Fotovoltaico: da APER il punto sulle nuove tariffe in conto energia
Sebbene l'impostazione complessiva dell'ultima versione disponibile del Decreto relativo al futuro Conto Energia sia giudicata positivamente, l'Associazione ...
Sebbene l'impostazione complessiva dell'ultima versione disponibile
del Decreto relativo al futuro Conto Energia sia giudicata
positivamente, l'Associazione ha espressamente evidenziato i punti
su cui è necessario che vengano apportate modifiche per tutelare il
regolare sviluppo di questa tecnologia e della filiera industriale
ad essa collegata:
Si osserva che se il recepimento di queste modifiche è ritenuto vitale per mantenere in salute il settore, altrettanta importanza va data alle tempistiche di approvazione ed emanazione. Non si faccia il gravissimo errore di rimandare ogni decisione a dopo le elezioni regionali. L'avvicinarsi delle elezioni potrebbe causare un rinvio dell'adozione del presente provvedimento e anche delle linee guida nazionali sul procedimento unico di autorizzazione degli impianti alla Conferenza Stato-Regioni post elettorale di maggio.
Esaminiamo ora di seguito i punti critici evidenziati.
Decurtazione annuale della tariffa incentivante
Il decremento annuo previsto del 6% è ritenuto troppo alto. La ridefinizione delle tariffe ha tenuto ampiamente conto del forte calo del prezzo dei moduli fotovoltaici nell'anno 2009 determinato oltre che dalla generale crisi economica, dal crollo del principale mercato fotovoltaico internazionale (Spagna), da un sostanziale aumento di taglia degli impianti di produzione, da una ottimizzazione della tecnologia del silicio e non essendo prevedibile nel medio termine un sostanziale cambiamento dei prezzi in cui i margini sono attualmente depressi dall'eccesso di offerta, si ritiene che un price cap del 4% possa più che adeguatamente rappresentare le dinamiche di mercato attese.
Tariffe incentivanti e periodo transitorio
Aper ribadisce la necessità di prevedere un sistema incentivante che sostenga la crescita del mercato e della relativa filiera industriale. Tuttavia, si nota che nel Decreto sono stati inseriti tagli eccessivi alle tariffe incentivanti tali da compromettere lo sviluppo del settore nel suo complesso e tali da bloccarlo completamente nelle regioni del Centro e Nord Italia con evidenti ripercussioni anche sul raggiungimento dei vincolanti obiettivi che saranno posti con il burden sharing.
Si riportano di seguito le tariffe incentivanti, espresse in ?/kWh, proposte dall'Associazione per l'anno 2011 con la previsione di un periodo transitorio nel primo semestre 2011.
Si riportano di seguito di decrementi percentuali delle tariffe proposte da APER rispetto alle tariffe (anno 2010) del DM 19/02/2007.
L'Associazione concorda sul fatto che, anche grazie al miglioramento tecnologico, il prezzo dei moduli fotovoltaici sia in continua discesa ma allo stesso momento evidenzia che i moduli rappresentano una voce sempre meno importante del costo finale di un impianto fotovoltaico. Attualmente l'incidenza dei moduli si attesta su un valore che oscilla tra il 50% e il 60% del costo finale di un impianto. La restante quota è principalmente dovuta a costi quali progettazione, installazione, autorizzazioni, oneri finanziari, connessione alla rete elettrica nazionale che possiamo ritenere costanti nel tempo se non addirittura in aumento, e costi degli altri componenti (inverter, cavi, quadri, trasformatori, strutture di supporto) il cui prezzo è tendenzialmente correlato a commodities come il ferro, rame, etc. e quindi non riconducibile alle riduzioni di prezzo tipiche dei moduli fotovoltaici. Di conseguenza la proposta dell'Associazione di una riduzione del 16% della tariffa incentivante per impianti a terra di potenza superiore ai 1.000 kWp è ritenuta più che congrua in quanto rappresentativa delle reali dinamiche di mercato (equivalente ad una riduzione del 30% del costo dei moduli fotovoltaici).
A fronte delle sopra esposte riduzioni di tariffe incentivanti, l'Associazione chiede che vengano attuate azioni legislative finalizzate ad una reale semplificazione delle procedure autorizzative (approvazione linee guida nazionali), azioni per un concreto miglioramento dell'accesso alla rete elettrica nazionale e la necessità di prevedere che gli impianti fotovoltaici a terra o su manufatti siano accatastati nella categoria E/3 "Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche" in luogo della categoria D/1 "opifici".
