OK DEL CIPE ALLA PROGETTAZIONE DEL PONTE DI MESSINA
Autorizzata la prima quota del contributo in conto impianti di 1.300 milioni di euro per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Questo uno dei ...
Autorizzata la prima quota del contributo in conto impianti di
1.300 milioni di euro per la realizzazione del ponte sullo Stretto
di Messina. Questo uno dei contenuti dell'esito della seduta del
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE)
dello scorso 6 novembre.
Il CIPE ha, dunque, dato ufficialmente il via libera alla prima fase, quella di progettazione, della grande opera, autorizzando l'utilizzo di 1.300 milioni di euro del Fondo Infrastrutture e prendendo atto della Relazione sulle attività svolte dal Commissario straordinario del Ponte sullo Stretto di Messina, ai sensi dell'art. 4, comma 4 quater del Decreto-Legge n. 78/2009. Ricordiamo che per la realizzazione del ponte è stato stimato (sulla base di quali dati non si sa)un costo di 6,3 miliardi di euro e un tempo di sette anni.
Come dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, dopo la seduta del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica presieduta dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Il CIPE ha dato il via libera ad un gruppo di opere infrastrutturali strategiche e ad altri interventi medi e piccoli per un valore complessivo di 8,65 miliardi di euro. Si tratta di un'altra tappa fondamentale dell'azione del governo tesa a far ripartire l'infrastrutturazione del Paese e per colmare il grave ritardo accumulato negli anni. Quelle approvate sono opere pronte per essere appaltate”.
Per quanto riguarda i fondi stanziati per il ponte di Messina, fortemente discordanti le reazioni suscitate, a cui è seguito l'annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè: "Finalmente sono stati assegnati soldi reali per il ponte sullo Stretto. Stiamo aspettando il completamento dell'aumento di capitale della società Ponte sullo Stretto entro l'1 dicembre. Subito dopo saremo pronti per dare il via libera all'inizio dei lavori. Se tutto procede come da programmi, il 23 dicembre ci sarà la posa della prima pietra".
Sulla stessa lunghezza d'onda il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo il quale ha sottolineato come lo stanziamento di questa prima trance sia un segnale positivo che servirà a "rafforzare la compagine societaria della società Stretto di Messina mediante l'ingresso di soci privati provenienti dal sistema creditizio. A condizione, come è stato espressamente garantito e convenuto, che tale utile manovra, non rallenti in alcun modo il cronoprogramma dell'opera".
Diverso il parere dell'Assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Luigi Incarnato, il quale ha sottolineato come la scelta del Governo di stanziare una prima trance di risorse pubbliche nasconde la verità che il realtà la realizzazione della maxi-opera non ha nessuna copertura finanziaria: "Il Cipe ha rinviato l'approvazione dell'effettivo finanziamento del ponte per la quota pubblica, accampando la motivazione della necessità di ricercare un socio privato. Questo dimostra che la vicenda ponte è solo propaganda politica".
Duro anche il commento di Legambiente che con il suo portavoce Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti e infrastrutture, ha posto una semplice domanda: "Per quale ragione stanziare 1,3 miliardi per il Ponte sullo Stretto quando non si ha ancora un progetto definitivo e manca lo studio di fattibilità economica? Il tutto, forse, potrà servire a convincere gli investitori privati a mettere quella quota, pari al 60% del totale, sulla quale vige ancora il più totale mistero?"
"La crisi economica - ha continuato Zanchini - ha colpito pesantemente settori basilari come la sanità e il welfare. Piovono tagli in tutti gli ambiti, non ci sono soldi per i cassintegrati né si riesce ad assicurare un servizio efficiente e dignitoso per i milioni di pendolari che ogni giorno utilizzano treni locali e mezzi pubblici, eppure, per risollevare le sorti del Sud, si continua a riproporre un'opera inutilmente faraonica, che nel periodo della crisi delle banche rischia solo di trasformarsi in un cantiere infinito, lontanissimo dalle aspettative di chi vede nelle grandi opere la soluzione per migliorare mobilità ed efficienza del Paese".
