Ennesimo attacco alle libere professioni: nasce Protezione Civile S.p.A.
Delusione e rabbia nelle parole dell'Arch. Amedeo Schiattarella, Presidente dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Roma, che con due lettere ...
Delusione e rabbia nelle parole dell'Arch. Amedeo
Schiattarella, Presidente dell'Ordine degli Architetti P.P.C.
della provincia di Roma, che con due lettere indirizzate al
Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
Antonio Catricalà, e al Presidente dell'ANCE, Paolo
Buzzetti, si fa portavoce dello sconforto degli Architetti, ma
forse anche di tutti i liberi professionisti del settore tecnico,
verso l'attuale formulazione dell'art. 16 del decreto legge 30
dicembre 2009, n. 195 che, istituendo la società "Protezione
Civile S.p.A." toglierebbe ulteriormente ossigeno ad una
categoria professionale già martoriata.
L'art. 16 del dl 195/2009 prevede infatti l'istituzione della società "Protezione Civile S.p.A." il cui compito, tra le altre cose, riguarderà "la progettazione, la scelta del contraente, la direzione lavori, la vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché l'acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile, ivi compresi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economico-ambientale".
Tra gli ultimi lavori parlamentari è stato, inoltre, presentato un emendamento che prevede l'inserimento di un nuovo comma che offre la possibilità di avvalersi della società "Protezione Civile S.p.A." anche per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzione lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali in materia di infrastrutture carcerarie.
Chiara è la posizione del Presidente Arch. Amedeo Schiattarella che afferma come questa nuova società pubblica rappresenterebbe un altro segnale della volontà di procedere negli appalti di servizi con procedure straordinarie ed emergenziali, in deroga alle regole ordinarie, contestando, inoltre, i modi con i quali sta per essere adottata questa decisione, ovvero attraverso lo strumento del decreto legge che impedisce lo svolgersi di un ampio dibattito.
Nella lettera, il Presidente Schiattarella punta il dito contro l'istituzione di un general contractor di Stato ricordando come "in Italia, si sa, il concetto di emergenza, che dovrebbe motivare il ricorso alla Protezione Civile spa, è quanto mai esteso: non solo terremoti o calamità naturali ma anche gare ciclistiche, viaggi del Papa, discariche, vertici internazionali ecc. Come non ipotizzare che si ricorerrà all'"emergenza" per la gestione dell'Expò di Milano del 2015 o delle Olimpiadi del 2020 contese tra Roma e Venezia?"
Ma le proteste del Presidente Schiattarella non hanno fermato l'approvazione con modifiche avvenuta ieri sera in prima lettura al Senato che con 140 voti a favore, 116 contrari e 11 astenuti ha approvato il ddl 1956 di "Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile" ed il provvedimento passa ora all'esame della Camera dei deputati.
In verità Antonio D'Alì, presidente pdl della commissione Ambiente del Senato e relatore del decreto legge sulla Protezione civile a Palazzo Madama aveva presentato l'emendamento 16.902 con cui veniva precisato che nell'articolo 16 al comma 3, primo periodo, dovevano essere sostituite le parole da: "la progettazione" fino a: "Dipartimento della protezione civile" con le seguenti: "provvede, nel rispetto della vigente normativa anche comunitaria, alla progettazione, alla scelta del contraente, alla direzione lavori, alla vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché all'acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile". L'emendamento è stato approvato ma non basta ed oggi non resta altro che spostare le ulteriori richieste alla Camera dei deputati dove, in verità, crediamo che ci siano flebili possibilità.
Con l'emendamento si è cercato di limitare l'attuale totale libertà e serviva a puntualizzare che negli appalti e nelle gare, di forniture e servizi, non devono essere utilizzati i poteri emergenziali che consentono alla Protezione civile di agire in deroga alla disciplina ordinaria e di affidare (almeno teoricamente) gli appalti senza gara. Le procedure devono essere trasparenti e gli affidamenti devono avvenire con gara pubblica.
Ci chiediamo come un intervento di questa portata non sia stato attenzionato dai Consigli nazionali e come soltanto un presidente provinciale abbia ritenuto necessario ed utile interessarsi del problema.
Speriamo che, almeno ora, il problema sia adeguatamente seguito alla Camera dei deputati e ricordiamo solo come, in un periodo sempre più di crisi, la libera professione, anziché essere aiutata come lo Stato sta ben facendo in altri settori (es. auto), stia subendo mortificazioni su mortificazioni, cominciando dal tentativo del Ministro Bersani di "allargare il mercato" con l'eliminazione dei minimi tariffari, dalle tempistiche di pagamento delle pubbliche amministrazioni, passando per dei criteri di scelta nelle gare d'appalto che hanno svilito l'attività intellettuale riducendola ad un mero accessorio dell'appalto.
Ricordiamo, inoltre, come alcune associazioni stiano ben tutelando gli interessi dei propri iscritti (es. l'UNITEL che ha, recentemente, vinto la battaglia per la reintroduzione dell'incentivo al 2% per i tecnici delle p.a.), mentre i Consigli Nazionali, nonostante i buoni propositi, non riescano a venir fuori da una situazione che, di fatto, porterà alla morte della libera professione.
