PIANO CASA: MISURE STRAORDINARIE E URGENTI A SOSTEGNO DELL'ATTIVITÀ EDILIZIA
Si è tenuta lo scorso venerdì 5 giugno, una riunione per discutere i punti chiave della bozza di disegno di legge "Misure straordinarie e urgenti a sostegno ...
Si è tenuta lo scorso venerdì 5 giugno, una riunione per discutere
i punti chiave della bozza di disegno di legge "Misure
straordinarie e urgenti a sostegno dell'attività edilizia e per il
miglioramento del patrimonio edilizio esistente"
Questo, come è noto, è previsto dall' Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali, per il rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in data 1° aprile u.s., la quale prevedeva che entro dieci giorni il Governo emanasse un decreto-legge con l'obiettivo precipuo di semplificare alcune procedure di competenza statale al fine di rendere più rapida ed efficace l'azione amministrativa di disciplina dell'attività edilizia.
Alla riunione hanno partecipato oltre cinquanta rappresentanti di un vasto partenariato socio-economico (dalle organizzazioni datoriali e dei lavoratori, degli inquilini, agli ordini e collegi professionali alle associazioni ambientaliste) che ha condiviso gli orientamenti essenziali dello schema presentato dall'assessore qui allegato, che già comprende le modifiche condivise.
Entro una settimana saranno risolti i pochi problemi emersi, riguardanti in particolare il rispetto delle altezze massime e le procedure di accatastamento.
Il partenariato si anche è espresso in favore di una integrazione delle leggi 21/2008 "Norme per la rigenerazione urbana" e 13/2008 "Norme per l'abitare sostenibile" per incentivare i Comuni a delocalizzare con premialità volumetriche opere incongrue realizzate in aree tutelate verso altre aree non tutelate, in coerenza con il Piano paesaggistico e nel rispetto delle norme sull'abitare sostenibile.
Questo per favorire il miglioramento della qualità architettonica, energetica, ambientale e di sicurezza e accessibilità del patrimonio edilizio esistente, in coerenza con le norme di tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico della regione nonché di difesa del suolo e prevenzione del rischio sismico.
Questo, come è noto, è previsto dall' Intesa tra Governo, Regioni ed Enti locali, per il rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in data 1° aprile u.s., la quale prevedeva che entro dieci giorni il Governo emanasse un decreto-legge con l'obiettivo precipuo di semplificare alcune procedure di competenza statale al fine di rendere più rapida ed efficace l'azione amministrativa di disciplina dell'attività edilizia.
Alla riunione hanno partecipato oltre cinquanta rappresentanti di un vasto partenariato socio-economico (dalle organizzazioni datoriali e dei lavoratori, degli inquilini, agli ordini e collegi professionali alle associazioni ambientaliste) che ha condiviso gli orientamenti essenziali dello schema presentato dall'assessore qui allegato, che già comprende le modifiche condivise.
Entro una settimana saranno risolti i pochi problemi emersi, riguardanti in particolare il rispetto delle altezze massime e le procedure di accatastamento.
Il partenariato si anche è espresso in favore di una integrazione delle leggi 21/2008 "Norme per la rigenerazione urbana" e 13/2008 "Norme per l'abitare sostenibile" per incentivare i Comuni a delocalizzare con premialità volumetriche opere incongrue realizzate in aree tutelate verso altre aree non tutelate, in coerenza con il Piano paesaggistico e nel rispetto delle norme sull'abitare sostenibile.
Questo per favorire il miglioramento della qualità architettonica, energetica, ambientale e di sicurezza e accessibilità del patrimonio edilizio esistente, in coerenza con le norme di tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico della regione nonché di difesa del suolo e prevenzione del rischio sismico.
a cura di www.regione.puglia.it
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