CONTINUA LA DISCESA DEI TASSI
Il Consiglio direttivo della Banca centrale Europea ha comunicato il sesto ribasso dei tassi a distanza di meno di un mese del precedente dell’11 marzo adott...
Il Consiglio direttivo della Banca centrale Europea ha
comunicato il sesto ribasso dei tassi a distanza di meno di un mese
del precedente dell’11 marzo adottando le seguenti decisioni di
politica monetaria:
- il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è diminuito di 25 punti base, all’1,25%, a decorrere dall’operazione con regolamento l’8 aprile 2009;
- il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è sceso al 2,25%;
- il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è diminuito di 25 punti base, allo 0,25%, con effetto sempre dall’8 aprile 2009.
Con le sei diminuzioni dell’8 ottobre, del 12 novembre e del 10 dicembre 2008, del 21 gennaio, dell’11 marzo 2009 e dell’8 aprile 2008 i tassi sono scesi al 1,25 % attestandosi al minimo storico; le sei diminuzioni hanno fatto seguito a ben nove aumenti decisi dal mese di dicembre 2005 al mese di luglio 2008 che avevano portato il tasso dal 2,00% (giugno 2003) al 4,25% (luglio 2008).
Siamo, dunque, al minimo storico anche se il ribasso non è quello previsto.
La Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro ma la riduzione di un quarto di punto non è quella prevista dalla maggioranza degli analisti di mezzo punto.
L’istituto ha preferito mantenersi prudente, nonostante la recessione diffusa e il rischio deflazione ed il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet sulla decisione odierna di abbassare il costo del denaro di un quarto di punto ha precisato che “non voglio adesso imbarcarmi a spiegare tutte le ragioni per cui abbiamo tagliato i tassi di interesse di 25 punti” mentre il mercato si aspettava un taglio più alto.
Trichet ha poi previsto che l'inflazione potrebbe scendere sotto lo zero a metà del 2009, ma che non c'è nessun rischio di deflazione nell'eurozona. “Il processo di calo dell'inflazione di fronte a noi è dovuto in gran parte al calo del prezzo del petrolio e delle commodity, che continuano a tenere giù i prezzi al consumo. Probabilmente andremo sotto zero, ovviamente a causa del prezzo del petrolio che spero non salga di nuovo, ma è un qualcosa che non dobbiamo confondere con la deflazione”. Trichet ha anche aperto a nuovi tagli dei tassi dichiarando “Non posso escludere che in un prossimo futuro prenderemo altre decisioni analoghe, in modo altrettanto misurato” ed ha aggiunto “Non abbiamo deciso a priori che il tasso dell’1,25% sia il minimo o il punto di arrivo e faremo prossimamente quello che ci parrà più opportuno al momento giusto”.
Ci sembra di capire, quindi, che si preveda nel mese di maggio un nuovo taglio che porti il tasso della Banca centrale all’1%.
- il tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è diminuito di 25 punti base, all’1,25%, a decorrere dall’operazione con regolamento l’8 aprile 2009;
- il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è sceso al 2,25%;
- il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è diminuito di 25 punti base, allo 0,25%, con effetto sempre dall’8 aprile 2009.
Con le sei diminuzioni dell’8 ottobre, del 12 novembre e del 10 dicembre 2008, del 21 gennaio, dell’11 marzo 2009 e dell’8 aprile 2008 i tassi sono scesi al 1,25 % attestandosi al minimo storico; le sei diminuzioni hanno fatto seguito a ben nove aumenti decisi dal mese di dicembre 2005 al mese di luglio 2008 che avevano portato il tasso dal 2,00% (giugno 2003) al 4,25% (luglio 2008).
Siamo, dunque, al minimo storico anche se il ribasso non è quello previsto.
La Banca centrale europea ha tagliato il costo del denaro ma la riduzione di un quarto di punto non è quella prevista dalla maggioranza degli analisti di mezzo punto.
L’istituto ha preferito mantenersi prudente, nonostante la recessione diffusa e il rischio deflazione ed il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet sulla decisione odierna di abbassare il costo del denaro di un quarto di punto ha precisato che “non voglio adesso imbarcarmi a spiegare tutte le ragioni per cui abbiamo tagliato i tassi di interesse di 25 punti” mentre il mercato si aspettava un taglio più alto.
11 Maggio 2001 | 4,50% |
31 Agosto 2001 | 4,25% |
18 Settembre 2001 | 3,75% |
9 Novembre 2001 | 3,25% |
6 Dicembre 2002 | 2,75% |
7 Marzo 2003 | 2,50% |
6 Giugno 2003 | 2,00% |
6 Dicembre 2005 | 2,25% |
8 Marzo 2006 | 2,50% |
15 Giugno 2006 | 2,75% |
9 Agosto 2006 | 3,00% |
11 Ottobre 2006 | 3,25% |
13 Dicembre 2006 | 3,50% |
14 Marzo 2007 | 3,75% |
13 Giugno 2007 | 4,00% |
9 Luglio 2008 | 4,25% |
8 Ottobre 2008 | 3,75% |
12 Novembre 2008 | 3,25% |
10 dicembre 2008 | 2,50% |
21 gennaio 2009 | 2,00% |
11 marzo 2009 | 1,50% |
8 aprile 2009 | 1,25% |
Trichet ha poi previsto che l'inflazione potrebbe scendere sotto lo zero a metà del 2009, ma che non c'è nessun rischio di deflazione nell'eurozona. “Il processo di calo dell'inflazione di fronte a noi è dovuto in gran parte al calo del prezzo del petrolio e delle commodity, che continuano a tenere giù i prezzi al consumo. Probabilmente andremo sotto zero, ovviamente a causa del prezzo del petrolio che spero non salga di nuovo, ma è un qualcosa che non dobbiamo confondere con la deflazione”. Trichet ha anche aperto a nuovi tagli dei tassi dichiarando “Non posso escludere che in un prossimo futuro prenderemo altre decisioni analoghe, in modo altrettanto misurato” ed ha aggiunto “Non abbiamo deciso a priori che il tasso dell’1,25% sia il minimo o il punto di arrivo e faremo prossimamente quello che ci parrà più opportuno al momento giusto”.
Ci sembra di capire, quindi, che si preveda nel mese di maggio un nuovo taglio che porti il tasso della Banca centrale all’1%.
A cura di Paolo
Oreto
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