli degli attori pubblici e privati, mette in moto una vera e importante competizione tra progetti, e noi siamo pronti a scommettere sulla capacità delle nostre imprese di fare una progettazione seria ed efficace”.

“Attraverso il Piano casa - ha aggiunto il presidente di Federabitazione-Confcooperative Giuseppe Venturelli - sarà possibile dare risposte importanti ai tanti attuali problemi del mercato immobiliare, che vanno dalla caduta del potere d’acquisto delle famiglie, alla crisi del credito a livello internazionale fino alle lungaggini burocratiche che hanno finora impedito agli operatori di realizzare gli interventi in tempi certi”.

La sfida che si prospetta è dura e impegnativa ma, come affermato dal presidente dell’Aniem Fabrizio Marchi, ”Siamo pronti ad affrontare con determinazione e impegno, puntando sul nostro forte radicamento sul territorio. E proprio con questo obiettivo ci proponiamo oggi come collaboratori privilegiati degli enti locali e attori protagonisti dei processi di trasformazione e rigenerazione del territorio”.


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