Piemonte: fotovoltaico a terra
E’ entrata in vigore la delibera della Giunta regionale che individua le aree e i siti non idonei all’installazione di impianti fotovoltaici a terra e mette ...
E’ entrata in vigore la delibera della Giunta regionale che
individua le aree e i siti non idonei all’installazione di impianti
fotovoltaici a terra e mette fine alla moratoria delle procedure
autorizzative previste dalla l.r. 18/2010.
Queste le zone interessate:
“Ci siamo presi la responsabilità - commenta Massimo Giordano, assessore regionale all’Energia - di procedere, in modo tempestivo e inequivocabile per evitare ulteriori interpretazioni contrastanti, ad una prima individuazione delle aree in cui non si deve assolutamente costruire un impianto fotovoltaico che, seppur più pulito e adatto al clima, può diventare un elemento incontrollato che deturpa porzioni di paesaggio piemontese. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza di dire una parola chiara proprio per aiutare lo sviluppo del fotovoltaico, fino ad ora frenato da non chiare istruzioni per l’uso. Per raggiungere questa decisione la Regione ha effettuato un meticoloso lavoro di ricognizione delle disposizioni relative alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale che identificano obiettivi di protezione non compatibili con l’insediamento in determinate aree”.
Queste le zone interessate:
- aree sottoposte a tutela del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e culturale e specificamente i siti inseriti nel patrimonio mondiale dell’Unesco, aree interessate dai progetti di candidatura a siti Unesco, beni culturali e paesaggistici, vette e crinali montani e pedemontani, tenimenti dell’Ordine Mauriziano;
- aree protette nazionali e regionali e siti di importanza comunitaria nell’ambito della Rete Natura 2000;
- aree agricole ricadenti nella prima e seconda classe di capacità d’uso del suolo, aree di produzione di prodotti docg e doc e terreni agricoli irrigati con impianti irrigui realizzati con finanziamenti pubblici;
- aree in dissesto idraulico e idrogeologico.
“Ci siamo presi la responsabilità - commenta Massimo Giordano, assessore regionale all’Energia - di procedere, in modo tempestivo e inequivocabile per evitare ulteriori interpretazioni contrastanti, ad una prima individuazione delle aree in cui non si deve assolutamente costruire un impianto fotovoltaico che, seppur più pulito e adatto al clima, può diventare un elemento incontrollato che deturpa porzioni di paesaggio piemontese. Lo abbiamo fatto con la consapevolezza di dire una parola chiara proprio per aiutare lo sviluppo del fotovoltaico, fino ad ora frenato da non chiare istruzioni per l’uso. Per raggiungere questa decisione la Regione ha effettuato un meticoloso lavoro di ricognizione delle disposizioni relative alla tutela dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, delle tradizioni agroalimentari locali, della biodiversità e del paesaggio rurale che identificano obiettivi di protezione non compatibili con l’insediamento in determinate aree”.
fonte www.regione.piemonte.it
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