Piano Casa in Sardegna: nessun assalto al Patrimonio paesaggistico delle coste
Il Disegno di Legge sul Piano Casa, attualmente all’esame della Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale, non contiene alcuna norma che consente la re...
Il Disegno di Legge sul Piano Casa, attualmente all’esame della
Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale, non contiene
alcuna norma che consente la realizzazione di nuove lottizzazioni
nelle coste, o di piani che non fossero già fatti salvi sia dal
Piano Paesaggistico Regionale, sia dalla vigente legge 4/2009. Non
si può, dunque, affermare che si stia mettendo in atto un assalto
al patrimonio paesaggistico delle nostre coste.
Lo ha dichiarato l’Assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica Nicola Rassu, in risposta a un articolo apparso quest’oggi su un quotidiano regionale, dopo la ripresa dei lavori della Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale relativi all’esame del Disegno di Legge per la Modifica della L.R. 4/2009. Nell’articolo si afferma che “la Giunta ha inserito un comma per recuperare le lottizzazioni bloccate dal Ppr” e che “il testo non sarebbe molto diverso da quello bocciato un anno fa dal Consiglio.
Nel commentare la notizia, l’Assessore dell’Urbanistica Nicola Rassu ritiene che evidentemente chi ha scritto l’articolo deve aver esaminato un altro Disegno di legge, non quello approvato dalla Giunta sarda lo scorso 10 marzo 2011, che si limita ad apportare alcune modifiche alla L.R. 4/2009. Modifiche che recepiscono le indicazioni provenienti dagli Enti Locali e dagli operatori del settore, che, nel corso di questo primo anno di applicazione della legge, hanno rilevato e sottolineato alcune criticità sia applicative che interpretative.
È chiaro, quindi, che il testo non può coincidere con quello precedentemente respinto dall’Aula. Ciò che è facilmente riscontrabile dalla lettura di entrambi. Nel dettaglio, vale la pena sottolineare che l’art. 15 del PPR approvato dalla Giunta Soru prevede che nei comuni non dotati di Piano urbanistico comunale, nella fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia marina, possano essere realizzati gli interventi previsti negli strumenti urbanistici approvati e con convenzione efficace, a condizione che siano state legittimamente avviate le opere di urbanizzazione e che si sia determinato un mutamento irreversibile dello stato dei luoghi. Tali piani sono stati fatti salvi a prescindere da qualunque ulteriore verifica.
La L.R. 4 del 2009, all’art. 13, primo comma, ha previsto che nei comuni non dotati di Piano Urbanistico comunale, nella fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia marina potessero essere realizzati gli interventi previsti negli strumenti attuativi approvati e convenzionati, a condizione che le relative opere di urbanizzazione fossero state legittimamente avviate prima dell’approvazione del Piano Paesaggistico regionale. La realizzazione di tali interventi è, però, subordinata ad una previa verifica di coerenza delle volumetrie programmate con il contesto paesaggistico di riferimento, effettuata di concerto tra amministrazione regionale e amministrazione comunale. L’attuale disegno di legge si è limitato a prevedere che quest’ultima verifica non sia necessaria qualora siano state realizzate almeno il cinquanta per cento delle opere di urbanizzazione primaria, ovvero il cinquanta per cento delle volumetrie programmate. Si tratta, cioè di quelle opere che, inevitabilmente, hanno prodotto un mutamento consistente e irreversibile dello stato dei luoghi, già previste nel PPR facendo riferimento ad un criterio del tutto discrezionale.
Con la previsione contenuta nel Disegno di Legge di modifica della n° 4/2009, ciò viene definito attraverso un parametro numerico, trasparente e agevolmente verificabile da tutti. E’, pertanto, del tutto fuorviante affermare che il DDL del 10 marzo 2011, liberalizzi nuove lottizzazioni nella fascia costiera. La tutela e la valorizzazione del paesaggio, a iniziare dalla complessità di quello costiero, più fragile, costituisce uno dei punti fermi della nostra azione di governo, ha ribadito l’Assessore Rassu.
