Dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia i dati sui terremoti

Pungente ma indicativo l'ultimo comunicato stampa emanato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)in merito alla diffusione dei dati sull'a...

08/09/2010
Pungente ma indicativo l'ultimo comunicato stampa emanato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)in merito alla diffusione dei dati sull'attività sismica in Italia. Dopo la dura presa di posizione del Presidente dell'INGV, Enzo Boschi, in merito alla possibilità di smettere di rendere pubblici i dati sui terremoti al fine di evitare che questi vengano travisati dai media procurando inutili allarmismi, è arrivato il parziale dietrofront che ha messo in risalto il duro lavoro svolto dall'istituto "ventiquattro ore su ventiquattro, per tutti i giorni dell'anno".

Ricordiamo, infatti, che dopo il commento del Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che aveva parlato dell'"affermarsi di profeti di sventura" a proposito dei terremoti, è arrivato quello del presidente Boschi:"Condivido in pieno quello che ha detto Bertolaso, noi stiamo valutando di smettere di informare, e di non rendere raggiungibili i nostri dati via Web, perché vengono usati per arrivare a conclusioni che non stanno né in cielo né in terra. La colpa è dei giornalisti e dei politici locali che hanno la responsabilità in caso di terremoti perché non controllano le strutture, ma cercano di scaricarla. Poi ci sono coloro che sono desiderosi di apparire, e che trovano sempre qualcuno che voglia fargli fare uno scoop"

Boschi ha condiviso appieno le dichiarazioni di Bertolaso che aveva affermato come in Italia il rischio sismico fosse sottovalutato. "Noi lo diciamo da 30 anni - ha affermato Boschi - ma ogni volta che c'è un terremoto c'è la solita sceneggiata. Basterebbe verificare la tenuta degli edifici, abbandonare quelli che non resistono al sisma e ristrutturare quelli per cui è possibile intervenire, oltre a costruire gli edifici nuovi in maniera antisismica. In Italia invece si costruisce male, perché tutto diventa un affare, e non si fanno i controlli. In Giappone e California, stati sismici e ricchi come l'Italia, si è riusciti in questa impresa. Da noi se ne parla da 30 anni ma non si è fatto nulla"

Di seguito il comunicato dell'INGV
Ventiquattro ore su ventiquattro, per tutti i giorni dell'anno, tecnici e ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mantengono in piena funzionalità la rete sismica nazionale e forniscono informazioni dettagliate estremamente precise sull'attività sismica di tutto il territorio nazionale.

È l'unico Ente di ricerca che al Mondo svolge volontariamente questa attività. La rete sismica nazionale in questi ultimi anni, anche grazie a importanti contributi di Guido Bertolaso, ha raggiunto un livello di sensibilità mai verificatesi per una rete così estesa (oltre 300 stazioni).
Nell'ultima settimana abbiamo registrato 327 terremoti in tutta Italia. La rete sismica nazionale , con il livello tecnologico che aveva solo qualche anno fa, avrebbe consentito l'individuazione di sole 8 di queste 327 scosse e solo 8 scosse sarebbero apparse sul nostro sito. L'aumento della sensibilità della rete porta ad un'apparente aumento della sismicità. Questo potrebbe comportare allarmismi eccessivi con interpretazioni sbagliate. Il fatto che molte sequenze sismiche che noi osserviamo oggi avvengano in zone di cui abbiamo definito chiaramente l'alta pericolosità sismica aggiunge ulteriore disagio.
L'INGV vuol continuare ad informare sistematicamente la gente dell'attività sismica in atto però vuol farlo in maniera utile e non allarmistica.


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