VIBRATE PROTESTE ED EMANDAMENTO SOPPRESSIVO
Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha depositato la proposta di emendamento governativo soppressivo della norma contenuta del decreto-legge “an...
Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha
depositato la proposta di emendamento governativo soppressivo della
norma contenuta del decreto-legge “anticrisi” (decreto-legge
29/11/2008 n. 185) con la quale si modifica la disciplina della
detraibilità fiscale degli interventi di riqualificazione
energetica del patrimonio edilizio. E’ quanto ha fatto sapere ieri
il dicastero in un comunicato stampa in merito alla misura
contenuta nel piano anti crisi che modifica la procedura per
usufruire dell’agevolazione fiscale del 55% per gli interventi di
riqualificazione energetica degli edifici. Un intervento condannato
ad allontanare sempre più l’Italia dall’obiettivo di Kyoto e dalla
strada che Unione Europea ha intrapreso, decidendo di fare
dell’efficienza elemento chiave delle future politiche
energetiche.
Una risposta attesa non solo dal mondo ambientalista ma da un vasto schieramento fatto di cittadini e imprese che in questi giorni hanno dato voce alle proteste alcune delle quali vengono, qui di seguito riportate.
Adusbef e Federconsumatori
“Alle soglie del Natale giunge l’ennesimo regalo da parte del Governo. Con il decreto anticrisi, infatti, la detrazione fiscale del 55%, prevista per chi ha sostenuto investimenti per interventi di riqualificazione energetica, diventa un’incognita”. Così Adusbef e Federconsumatori commentano il provvedimento previsto nel dl anti-crisi approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, secondo cui la detrazione fiscale non sarà più automatica ma dovrà essere richiesta e sarà concessa fino a eaurimento dei fondi. Se il provvedimento sarà confermato dal Parlamento, spiegano le associazioni, “tutti coloro che, incentivati dallo Stato, con la legge 296/2006, hanno eseguito dei lavori per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile, rischiano di veder scomparire le detrazioni promesse. Uno su mille forse ce la farà, se però sarà veloce, fortunato ed attento a compilare correttamente il modulo ad hoc da inviare all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente per via telematica. Solo i primi ad inviare la domanda, senza errori, potranno ottenere le detrazioni, fino ad esaurimento delle risorse previste a tal fine”. Qualora tale provvedimento fosse approvato in via definitiva, Federconsumatori ed Adusbef annunciano che “metteranno in campo ogni azione, anche di carattere legale, per tutelare tutti coloro che ne siano danneggiati”.
Confindustria
Nel corso di un convegno organizzato da Assolombarda Emma Marcegaglia ha dichiarato di essere contro l’art. 29 della manovra anti crisi del Governo. “Sono misure che ostacolano lo sviluppo di diversi comparti industriali, molti dei quali presenti in Confindustria. Occorre rivedere l’art. 29!”. Ma c’è qualcosa di più nel Marcegaglia-pensiero che va direttamente all’attacco della filosofia di Tremonti. Perché la Presidente di Confindustria chiede “agevolazioni fiscali per le imprese che investono in risparmio energetico e riduzioni delle emissioni di CO2”.
Aniem (associazione nazionale imprese edili)
L’Aniem – Associazione Nazionale delle pmi edili della Confapi – esprime il proprio sconcerto per le misure introdotte dal Governo con il recente decreto legge n. 185 che prevede forti limitazioni alla detrazione fiscale del 55% per interventi di efficienza energetica, condizionandone il ricorso a tassativi limiti di spesa ed a procedure complesse e prive di garanzia sul loro buon esito. La norma prevede, infatti, il rifiuto all'istanza in caso di esplicito assenso non fornito entro 30 giorni dall'Agenzia delle Entrate.”Un provvedimento incomprensibile – sottolinea il Presidente dell'Aniem, Fabrizio Marchi - perché annullerà notevoli benefici economici, occupazionali ed ambientali, come dimostrano ampiamente gli oltre 230.000 interventi realizzati tra il 2007 ed il 2008: è veramente paradossale che in un momento nel quale si tende a favorire i consumi, un decreto legge varato per fronteggiare la grave crisi economica preveda disposizioni che ostacolano il sistema produttivo (basti pensare alle aziende produttrici di infissi, già penalizzate dalla contrazione dell'edilizia), disincentivano al consumo e rallentano il processo di adeguamento del nostro Paese nella politica ambientale.”
“A rendere ancor più incomprensibile il provvedimento – conclude Marchi – l'effetto retroattivo della norma, contrario ad ogni garanzia di certezza del diritto, che impone a chi intenda usufruire della detrazione per le spese già effettuate nel 2008, l'obbligo di inoltrare la richiesta all'Agenzia delle Entrate tra il 15 gennaio e il 27 febbraio 2009 assoggettandola al meccanismo del silenzio-rifiuto”.
