GRAVI DANNI ALLE AZIENDE CHE GRAVITANO INTORNO AL SETTORE DELL'EFFICIENZA ENERGETICA
Nuove proteste sul decreto anticrisi piovono da parte della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa che, attraverso il suo ...
Nuove proteste sul decreto anticrisi piovono da parte della
Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media
Impresa che, attraverso il suo portavoce e presidente Ivan
Malavasi, ha chiesto fermamente al governo di sopprimere quanto
previsto dall'articolo 29 del dl 185, come peraltro proposto dallo
stesso ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Come sostenuto da Malavasi: "La revisione del meccanismo di concessione degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, prevista dal decreto legge cosiddetto anticrisi, rischia anzitutto di determinare un forte rallentamento in un settore che negli ultimi anni, a seguito dell'introduzione delle detrazioni fiscali del 55%, aveva registrato una decisa crescita e che di fatto, per i settori dell'edilizia, dell'impiantistica e della produzione di infissi, potrebbe rappresentare un grande aiuto per superare il difficile momento economico".
Ma la cosa più sorprendente, come sostenuto dallo stesso Malavasi è "come un provvedimento anticrisi preveda una misura che andrà a discapito di un settore innovativo e in rapida crescita come quello dell'efficienza energetica degli edifici. L'introduzione di tali incentivi ha infatti rappresentato finora uno strumento efficace di sostegno e rilancio per gli investimenti di efficienza energetica in edilizia; fornendo anche un contributo al raggiungimento degli obiettivi che l'Italia si è impegnata a rispettare in materia ambientale, ma soprattutto offrendo un supporto importantissimo per lo sviluppo delle imprese che operano nelle numerose attività connesse al settore dell'edilizia, dagli installatori ai produttori di componenti per l'edilizia sostenibile. Questo grazie al forte incentivo di cui potevano usufruire le famiglie che intendevano migliorare l'efficienza delle proprie abitazioni".
A conferma di quanto sostenuto dal CNA è arrivata la nota da parte della Commissione Studi Economici dell'Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe (Uncsaal)indirizzata Comitato di Presidenza, che, considerati i tempi di conversione definitiva in Legge del dl 185/2008, ha stimato per i mesi di dicembre 2008 e gennaio 2009 in 600 milioni di euro il danno potenziale complessivo subito dal comparto edilizio e in 216 milioni quello specifico subito dal settore dei serramenti.
Come sostenuto dal Presidente del Uncsaal, Libero Ravaioli: "Dopo il grave danno alle nostre Imprese dovuto al sostanziale blocco delle detrazioni del 55% avvenuto in dicembre, successivo all'entrata in vigore del DL 185/2008 del 29 novembre 2008, subiremo un ulteriore danno e una sgradita beffa a gennaio grazie all'incertezza legislativa per permarrà fino a fine mese."
Ravaioli ha poi sottolineato come "il provvedimento cosiddetto anticrisi abbia di fatto aperto una grave crisi per tutto il comparto italiano dell'edilizia, già attraversato da tangibili sofferenze dovute alla recessione, al rallentamento degli investimenti e alla difficoltà a reperire credito. L'attacco al 55% e il blocco di almeno due mesi al mercato delle finestre stanno causando un profondo effetto psicologico negativo nei confronti delle famiglie italiane che avevano intenzione di realizzare interventi di riqualificazione energetica del proprio appartamento. Il dilatarsi dell'iter di conversione in legge bloccherà qualsiasi investimento anche a gennaio e -augurandoci che emendamenti specifici stravolgano l'impostazione originaria del decreto- sarà comunque difficile restituire fiducia nei consumatori per parecchi mesi."
Rassicurazioni continuano a provenire da parte del Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che, nel corso di un'intervista, ha affermato di volersi batterà affinché venga ripristinata la normativa introdotta dal governo Prodi (con la finanziaria 2007) che prevede la detrazione al 55 per cento delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie di riqualificazione energetica, ed in particolare ha affermato: "Mi batterò in Parlamento affinché venga ripristinata la misura sulla detrazione degli interventi negli edifici privati per il risparmio energetico perché comunque questo deve essere un obiettivo di tutti: quello di contribuire ad un risparmio energetico e di inquinare meno".
