Architetti, Cnel torni a svolgere ruolo previsto dalla Costituzione

"Il Cnel torni ad assumere il ruolo che il dettato costituzionale gli attribuisce quale luogo di incontro e di mediazione - attraverso tavoli di concertazion...

08/08/2011
"Il Cnel torni ad assumere il ruolo che il dettato costituzionale gli attribuisce quale luogo di incontro e di mediazione - attraverso tavoli di concertazione - tra istituzioni, università, imprese e professioni. In questo momento di crisi profonda per il Paese gli architetti italiani sono pronti a fare la loro parte, ma, soprattutto, sono pronti a fare sistema per concordare e condividere percorsi e progetti comuni per il rilancio della nostra economia".

Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

"La valorizzazione del made in Italy - sottolinea il Consiglio Nazionale - è avvenuta in questi anni attraverso la penetrazione nei mercati esteri proprio grazie alla realizzazioni di reti tra imprese e professionisti della quali gli architetti italiani, con la loro creatività, sono tra i principali artefici".

Per gli architetti italiani tra i temi prioritari per uscire dalla crisi vi è anche quello dello sviluppo della green economy fondamentale non solo da un punto di vista economico, ma per le ricadute che essa ha sulla vivibilità delle nostre città, quale strumento della rigenerazione urbana per gli aspetti della sostenibilità e della riqualificazione dei centri abitati che troppo spesso scontano una scadente qualità costruttiva, energetica ed architettonica.

Sul tema della semplificazione amministrativa il Consiglio Nazionale sottolinea come la sussidiarietà sia un ambito nel quale i progettisti italiani possono avere un ruolo fondamentale: sia come liberi professionisti, sia come dipendenti della P.A., gli architetti italiani possono essere lo snodo attraverso il quale risolvere lungaggini burocratiche nell'ambito dell'edilizia, assumendo responsabilità ed esercitando gli indispensabili controlli sulla qualità delle procedure e dei progetti."

"E' urgente - ed è a corollario di tutto ciò - conclude - realizzare una modernizzazione della professione che salvaguardi il controllo pubblico sulle attività che riguardano il territorio, la qualità ambientale ed urbana e, quindi, la vita delle persone, valorizzando la grande capacità progettuale e le peculiarità culturali e professionali dei 150mila architetti italiani".

A cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
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