Condono impianti rinnovabili: insorgono le associazioni di categoria
Dopo il condono fiscale e quello edilizio, è arrivato il condono "verde". Da diversi giorni, da più parti, si è, infatti, cominciato a parlare di condono amm...
Dopo il condono fiscale e quello edilizio, è arrivato il condono
"verde". Da diversi giorni, da più parti, si è, infatti, cominciato
a parlare di condono amministrativo e penale a favore di chi ha
installato un impianto di energie rinnovabile costruito senza
autorizzazione, e, nonostante le smentite di rito da parte del
sottosegretario allo Sviluppo Economico Stefano Saglia che ha
escluso che il decreto sviluppo contenga una sanatoria per gli
impianti a fonti rinnovabili realizzati senza autorizzazione, in
Italia si sa quando si parla di condoni non è mai un caso.
L'ipotesi di un eventuale condono per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili è circolata dopo un articolo del Corriere della Sera che parlava di sanatoria per gli impianti che per loro natura possono essere realizzati in tempi brevi, ovvero gli impianti fotovoltaici a terra di piccola e media taglia. L'articolo del Corriere è stato anche abbastanza dettagliato parlando di "maxi sanatoria a fronte di un'oblazione di dieci euro per ogni chilowatt installato" oltre al fatto che sarebbero stati sanati non solo i reati penali e amministrativi, ma anche quelli edilizi, paesaggistici e ambientali. Un vero e proprio "liberi tutti" esteso alle sanzioni accessorie come la confisca, e alle vere e proprie truffe camuffate da irregolarità e illegittimità di varia natura commesse ai danni del Gse, Gestore dei servizi energetici, l'ente statale che eroga materialmente gli incentivi alle energie rinnovabili.
Pesante è subito stata la reazione delle principali associazioni di categoria che hanno condannato la proposta, prendendo le distanze da un eventuale emendamento che condoni le eventuali illegalità di impianti fotovoltaici costruiti senza autorizzazione o per i quali sia stata annullata in sede giudiziaria. "Ci chiediamo come sia possibile condonare le illegalità, soprattutto in un comparto come quello delle rinnovabili che avrebbe tanto bisogno di politiche di sviluppo a medio e lungo termine ad oggi assenti e non invece di scorciatoie che fanno male al settore e al Paese". Queste le prime parole del presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, il quale ha aggiunto che si tratterebbe di "un atteggiamento ancor più inspiegabile se si considerano i recenti provvedimenti a danno della parte sana del settore che lavora e produce a vantaggio di tutto il sistema Paese. Il doveroso supporto all'energia pulita in Italia passa da misure serie che diano impulso a veri progetti imprenditoriali e condannino senza sconti illegalità e abusi a danno del territorio. Invece di favorire i furbi auspichiamo che si acceleri sulla strategia energetica nazionale in cui ci auguriamo che le rinnovabili avranno un ruolo di primo piano".
In realtà non crediamo che l'ipotesi di un condono dalla simile portata possa essere attuato, considerata la portata incostituzionale che porterebbe l'Italia ad un ennesimo attacco da parte dell'UE. Non crediamo, inoltre, che la disperazione con la quale il Governo sta cercando nuove fonti di finanziamento possa arrivare a tanto...ma come detto in Italia mai dire mai.
L'ipotesi di un eventuale condono per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili è circolata dopo un articolo del Corriere della Sera che parlava di sanatoria per gli impianti che per loro natura possono essere realizzati in tempi brevi, ovvero gli impianti fotovoltaici a terra di piccola e media taglia. L'articolo del Corriere è stato anche abbastanza dettagliato parlando di "maxi sanatoria a fronte di un'oblazione di dieci euro per ogni chilowatt installato" oltre al fatto che sarebbero stati sanati non solo i reati penali e amministrativi, ma anche quelli edilizi, paesaggistici e ambientali. Un vero e proprio "liberi tutti" esteso alle sanzioni accessorie come la confisca, e alle vere e proprie truffe camuffate da irregolarità e illegittimità di varia natura commesse ai danni del Gse, Gestore dei servizi energetici, l'ente statale che eroga materialmente gli incentivi alle energie rinnovabili.
Pesante è subito stata la reazione delle principali associazioni di categoria che hanno condannato la proposta, prendendo le distanze da un eventuale emendamento che condoni le eventuali illegalità di impianti fotovoltaici costruiti senza autorizzazione o per i quali sia stata annullata in sede giudiziaria. "Ci chiediamo come sia possibile condonare le illegalità, soprattutto in un comparto come quello delle rinnovabili che avrebbe tanto bisogno di politiche di sviluppo a medio e lungo termine ad oggi assenti e non invece di scorciatoie che fanno male al settore e al Paese". Queste le prime parole del presidente di Assosolare, Gianni Chianetta, il quale ha aggiunto che si tratterebbe di "un atteggiamento ancor più inspiegabile se si considerano i recenti provvedimenti a danno della parte sana del settore che lavora e produce a vantaggio di tutto il sistema Paese. Il doveroso supporto all'energia pulita in Italia passa da misure serie che diano impulso a veri progetti imprenditoriali e condannino senza sconti illegalità e abusi a danno del territorio. Invece di favorire i furbi auspichiamo che si acceleri sulla strategia energetica nazionale in cui ci auguriamo che le rinnovabili avranno un ruolo di primo piano".
In realtà non crediamo che l'ipotesi di un condono dalla simile portata possa essere attuato, considerata la portata incostituzionale che porterebbe l'Italia ad un ennesimo attacco da parte dell'UE. Non crediamo, inoltre, che la disperazione con la quale il Governo sta cercando nuove fonti di finanziamento possa arrivare a tanto...ma come detto in Italia mai dire mai.
A cura di Ilenia
Cicirello
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