Rimane accesa, dunque, la speranza di professionisti, imprese ed intere famiglie affinché venga ripristinata al più presto la detrazione fiscale del 55%.
Nell'attesa di buone nuove, tutti i nostri lettori possono lasciare il loro pensiero nell'apposita sezione.
Per lasciare un commento clicca qui
Come sostenuto da Malavasi: "La revisione del meccanismo di concessione degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, prevista dal decreto legge cosiddetto anticrisi, rischia anzitutto di determinare un forte rallentamento in un settore che negli ultimi anni, a seguito dell'introduzione delle detrazioni fiscali del 55%, aveva registrato una decisa crescita e che di fatto, per i settori dell'edilizia, dell'impiantistica e della produzione di infissi, potrebbe rappresentare un grande aiuto per superare il difficile momento economico".
Ma la cosa più sorprendente, come sostenuto dallo stesso Malavasi è "come un provvedimento anticrisi preveda una misura che andrà a discapito di un settore innovativo e in rapida crescita come quello dell'efficienza energetica degli edifici. L'introduzione di tali incentivi ha infatti rappresentato finora uno strumento efficace di sostegno e rilancio per gli investimenti di efficienza energetica in edilizia; fornendo anche un contributo al raggiungimento degli obiettivi che l'Italia si è impegnata a rispettare in materia ambientale, ma soprattutto offrendo un supporto importantissimo per lo sviluppo delle imprese che operano nelle numerose attività connesse al settore dell'edilizia, dagli installatori ai produttori di componenti per l'edilizia sostenibile. Questo grazie al forte incentivo di cui potevano usufruire le famiglie che intendevano migliorare l'efficienza delle proprie abitazioni".
A conferma di quanto sostenuto dal CNA è arrivata la nota da parte della Commissione Studi Economici dell'Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe (Uncsaal)indirizzata Comitato di Presidenza, che, considerati i tempi di conversione definitiva in Legge del dl 185/2008, ha stimato per i mesi di dicembre 2008 e gennaio 2009 in 600 milioni di euro il danno potenziale complessivo subito dal comparto edilizio e in 216 milioni quello specifico subito dal settore dei serramenti.
Come sostenuto dal Presidente del Uncsaal, Libero Ravaioli: "Dopo il grave danno alle nostre Imprese dovuto al sostanziale blocco delle detrazioni del 55% avvenuto in dicembre, successivo all'entrata in vigore del DL 185/2008 del 29 novembre 2008, subiremo un ulteriore danno e una sgradita beffa a gennaio grazie all'incertezza legislativa per permarrà fino a fine mese."
Ravaioli ha poi sottolineato come "il provvedimento cosiddetto anticrisi abbia di fatto aperto una grave crisi per tutto il comparto italiano dell'edilizia, già attraversato da tangibili sofferenze dovute alla recessione, al rallentamento degli investimenti e alla difficoltà a reperire credito. L'attacco al 55% e il blocco di almeno due mesi al mercato delle finestre stanno causando un profondo effetto psicologico negativo nei confronti delle famiglie italiane che avevano intenzione di realizzare interventi di riqualificazione energetica del proprio appartamento. Il dilatarsi dell'iter di conversione in legge bloccherà qualsiasi investimento anche a gennaio e -augurandoci che emendamenti specifici stravolgano l'impostazione originaria del decreto- sarà comunque difficile restituire fiducia nei consumatori per parecchi mesi."
Rassicurazioni continuano a provenire da parte del Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che, nel corso di un'intervista, ha affermato di volersi batterà affinché venga ripristinata la normativa introdotta dal governo Prodi (con la finanziaria 2007) che prevede la detrazione al 55 per cento delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie di riqualificazione energetica, ed in particolare ha affermato: "Mi batterò in Parlamento affinché venga ripristinata la misura sulla detrazione degli interventi negli edifici privati per il risparmio energetico perché comunque questo deve essere un obiettivo di tutti: quello di contribuire ad un risparmio energetico e di inquinare meno".
Rimane accesa, dunque, la speranza di professionisti, imprese ed intere famiglie affinché venga ripristinata al più presto la detrazione fiscale del 55%.
Nell'attesa di buone nuove, tutti i nostri lettori possono lasciare il loro pensiero nell'apposita sezione.
Per lasciare un commento clicca qui
A cura di Ilenia
Cicirello
© Riproduzione riservata