SISTRI: nasce il primo il sistema elettronico di controllo per la tracciabilità dei rifiuti
Legalità, trasparenza, risparmio, semplificazione e informatizzazione sull'intero ciclo della movimentazione dei rifiuti speciali, pericolosi e non, e per qu...
Legalità, trasparenza, risparmio, semplificazione e
informatizzazione sull'intero ciclo della movimentazione dei
rifiuti speciali, pericolosi e non, e per quelli urbani della
regione Campania. Questi i principi che hanno ispirato la redazione
del Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare 17 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale 13 gennaio 2010, n. 9 - Supplemento Ordinario n. 10, con
il quale nasce SISTRI, il sistema di tracciabilità dei
rifiuti che, in base alle stime fornite dal Ministero, consentirà
di tenere sotto controllo 147 milioni di tonnellate di rifiuti
l'anno (di cui il 10% pericolosi) nei loro spostamenti, dalla
produzione allo smaltimento, 24 ore su 24.
La tracciabilità dei rifiuti sarà costantemente monitorata durante tutta la sua filiera attraverso un sistema satellitare GPS. Durante la fase iniziale, sarà controllata la raccolta, rilevando i percorsi e le destinazioni dei mezzi predisposti. Nell'ultima fase, l'arrivo in discarica, i rifiuti verranno tenuti sotto controllo attraverso una fitta rete di telecamere, obbligatoriamente predisposte in tutte le discariche del Paese. D'ora in poi, dunque, ogni rifiuto potrà essere seguito in qualsiasi fase della filiera produttiva, dalla produzione allo smaltimento. Grazie al SISTRI, la cui gestione è affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, vi sarà un apparato di controllo adeguato e un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose, al fine di contrastare in maniera forte i business delle ecomafie.
Come spiegato direttamente dal Ministero dell'Ambiente, con il SISTRI viene posta particolare attenzione al trasporto e alla fase finale di smaltimento, con l'utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata e in uscita degli autoveicoli nelle discariche. "SISTRI- spiega il Ministro Prestigiacomo - manda in soffitta i tre vecchi adempimenti cartacei che consentivano di avere dati sui rifiuti con 2-3 anni di ritardo senza permettere una politica efficace".
Il sistema di rilevazione sarà interconnesso telematicamente con l'Albo nazionale dei gestori ambientali al fine di fornire i dati relativi al trasporto dei rifiuti e con l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per fornire, attraverso il Catasto telematico, i dati sulla produzione e la gestione dei rifiuti anche alle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente e alle competenti autonomie locali.
Ma non è finita qui, al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali pure nei trasporti marittimi e ferroviari il sistema sarà interconnesso con i sistemi informativi della Guardia Costiera e delle imprese ferroviarie. Il funzionamento del SISTRI sarà monitorato da un Comitato di vigilanza e controllo, che sarà istituito senza oneri per il bilancio dello Stato.
Al SISTRI avranno l'obbligo di aderire circa 600.000 aziende, che dovranno acquistare il kit di controllo satellitare pagando una quota che va dai 100 a 6-700 euro l'anno Il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli, definisce SISTRI "un progetto importante per la legalità, la semplificazione e la trasparenza che ridurrà l'illegalità in questo settore". Dello stesso parere anche l'ammiraglio della Guardia Costiera, Vincenzo Melone il quale ammette che SISTRI darà il suo contributo attraverso il monitoraggio del traffico navale.
Suona strano a dirsi, ma per la prima volta l'Italia si candida seriamente a divenire il primo Paese in Europa in quanto a controllo della movimentazione dei rifiuti. La speranza è che questo virtuosismo non si fermi al controllo della movimentazione ma si estenda fino alla soluzione di problemi che soprattutto al SUD negli ultimi anni stanno rovinando l'immagine del nostro Paese nel mondo.
La tracciabilità dei rifiuti sarà costantemente monitorata durante tutta la sua filiera attraverso un sistema satellitare GPS. Durante la fase iniziale, sarà controllata la raccolta, rilevando i percorsi e le destinazioni dei mezzi predisposti. Nell'ultima fase, l'arrivo in discarica, i rifiuti verranno tenuti sotto controllo attraverso una fitta rete di telecamere, obbligatoriamente predisposte in tutte le discariche del Paese. D'ora in poi, dunque, ogni rifiuto potrà essere seguito in qualsiasi fase della filiera produttiva, dalla produzione allo smaltimento. Grazie al SISTRI, la cui gestione è affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, vi sarà un apparato di controllo adeguato e un sistema in grado di sostituire procedure obsolete, inefficienti e onerose, al fine di contrastare in maniera forte i business delle ecomafie.
Come spiegato direttamente dal Ministero dell'Ambiente, con il SISTRI viene posta particolare attenzione al trasporto e alla fase finale di smaltimento, con l'utilizzo di sistemi elettronici in grado di dare visibilità al flusso in entrata e in uscita degli autoveicoli nelle discariche. "SISTRI- spiega il Ministro Prestigiacomo - manda in soffitta i tre vecchi adempimenti cartacei che consentivano di avere dati sui rifiuti con 2-3 anni di ritardo senza permettere una politica efficace".
Il sistema di rilevazione sarà interconnesso telematicamente con l'Albo nazionale dei gestori ambientali al fine di fornire i dati relativi al trasporto dei rifiuti e con l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per fornire, attraverso il Catasto telematico, i dati sulla produzione e la gestione dei rifiuti anche alle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente e alle competenti autonomie locali.
Ma non è finita qui, al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali pure nei trasporti marittimi e ferroviari il sistema sarà interconnesso con i sistemi informativi della Guardia Costiera e delle imprese ferroviarie. Il funzionamento del SISTRI sarà monitorato da un Comitato di vigilanza e controllo, che sarà istituito senza oneri per il bilancio dello Stato.
Al SISTRI avranno l'obbligo di aderire circa 600.000 aziende, che dovranno acquistare il kit di controllo satellitare pagando una quota che va dai 100 a 6-700 euro l'anno Il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Leonardo Gallitelli, definisce SISTRI "un progetto importante per la legalità, la semplificazione e la trasparenza che ridurrà l'illegalità in questo settore". Dello stesso parere anche l'ammiraglio della Guardia Costiera, Vincenzo Melone il quale ammette che SISTRI darà il suo contributo attraverso il monitoraggio del traffico navale.
Suona strano a dirsi, ma per la prima volta l'Italia si candida seriamente a divenire il primo Paese in Europa in quanto a controllo della movimentazione dei rifiuti. La speranza è che questo virtuosismo non si fermi al controllo della movimentazione ma si estenda fino alla soluzione di problemi che soprattutto al SUD negli ultimi anni stanno rovinando l'immagine del nostro Paese nel mondo.
A cura di Ilenia
Cicirello
© Riproduzione riservata