Infine, segnaliamo il rammarico dei nostri iscritti verso tutta questa situazione ed il cui grido unanime è: AIUTATECI A SOPRAVVIVERE!
Accedi al Focus Allarme ribassi e leggi tutto sull'argomento.
L'art. 16 del dl 195/2009 prevede infatti l'istituzione della società "Protezione Civile S.p.A." il cui compito, tra le altre cose, riguarderà "la progettazione, la scelta del contraente, la direzione lavori, la vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché l'acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile, ivi compresi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economico-ambientale".
Tra gli ultimi lavori parlamentari è stato, inoltre, presentato un emendamento che prevede l'inserimento di un nuovo comma che offre la possibilità di avvalersi della società "Protezione Civile S.p.A." anche per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzione lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali in materia di infrastrutture carcerarie.
Chiara è la posizione del Presidente Arch. Amedeo Schiattarella che afferma come questa nuova società pubblica rappresenterebbe un altro segnale della volontà di procedere negli appalti di servizi con procedure straordinarie ed emergenziali, in deroga alle regole ordinarie, contestando, inoltre, i modi con i quali sta per essere adottata questa decisione, ovvero attraverso lo strumento del decreto legge che impedisce lo svolgersi di un ampio dibattito.
Nella lettera, il Presidente Schiattarella punta il dito contro l'istituzione di un general contractor di Stato ricordando come "in Italia, si sa, il concetto di emergenza, che dovrebbe motivare il ricorso alla Protezione Civile spa, è quanto mai esteso: non solo terremoti o calamità naturali ma anche gare ciclistiche, viaggi del Papa, discariche, vertici internazionali ecc. Come non ipotizzare che si ricorerrà all'"emergenza" per la gestione dell'Expò di Milano del 2015 o delle Olimpiadi del 2020 contese tra Roma e Venezia?"
Ma le proteste del Presidente Schiattarella non hanno fermato l'approvazione con modifiche avvenuta ieri sera in prima lettura al Senato che con 140 voti a favore, 116 contrari e 11 astenuti ha approvato il ddl 1956 di "Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile" ed il provvedimento passa ora all'esame della Camera dei deputati.
In verità Antonio D'Alì, presidente pdl della commissione Ambiente del Senato e relatore del decreto legge sulla Protezione civile a Palazzo Madama aveva presentato l'emendamento 16.902 con cui veniva precisato che nell'articolo 16 al comma 3, primo periodo, dovevano essere sostituite le parole da: "la progettazione" fino a: "Dipartimento della protezione civile" con le seguenti: "provvede, nel rispetto della vigente normativa anche comunitaria, alla progettazione, alla scelta del contraente, alla direzione lavori, alla vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, nonché all'acquisizione di forniture o servizi rientranti negli ambiti di competenza del Dipartimento della protezione civile". L'emendamento è stato approvato ma non basta ed oggi non resta altro che spostare le ulteriori richieste alla Camera dei deputati dove, in verità, crediamo che ci siano flebili possibilità.
Con l'emendamento si è cercato di limitare l'attuale totale libertà e serviva a puntualizzare che negli appalti e nelle gare, di forniture e servizi, non devono essere utilizzati i poteri emergenziali che consentono alla Protezione civile di agire in deroga alla disciplina ordinaria e di affidare (almeno teoricamente) gli appalti senza gara. Le procedure devono essere trasparenti e gli affidamenti devono avvenire con gara pubblica.
Ci chiediamo come un intervento di questa portata non sia stato attenzionato dai Consigli nazionali e come soltanto un presidente provinciale abbia ritenuto necessario ed utile interessarsi del problema.
Speriamo che, almeno ora, il problema sia adeguatamente seguito alla Camera dei deputati e ricordiamo solo come, in un periodo sempre più di crisi, la libera professione, anziché essere aiutata come lo Stato sta ben facendo in altri settori (es. auto), stia subendo mortificazioni su mortificazioni, cominciando dal tentativo del Ministro Bersani di "allargare il mercato" con l'eliminazione dei minimi tariffari, dalle tempistiche di pagamento delle pubbliche amministrazioni, passando per dei criteri di scelta nelle gare d'appalto che hanno svilito l'attività intellettuale riducendola ad un mero accessorio dell'appalto.
Ricordiamo, inoltre, come alcune associazioni stiano ben tutelando gli interessi dei propri iscritti (es. l'UNITEL che ha, recentemente, vinto la battaglia per la reintroduzione dell'incentivo al 2% per i tecnici delle p.a.), mentre i Consigli Nazionali, nonostante i buoni propositi, non riescano a venir fuori da una situazione che, di fatto, porterà alla morte della libera professione.
Infine, segnaliamo il rammarico dei nostri iscritti verso tutta questa situazione ed il cui grido unanime è: AIUTATECI A SOPRAVVIVERE!
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A cura di Ilenia
Cicirello
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