"Crediamo fermamente in uno sviluppo economico responsabile ed equilibrato che riesca a coniugare efficacemente le esigenze di tutela e salvaguardia del paesaggio, con quelle di crescita del nostro territorio e delle comunità che lo vivono".
Lo ha dichiarato l’Assessore degli Enti locali, finanze e urbanistica Nicola Rassu, in risposta a un articolo apparso quest’oggi su un quotidiano regionale, dopo la ripresa dei lavori della Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale relativi all’esame del Disegno di Legge per la Modifica della L.R. 4/2009. Nell’articolo si afferma che “la Giunta ha inserito un comma per recuperare le lottizzazioni bloccate dal Ppr” e che “il testo non sarebbe molto diverso da quello bocciato un anno fa dal Consiglio.
Nel commentare la notizia, l’Assessore dell’Urbanistica Nicola Rassu ritiene che evidentemente chi ha scritto l’articolo deve aver esaminato un altro Disegno di legge, non quello approvato dalla Giunta sarda lo scorso 10 marzo 2011, che si limita ad apportare alcune modifiche alla L.R. 4/2009. Modifiche che recepiscono le indicazioni provenienti dagli Enti Locali e dagli operatori del settore, che, nel corso di questo primo anno di applicazione della legge, hanno rilevato e sottolineato alcune criticità sia applicative che interpretative.
È chiaro, quindi, che il testo non può coincidere con quello precedentemente respinto dall’Aula. Ciò che è facilmente riscontrabile dalla lettura di entrambi. Nel dettaglio, vale la pena sottolineare che l’art. 15 del PPR approvato dalla Giunta Soru prevede che nei comuni non dotati di Piano urbanistico comunale, nella fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia marina, possano essere realizzati gli interventi previsti negli strumenti urbanistici approvati e con convenzione efficace, a condizione che siano state legittimamente avviate le opere di urbanizzazione e che si sia determinato un mutamento irreversibile dello stato dei luoghi. Tali piani sono stati fatti salvi a prescindere da qualunque ulteriore verifica.
La L.R. 4 del 2009, all’art. 13, primo comma, ha previsto che nei comuni non dotati di Piano Urbanistico comunale, nella fascia dei 2000 metri dalla linea di battigia marina potessero essere realizzati gli interventi previsti negli strumenti attuativi approvati e convenzionati, a condizione che le relative opere di urbanizzazione fossero state legittimamente avviate prima dell’approvazione del Piano Paesaggistico regionale. La realizzazione di tali interventi è, però, subordinata ad una previa verifica di coerenza delle volumetrie programmate con il contesto paesaggistico di riferimento, effettuata di concerto tra amministrazione regionale e amministrazione comunale. L’attuale disegno di legge si è limitato a prevedere che quest’ultima verifica non sia necessaria qualora siano state realizzate almeno il cinquanta per cento delle opere di urbanizzazione primaria, ovvero il cinquanta per cento delle volumetrie programmate. Si tratta, cioè di quelle opere che, inevitabilmente, hanno prodotto un mutamento consistente e irreversibile dello stato dei luoghi, già previste nel PPR facendo riferimento ad un criterio del tutto discrezionale.
Con la previsione contenuta nel Disegno di Legge di modifica della n° 4/2009, ciò viene definito attraverso un parametro numerico, trasparente e agevolmente verificabile da tutti. E’, pertanto, del tutto fuorviante affermare che il DDL del 10 marzo 2011, liberalizzi nuove lottizzazioni nella fascia costiera. La tutela e la valorizzazione del paesaggio, a iniziare dalla complessità di quello costiero, più fragile, costituisce uno dei punti fermi della nostra azione di governo, ha ribadito l’Assessore Rassu.
"Crediamo fermamente in uno sviluppo economico responsabile ed equilibrato che riesca a coniugare efficacemente le esigenze di tutela e salvaguardia del paesaggio, con quelle di crescita del nostro territorio e delle comunità che lo vivono".
a cura di www.regione.sardegna.it
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