Cna (Confederazione nazionale artigianato) Costruzioni
“E’ sorprendente – denuncia il responsabile provinciale di Cna costruzioni, Fausto Baldarelli - che un decreto legge varato in funzione anticrisi dell’economia disponga, di fatto, la forte riduzione dell’attività per il 2009 ed il 2010 di un settore innovativo e trainante come quello del risparmio energetico. Disporre infatti che, per sapere se si ha diritto all’agevolazione fiscale del 55% è necessario attendere il mese di giugno 2009 o 2010, significa affossare l’attività di un intero settore”.
”Un settore che, aiutato dalla detrazione fiscale del 55%, aveva fino ad ora fortemente lavorato grazie agli investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione e di impianti a maggiore efficienza. Se a ciò si aggiunge, che si stima che gli interventi effettuati abbiano dato luogo fino ad ora una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, a maggior ragione si comprende lo sconcerto della decisione presa".
”In un momento di stagnazione dell’economia - continua Baldarelli - mettere un plafond all’utilizzo dell’agevolazione fiscale e, cosa ancora più grave, introdurlo anche per il 2008, significa incrinare ulteriormente la fiducia in chi pensava di fare un investimento di contenimento energetico nel 2009. Va inoltre segnalato, che in questo settore è significativa la presenza delle imprese artigiane e delle PMI del settore delle costruzioni dell’impiantistica e delle manifatture (in provincia di Pesaro sono oltre 7.000), e questo provvedimento mette in un ulteriore pericolo la loro tenuta ed il loro contributo al rilancio dell’economia”.
”Oltretutto - conclude - è poco comprensibile che un decreto motivato da interventi a sostegno delle imprese e dei consumi, per fronteggiare la crisi attuale, contenga disposizioni che penalizzano uno strumento che interviene positivamente su uno dei fattori strategici del nostro sviluppo futuro. Infatti, la Cna è convinta che gli investimenti nelle infrastrutture e nelle costruzioni, oltre a rispondere a bisogni reali del paese, abbiano anche una forte valenza in termini di rilancio dello sviluppo”.
Assolterm (Associazione Italiana Solare Termico) – Legambiente
In piazza contro il provvedimento che taglia gli incentivi del 55% per le fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Questa l'iniziativa promossa da Assolterm (associazione operatori del solare termico) e Legambiente, che manifesteranno il prossimo 11 dicembre davanti a Palazzo Chigi chiedendo il ritiro di “un provvedimento devastante per il settore delle rinnovabili e del risparmio energetico, che danneggia le famiglie e condanna al fallimento la lotta ai cambiamenti climatici”.
Le associazioni si riferiscono a quanto previsto dall'articolo 29 del decreto legge 185/2008, il cosiddetto “pacchetto anticrisi”, che “rende più difficile la possibilità di usufruire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica”. Inoltre la norma, con valore retroattivo, secondo Assolterm e Legambiente andrà anche a colpire coloro che hanno già realizzato o prenotato gli interventi di risparmio ed efficienza nel 2008, aprendo così la strada “ad una valanga di ricorsi da parte di chi vorrà veder rispettato quanto prevedeva la normativa”.
Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio Leghe)
Il direttore di Uncsaal Pietro Gimelli, in riferimento all’art. 29 del Decreto anticrisi 185/2008 che di fatto affossa il 55%, anticipa: “Stiamo lavorando in queste ore per aggregare tutte le realtà associative del mondo del serramento per sottoscrivere un documento comune per far stralciare dal Parlamento l’art. 29. In questo momento il nostro pensiero va anche alle migliaia di operatori del settore che sono in reale difficoltà a comunicare quanto deciso dal Governo che riguarda lavori già fatti nel 2008 e quelli da fare nel restante mese di dicembre. Anche l’opzione in subordine del 36% è difficilmente proponibile perché le procedure da attuare nel caso degli sgravi del 36% sono totalmente diverse. Prendiamo, ad esempio, la DIA, la dichiarazione di inizio attività che molti non hanno fatto nel caso di sostituzione di finestre e che invece il 36% impone.”. Ecco il comunicato Uncsaal.
Aere (Associazione per il risparmio energetico)
L’Aere ha così commentato: “Il provvedimento anticrisi mette in una difficile situazione il settore del risparmio energetico, limitando le detrazioni fiscali al 55% che erano state un successo ed avevano portato ad oltre 200.000 interventi di riqualificazione degli edifici in soli due anni”. Non si comprende, conclude Aere, “la ragione per la quale si e’ deciso di cambiare un provvedimento che ha avuto un grande successo e che permetteva alle famiglie di risparmiare sulle bollette elettriche e termiche ed i condomini a spendere meno nel futuro”.
