Regolarizzazione edifici non censiti: il conto alla rovescia è alle porte

Con un provvedimento del 19 aprile scorso, l'Agenzia del Territorio ha definito i costi relativi all'attribuzione della rendita presunta da porre a carico di...

22/04/2011
Con un provvedimento del 19 aprile scorso, l'Agenzia del Territorio ha definito i costi relativi all'attribuzione della rendita presunta da porre a carico di proprietari e titolari di diritti reali sugli immobili che non sono stati censiti o che, invece, hanno perso i requisiti di ruralità.
Tutto regolare perché previsto già dalla normativa in vigore: dl n. 78/2010, art. 19, comma 10 per quanto concerne il censimento e dl n. 557/1993, art. 9, commi 3 e 3-bis per i requisiti di ruralità ed il termine ultimo per procedere con il censimento è fissato nel prossimo 30 aprile così come stabilito dalla legge n. 10/2011, c.d. "milleproroghe".

Il provvedimento, definisce le modalità di attribuzione della rendita presunta dei fabbricati irregolari: si terrà in considerazione, infatti, sia della categoria che della classe e della consistenza dell'unità immobiliare, calcolata dalla superficie risultante dai rilievi aerofotografici e dal sopralluogo esterno, oltre che dal numero di piani e dall'altezza degli edifici.

Attenzione, allora, perché il conto è alle porte e l'Agenzia del Territorio, sempre con lo stesso provvedimento, ha già definito anche i costi:
  • 130,00 Euro per le spese generali e la predisposizione dell'istruttoria;
  • 80,00 Euro per le spese (a forfait) per il sopralluogo;
  • ai quali occorre aggiungere:
    • 50,00 Euro per classamento, consistenza e rendita presunta per unità immobiliari censibili nei gruppi ordinari A, B e C;
    • 100,00 Euro per classamento, consistenza e rendita presunta per unità immobiliari censibili nei gruppi ordinari D ed E;
oltre 20,00 Euro per le spese di predisposizione e notifica atto di accertamento.

Relativamente alle categorie, poi, occorre ricordare che per quanto concerne la tipologia A (Unità immobiliari destinate ad alloggi ed uffici privati), la consistenza dei vani è determinata mediante il rapporto tra la superficie complessiva dell'unità immobiliare e la superficie media del vano catastale, mentre per la tipologia B (Unità immobiliari destinate ad alloggi collettivi, uffici pubblici, scuole ecc), la consistenza in metri cubi viene determinata in considerazione della superficie e dell'altezza media delle medesime unità.

Per le categoria speciali, quali le tipologie D ed E, la rendita sarà determinata applicando al valore dell'unità immobiliare un tasso di redditività del 2% (tipologia D) e del 3% (tipologia E).

A cura di Gabriele Bivona
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