Sostituzione amianto/eternit
Si richiede un inserimento nel Decreto di bonus del 10% rispetto alla tariffa "edificio" per gli impianti che prevedono anche la sostituzione amianto/eternit.
Pergole tettoie e pensiline
Si richiede che le pergole, tettoie e pensiline godano della tariffa "edificio", fermo restando il rispetto di apposite linee guida che ne disciplinino le principali caratteristiche costruttive. L'Associazione ritiene che tali applicazioni, pur rappresentando un connubio virtuoso tra fotovoltaico e "arredo urbano", sarebbero fortemente penalizzate se venissero a godere di tariffe inferiori a quelle riservate agli impianti su edifici in quanto intrinsecamente hanno costi equivalenti se non superiori agli impianti che vengono realizzati su immobili (si pensi al solo extracosto della struttura portante che non si avrebbe su impianti fotovoltaici realizzati su edifici).
Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e impianti fotovoltaici a concentrazione.
Si condivide e si apprezza la scelta di incentivare sistemi fotovoltaici innovativi ma si segnala che i limiti di potenza massima incentivabile previsti nel Decreto (200 MW per Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e 150 MW impianti fotovoltaici a concentrazione) sono ritenuti troppo bassi se la finalità fosse quella di incentivare lo sviluppo della filiera industriale nazionale in tali ambiti.
Premio efficienza energetica.
A differenza di quanto previsto nell'attuale Conto Energia, nel nuovo Decreto potranno godere del premio per efficienza energetica gli interventi realizzati sul solo involucro edilizio, di conseguenza non saranno più ammissibili gli interventi più frequenti come gli efficientamenti degli impianti tecnologici. L'Associazione ribadisce l'opportunità di tornare all'attuale formulazione che è ritenuta la più idonea anche alla luce del raggiungimento degli obiettivi comunitari di riduzione del 20% dei consumi.
A cura di Claudia Abelli - Responsabile Comunicazione APER
- Non è accettabile un decremento annuale delle tariffe incentivanti superiore al 4% annuo;
- Il periodo transitorio tra tariffa incentivante 2010 e 2011 introdotto nella bozza di decreto prevede tagli tropo forti;
- Va reintrodotto il bonus (10%) per sostituzione amianto/eternit;
- Va ripristinata l'adeguata incentivazione per tettoie e pensiline (stessa tariffa riconosciuta ad impianti su edifici);
- Va incrementato il potenziale previsto per Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e impianti fotovoltaici a concentrazione in modo da giustificare lo sviluppo di una filiera industriale nazionale;
- Vanno eliminate le limitazioni all'appplicabilità del premio per l'efficienza energetica.
Si osserva che se il recepimento di queste modifiche è ritenuto vitale per mantenere in salute il settore, altrettanta importanza va data alle tempistiche di approvazione ed emanazione. Non si faccia il gravissimo errore di rimandare ogni decisione a dopo le elezioni regionali. L'avvicinarsi delle elezioni potrebbe causare un rinvio dell'adozione del presente provvedimento e anche delle linee guida nazionali sul procedimento unico di autorizzazione degli impianti alla Conferenza Stato-Regioni post elettorale di maggio.
Esaminiamo ora di seguito i punti critici evidenziati.
Decurtazione annuale della tariffa incentivante
Il decremento annuo previsto del 6% è ritenuto troppo alto. La ridefinizione delle tariffe ha tenuto ampiamente conto del forte calo del prezzo dei moduli fotovoltaici nell'anno 2009 determinato oltre che dalla generale crisi economica, dal crollo del principale mercato fotovoltaico internazionale (Spagna), da un sostanziale aumento di taglia degli impianti di produzione, da una ottimizzazione della tecnologia del silicio e non essendo prevedibile nel medio termine un sostanziale cambiamento dei prezzi in cui i margini sono attualmente depressi dall'eccesso di offerta, si ritiene che un price cap del 4% possa più che adeguatamente rappresentare le dinamiche di mercato attese.