ACE (Associazione Certificatori Energetici)
L’ACE ha promosso una raccolta di firme per attuare una Class Action contro il governo in caso di non ritiro dell’art. 29. “Il decreto – si legge nella lettera indirizzata al Governo - introduce un elemento di aleatorietà che ridurrà in modo significativo la propensione all'acquisto di privati ed imprese, e soprattutto la retroattività della norma stessa determinerà una situazione di incertezza”.
Una risposta attesa non solo dal mondo ambientalista ma da un vasto schieramento fatto di cittadini e imprese che in questi giorni hanno dato voce alle proteste alcune delle quali vengono, qui di seguito riportate.
Adusbef e Federconsumatori
“Alle soglie del Natale giunge l’ennesimo regalo da parte del Governo. Con il decreto anticrisi, infatti, la detrazione fiscale del 55%, prevista per chi ha sostenuto investimenti per interventi di riqualificazione energetica, diventa un’incognita”. Così Adusbef e Federconsumatori commentano il provvedimento previsto nel dl anti-crisi approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, secondo cui la detrazione fiscale non sarà più automatica ma dovrà essere richiesta e sarà concessa fino a eaurimento dei fondi. Se il provvedimento sarà confermato dal Parlamento, spiegano le associazioni, “tutti coloro che, incentivati dallo Stato, con la legge 296/2006, hanno eseguito dei lavori per il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile, rischiano di veder scomparire le detrazioni promesse. Uno su mille forse ce la farà, se però sarà veloce, fortunato ed attento a compilare correttamente il modulo ad hoc da inviare all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente per via telematica. Solo i primi ad inviare la domanda, senza errori, potranno ottenere le detrazioni, fino ad esaurimento delle risorse previste a tal fine”. Qualora tale provvedimento fosse approvato in via definitiva, Federconsumatori ed Adusbef annunciano che “metteranno in campo ogni azione, anche di carattere legale, per tutelare tutti coloro che ne siano danneggiati”.
Confindustria
Nel corso di un convegno organizzato da Assolombarda Emma Marcegaglia ha dichiarato di essere contro l’art. 29 della manovra anti crisi del Governo. “Sono misure che ostacolano lo sviluppo di diversi comparti industriali, molti dei quali presenti in Confindustria. Occorre rivedere l’art. 29!”. Ma c’è qualcosa di più nel Marcegaglia-pensiero che va direttamente all’attacco della filosofia di Tremonti. Perché la Presidente di Confindustria chiede “agevolazioni fiscali per le imprese che investono in risparmio energetico e riduzioni delle emissioni di CO2”.
Aniem (associazione nazionale imprese edili)
L’Aniem – Associazione Nazionale delle pmi edili della Confapi – esprime il proprio sconcerto per le misure introdotte dal Governo con il recente decreto legge n. 185 che prevede forti limitazioni alla detrazione fiscale del 55% per interventi di efficienza energetica, condizionandone il ricorso a tassativi limiti di spesa ed a procedure complesse e prive di garanzia sul loro buon esito. La norma prevede, infatti, il rifiuto all'istanza in caso di esplicito assenso non fornito entro 30 giorni dall'Agenzia delle Entrate.”Un provvedimento incomprensibile – sottolinea il Presidente dell'Aniem, Fabrizio Marchi - perché annullerà notevoli benefici economici, occupazionali ed ambientali, come dimostrano ampiamente gli oltre 230.000 interventi realizzati tra il 2007 ed il 2008: è veramente paradossale che in un momento nel quale si tende a favorire i consumi, un decreto legge varato per fronteggiare la grave crisi economica preveda disposizioni che ostacolano il sistema produttivo (basti pensare alle aziende produttrici di infissi, già penalizzate dalla contrazione dell'edilizia), disincentivano al consumo e rallentano il processo di adeguamento del nostro Paese nella politica ambientale.”
“A rendere ancor più incomprensibile il provvedimento – conclude Marchi – l'effetto retroattivo della norma, contrario ad ogni garanzia di certezza del diritto, che impone a chi intenda usufruire della detrazione per le spese già effettuate nel 2008, l'obbligo di inoltrare la richiesta all'Agenzia delle Entrate tra il 15 gennaio e il 27 febbraio 2009 assoggettandola al meccanismo del silenzio-rifiuto”.
Cna (Confederazione nazionale artigianato) Costruzioni
“E’ sorprendente – denuncia il responsabile provinciale di Cna costruzioni, Fausto Baldarelli - che un decreto legge varato in funzione anticrisi dell’economia disponga, di fatto, la forte riduzione dell’attività per il 2009 ed il 2010 di un settore innovativo e trainante come quello del risparmio energetico. Disporre infatti che, per sapere se si ha diritto all’agevolazione fiscale del 55% è necessario attendere il mese di giugno 2009 o 2010, significa affossare l’attività di un intero settore”.
