Richiesta di sospensione per le norme sulla tracciabilità dei pagamenti
Continua la polemica intorno alla legge "legge 13 agosto 2010 n. 136" recante "Piano straordinario contro le mafie, nonché la delega al Governo in materia an...
Continua la polemica intorno alla legge "legge 13 agosto 2010 n.
136" recante "Piano straordinario contro le mafie, nonché
la delega al Governo in materia antimafia". Come l'Aniem,
anche l'Ance si è schierata contro le norme sulla tracciabilità dei
pagamenti chiedendone l'immediata sospensione, inattesa di norme
applicative da parte del Ministero che evitino di aumentare la
crisi nel settore dell'edilizia legato agli appalti pubblici.
Ricordiamo che l'art. 3 della legge n. 136/2010 prevede che:
Come l'Aniem (leggi notizia), anche l'Ance ha palesato la propria disapprovazione attraverso un comunicato del suo Presidente, Paolo Buzzetti, che ha evidenziato come "In questo momento di grave crisi, lo svolgimento della normale attività di impresa, sia per i lavori in corso che per quelli futuri, va preservata in tutti i modi. In assenza dei chiarimenti necessari all'applicazione della legge si rischia, infatti, il blocco totale dei pagamenti e delle attività di tutta la filiera produttiva".
Proprio per tale motivazione, i costruttori insieme all'Agi, presieduta da Mario Lupo, e alle Cooperative di Produzione e lavoro di Carlo Zini, ha chiesto ufficialmente al Governo di intervenire con un decreto legge per bloccare temporaneamente l'applicazione delle norme in questione.
Mentre, l'ANCE ha richiesto una norma applicativa, l'Aniem si è decisamente schierata contro l'art. 3 della legge n. 136/2010, affermando l'esigenza di non restringere eccessivamente le procedure di pagamento e ritenendo che possano essere ammissibili anche procedure analoghe al bonifico, in grado di garantire comunque un controllo sui flussi finanziari.
Ricordiamo che l'art. 3 della legge n. 136/2010 prevede che:
- gli appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese nonché i concessionari di finanziamenti pubblici anche europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici devono utilizzare uno o più conti correnti bancari o postali, accesi presso banche o presso la società Poste italiane Spa, dedicati, anche non in via esclusiva alle commesse pubbliche;
- tutti i movimenti finanziari relativi ai lavori, ai servizi e alle forniture pubblici nonché alla gestione dei finanziamenti di cui al primo periodo devono essere registrati sui conti correnti dedicati e devono essere effettuati esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale.
Come l'Aniem (leggi notizia), anche l'Ance ha palesato la propria disapprovazione attraverso un comunicato del suo Presidente, Paolo Buzzetti, che ha evidenziato come "In questo momento di grave crisi, lo svolgimento della normale attività di impresa, sia per i lavori in corso che per quelli futuri, va preservata in tutti i modi. In assenza dei chiarimenti necessari all'applicazione della legge si rischia, infatti, il blocco totale dei pagamenti e delle attività di tutta la filiera produttiva".
Proprio per tale motivazione, i costruttori insieme all'Agi, presieduta da Mario Lupo, e alle Cooperative di Produzione e lavoro di Carlo Zini, ha chiesto ufficialmente al Governo di intervenire con un decreto legge per bloccare temporaneamente l'applicazione delle norme in questione.
Mentre, l'ANCE ha richiesto una norma applicativa, l'Aniem si è decisamente schierata contro l'art. 3 della legge n. 136/2010, affermando l'esigenza di non restringere eccessivamente le procedure di pagamento e ritenendo che possano essere ammissibili anche procedure analoghe al bonifico, in grado di garantire comunque un controllo sui flussi finanziari.
A cura di Ilenia
Cicirello
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Legge n. 136/2010