Tariffe incentivanti e periodo transitorio
Aper ribadisce la necessità di prevedere un sistema incentivante che sostenga la crescita del mercato e della relativa filiera industriale. Tuttavia, si nota che nel Decreto sono stati inseriti tagli eccessivi alle tariffe incentivanti tali da compromettere lo sviluppo del settore nel suo complesso e tali da bloccarlo completamente nelle regioni del Centro e Nord Italia con evidenti ripercussioni anche sul raggiungimento dei vincolanti obiettivi che saranno posti con il burden sharing.
Si riportano di seguito le tariffe incentivanti, espresse in ?/kWh, proposte dall'Associazione per l'anno 2011 con la previsione di un periodo transitorio nel primo semestre 2011.
Si riportano di seguito di decrementi percentuali delle tariffe proposte da APER rispetto alle tariffe (anno 2010) del DM 19/02/2007.
L'Associazione concorda sul fatto che, anche grazie al miglioramento tecnologico, il prezzo dei moduli fotovoltaici sia in continua discesa ma allo stesso momento evidenzia che i moduli rappresentano una voce sempre meno importante del costo finale di un impianto fotovoltaico. Attualmente l'incidenza dei moduli si attesta su un valore che oscilla tra il 50% e il 60% del costo finale di un impianto. La restante quota è principalmente dovuta a costi quali progettazione, installazione, autorizzazioni, oneri finanziari, connessione alla rete elettrica nazionale che possiamo ritenere costanti nel tempo se non addirittura in aumento, e costi degli altri componenti (inverter, cavi, quadri, trasformatori, strutture di supporto) il cui prezzo è tendenzialmente correlato a commodities come il ferro, rame, etc. e quindi non riconducibile alle riduzioni di prezzo tipiche dei moduli fotovoltaici. Di conseguenza la proposta dell'Associazione di una riduzione del 16% della tariffa incentivante per impianti a terra di potenza superiore ai 1.000 kWp è ritenuta più che congrua in quanto rappresentativa delle reali dinamiche di mercato (equivalente ad una riduzione del 30% del costo dei moduli fotovoltaici).
A fronte delle sopra esposte riduzioni di tariffe incentivanti, l'Associazione chiede che vengano attuate azioni legislative finalizzate ad una reale semplificazione delle procedure autorizzative (approvazione linee guida nazionali), azioni per un concreto miglioramento dell'accesso alla rete elettrica nazionale e la necessità di prevedere che gli impianti fotovoltaici a terra o su manufatti siano accatastati nella categoria E/3 "Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche" in luogo della categoria D/1 "opifici".
Sostituzione amianto/eternit
Si richiede un inserimento nel Decreto di bonus del 10% rispetto alla tariffa "edificio" per gli impianti che prevedono anche la sostituzione amianto/eternit.
Pergole tettoie e pensiline
Si richiede che le pergole, tettoie e pensiline godano della tariffa "edificio", fermo restando il rispetto di apposite linee guida che ne disciplinino le principali caratteristiche costruttive. L'Associazione ritiene che tali applicazioni, pur rappresentando un connubio virtuoso tra fotovoltaico e "arredo urbano", sarebbero fortemente penalizzate se venissero a godere di tariffe inferiori a quelle riservate agli impianti su edifici in quanto intrinsecamente hanno costi equivalenti se non superiori agli impianti che vengono realizzati su immobili (si pensi al solo extracosto della struttura portante che non si avrebbe su impianti fotovoltaici realizzati su edifici).
Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e impianti fotovoltaici a concentrazione.
Si condivide e si apprezza la scelta di incentivare sistemi fotovoltaici innovativi ma si segnala che i limiti di potenza massima incentivabile previsti nel Decreto (200 MW per Impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative e 150 MW impianti fotovoltaici a concentrazione) sono ritenuti troppo bassi se la finalità fosse quella di incentivare lo sviluppo della filiera industriale nazionale in tali ambiti.
Premio efficienza energetica.
A differenza di quanto previsto nell'attuale Conto Energia, nel nuovo Decreto potranno godere del premio per efficienza energetica gli interventi realizzati sul solo involucro edilizio, di conseguenza non saranno più ammissibili gli interventi più frequenti come gli efficientamenti degli impianti tecnologici. L'Associazione ribadisce l'opportunità di tornare all'attuale formulazione che è ritenuta la più idonea anche alla luce del raggiungimento degli obiettivi comunitari di riduzione del 20% dei consumi.
A cura di Claudia Abelli - Responsabile Comunicazione APER
© Riproduzione riservata
Documenti Allegati
Comunicato APERLink Correlati
Focus Fotovoltaico