Intanto, la realtà dei fatti vede nel 23 dicembre 2009 la data presunta di inizio lavori. Dal canto nostro, vi terremo sempre aggiornati sugli avvenimenti.
Il CIPE ha, dunque, dato ufficialmente il via libera alla prima fase, quella di progettazione, della grande opera, autorizzando l'utilizzo di 1.300 milioni di euro del Fondo Infrastrutture e prendendo atto della Relazione sulle attività svolte dal Commissario straordinario del Ponte sullo Stretto di Messina, ai sensi dell'art. 4, comma 4 quater del Decreto-Legge n. 78/2009. Ricordiamo che per la realizzazione del ponte è stato stimato (sulla base di quali dati non si sa)un costo di 6,3 miliardi di euro e un tempo di sette anni.
Come dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, dopo la seduta del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica presieduta dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Il CIPE ha dato il via libera ad un gruppo di opere infrastrutturali strategiche e ad altri interventi medi e piccoli per un valore complessivo di 8,65 miliardi di euro. Si tratta di un'altra tappa fondamentale dell'azione del governo tesa a far ripartire l'infrastrutturazione del Paese e per colmare il grave ritardo accumulato negli anni. Quelle approvate sono opere pronte per essere appaltate”.
Per quanto riguarda i fondi stanziati per il ponte di Messina, fortemente discordanti le reazioni suscitate, a cui è seguito l'annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè: "Finalmente sono stati assegnati soldi reali per il ponte sullo Stretto. Stiamo aspettando il completamento dell'aumento di capitale della società Ponte sullo Stretto entro l'1 dicembre. Subito dopo saremo pronti per dare il via libera all'inizio dei lavori. Se tutto procede come da programmi, il 23 dicembre ci sarà la posa della prima pietra".
Sulla stessa lunghezza d'onda il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo il quale ha sottolineato come lo stanziamento di questa prima trance sia un segnale positivo che servirà a "rafforzare la compagine societaria della società Stretto di Messina mediante l'ingresso di soci privati provenienti dal sistema creditizio. A condizione, come è stato espressamente garantito e convenuto, che tale utile manovra, non rallenti in alcun modo il cronoprogramma dell'opera".
Diverso il parere dell'Assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria, Luigi Incarnato, il quale ha sottolineato come la scelta del Governo di stanziare una prima trance di risorse pubbliche nasconde la verità che il realtà la realizzazione della maxi-opera non ha nessuna copertura finanziaria: "Il Cipe ha rinviato l'approvazione dell'effettivo finanziamento del ponte per la quota pubblica, accampando la motivazione della necessità di ricercare un socio privato. Questo dimostra che la vicenda ponte è solo propaganda politica".
Duro anche il commento di Legambiente che con il suo portavoce Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti e infrastrutture, ha posto una semplice domanda: "Per quale ragione stanziare 1,3 miliardi per il Ponte sullo Stretto quando non si ha ancora un progetto definitivo e manca lo studio di fattibilità economica? Il tutto, forse, potrà servire a convincere gli investitori privati a mettere quella quota, pari al 60% del totale, sulla quale vige ancora il più totale mistero?"
"La crisi economica - ha continuato Zanchini - ha colpito pesantemente settori basilari come la sanità e il welfare. Piovono tagli in tutti gli ambiti, non ci sono soldi per i cassintegrati né si riesce ad assicurare un servizio efficiente e dignitoso per i milioni di pendolari che ogni giorno utilizzano treni locali e mezzi pubblici, eppure, per risollevare le sorti del Sud, si continua a riproporre un'opera inutilmente faraonica, che nel periodo della crisi delle banche rischia solo di trasformarsi in un cantiere infinito, lontanissimo dalle aspettative di chi vede nelle grandi opere la soluzione per migliorare mobilità ed efficienza del Paese".
Intanto, la realtà dei fatti vede nel 23 dicembre 2009 la data presunta di inizio lavori. Dal canto nostro, vi terremo sempre aggiornati sugli avvenimenti.
A cura di Ilenia
Cicirello
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Documenti Allegati
Esito seduta CIPE 06/11/2009.pdf