”Un settore che, aiutato dalla detrazione fiscale del 55%, aveva fino ad ora fortemente lavorato grazie agli investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione e di impianti a maggiore efficienza. Se a ciò si aggiunge, che si stima che gli interventi effettuati abbiano dato luogo fino ad ora una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, a maggior ragione si comprende lo sconcerto della decisione presa".
”In un momento di stagnazione dell’economia - continua Baldarelli - mettere un plafond all’utilizzo dell’agevolazione fiscale e, cosa ancora più grave, introdurlo anche per il 2008, significa incrinare ulteriormente la fiducia in chi pensava di fare un investimento di contenimento energetico nel 2009. Va inoltre segnalato, che in questo settore è significativa la presenza delle imprese artigiane e delle PMI del settore delle costruzioni dell’impiantistica e delle manifatture (in provincia di Pesaro sono oltre 7.000), e questo provvedimento mette in un ulteriore pericolo la loro tenuta ed il loro contributo al rilancio dell’economia”.
”Oltretutto - conclude - è poco comprensibile che un decreto motivato da interventi a sostegno delle imprese e dei consumi, per fronteggiare la crisi attuale, contenga disposizioni che penalizzano uno strumento che interviene positivamente su uno dei fattori strategici del nostro sviluppo futuro. Infatti, la Cna è convinta che gli investimenti nelle infrastrutture e nelle costruzioni, oltre a rispondere a bisogni reali del paese, abbiano anche una forte valenza in termini di rilancio dello sviluppo”.
Assolterm (Associazione Italiana Solare Termico) – Legambiente
In piazza contro il provvedimento che taglia gli incentivi del 55% per le fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Questa l'iniziativa promossa da Assolterm (associazione operatori del solare termico) e Legambiente, che manifesteranno il prossimo 11 dicembre davanti a Palazzo Chigi chiedendo il ritiro di “un provvedimento devastante per il settore delle rinnovabili e del risparmio energetico, che danneggia le famiglie e condanna al fallimento la lotta ai cambiamenti climatici”.
Le associazioni si riferiscono a quanto previsto dall'articolo 29 del decreto legge 185/2008, il cosiddetto “pacchetto anticrisi”, che “rende più difficile la possibilità di usufruire dello sconto del 55% su Irpef e Iras per gli interventi di riqualificazione energetica”. Inoltre la norma, con valore retroattivo, secondo Assolterm e Legambiente andrà anche a colpire coloro che hanno già realizzato o prenotato gli interventi di risparmio ed efficienza nel 2008, aprendo così la strada “ad una valanga di ricorsi da parte di chi vorrà veder rispettato quanto prevedeva la normativa”.
Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio Leghe)
Il direttore di Uncsaal Pietro Gimelli, in riferimento all’art. 29 del Decreto anticrisi 185/2008 che di fatto affossa il 55%, anticipa: “Stiamo lavorando in queste ore per aggregare tutte le realtà associative del mondo del serramento per sottoscrivere un documento comune per far stralciare dal Parlamento l’art. 29. In questo momento il nostro pensiero va anche alle migliaia di operatori del settore che sono in reale difficoltà a comunicare quanto deciso dal Governo che riguarda lavori già fatti nel 2008 e quelli da fare nel restante mese di dicembre. Anche l’opzione in subordine del 36% è difficilmente proponibile perché le procedure da attuare nel caso degli sgravi del 36% sono totalmente diverse. Prendiamo, ad esempio, la DIA, la dichiarazione di inizio attività che molti non hanno fatto nel caso di sostituzione di finestre e che invece il 36% impone.”. Ecco il comunicato Uncsaal.
Aere (Associazione per il risparmio energetico)
L’Aere ha così commentato: “Il provvedimento anticrisi mette in una difficile situazione il settore del risparmio energetico, limitando le detrazioni fiscali al 55% che erano state un successo ed avevano portato ad oltre 200.000 interventi di riqualificazione degli edifici in soli due anni”. Non si comprende, conclude Aere, “la ragione per la quale si e’ deciso di cambiare un provvedimento che ha avuto un grande successo e che permetteva alle famiglie di risparmiare sulle bollette elettriche e termiche ed i condomini a spendere meno nel futuro”.
ACE (Associazione Certificatori Energetici)
L’ACE ha promosso una raccolta di firme per attuare una Class Action contro il governo in caso di non ritiro dell’art. 29. “Il decreto – si legge nella lettera indirizzata al Governo - introduce un elemento di aleatorietà che ridurrà in modo significativo la propensione all'acquisto di privati ed imprese, e soprattutto la retroattività della norma stessa determinerà una situazione di incertezza”.
A cura di Paolo
Oreto
© Riproduzione riservata
Documenti Allegati
Decreto-legge .pdf