Libro Verde sull'IVA, dalla Camera le prime osservazioni
La IV Commissione della Camera dei deputati ha esaminato il Libro Verde sul futuro dell'IVA, presentato dalla Commissione Europea l'1 dicembre 2010, ed invit...
La IV Commissione della Camera dei deputati ha esaminato il Libro
Verde sul futuro dell'IVA, presentato dalla Commissione Europea l'1
dicembre 2010, ed invitato il Governo ad adoperarsi presso le sedi
competenti dell'Unione Europea affinché lo stesso sia modernizzato
e armonizzato nella sua applicazione.
Come ricordato dalla IV Commissione, il Libro Verde sull'IVA è stato presentato dalla Commissione Europea al fine di conseguire cinque obiettivi:
Nella sua analisi, la IV Commissione ha apprezzato l'aspirazione ad operare (per la prima volta dall'introduzione dell'IVA) una riforma organica dell'intera disciplina dell'imposta, a fronte di numerose lacune e contraddizioni del quadro normativo vigente a livello europeo e nazionale. La disciplina IVA vigente a livello europeo risulta in contrasto con il principio di proporzionalità, caratterizzandosi per un'eccessiva e crescente complessità degli oneri amministrativi per i soggetti passivi e non tenendo conto delle esigenze delle piccole e medie imprese.
Ciò premesso, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha invitato il Governo ad adoperarsi nelle opportune sedi europee affinché:
Come ricordato dalla IV Commissione, il Libro Verde sull'IVA è stato presentato dalla Commissione Europea al fine di conseguire cinque obiettivi:
- rafforzare la coerenza tra il regime dell'IVA e il mercato unico;
- incrementare il gettito dell'imposta e respingere gli attacchi fraudolenti verificatisi negli ultimi anni, anche al fine di sostenere il processo di risanamento del bilancio degli Stati membri;
- ridurre i costi di conformità alle norme e di riscossione per i contribuenti;
- adattare la disciplina dell'imposta ai cambiamenti dell'ambiente economico e tecnologico;
- contribuire alla realizzazione della strategia "Europa 2020" per la crescita e l'occupazione e, più in generale, per il rilancio dell'economia europea dopo la crisi.
Nella sua analisi, la IV Commissione ha apprezzato l'aspirazione ad operare (per la prima volta dall'introduzione dell'IVA) una riforma organica dell'intera disciplina dell'imposta, a fronte di numerose lacune e contraddizioni del quadro normativo vigente a livello europeo e nazionale. La disciplina IVA vigente a livello europeo risulta in contrasto con il principio di proporzionalità, caratterizzandosi per un'eccessiva e crescente complessità degli oneri amministrativi per i soggetti passivi e non tenendo conto delle esigenze delle piccole e medie imprese.
Ciò premesso, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha invitato il Governo ad adoperarsi nelle opportune sedi europee affinché:
- la Commissione europea dia seguito alla consultazione svolta sul Libro verde presentando le proposte legislative necessarie al fine di procedere alla modernizzazione del sistema IVA, secondo gli obiettivi e i principi delineati nel medesimo Libro verde;
- sia privilegiato, ai fini dell'ulteriore armonizzazione del regime IVA, il ricorso a regolamenti, anziché a direttive, in modo da conseguire una maggiore coerenza ed uniformità nell'applicazione dell'imposta negli ordinamenti nazionali;
- si proceda ad una razionalizzazione del sistema delle aliquote, che deve essere reso più coerente ed equo: in particolare, occorre porre le basi per definire un'unica aliquota normale e un'unica aliquota agevolata per beni e servizi considerati meritevoli di tale beneficio a livello comunitario, eliminando quelle differenziazioni nazionali che attualmente determinano effetti distorsivi della concorrenza, assicurando peraltro che tale opera di omogeneizzazione non determini spinte inflazionistiche";
- in tale contesto, si realizzi in particolare una complessiva revisione del sistema delle aliquote ridotte e dei numerosi regimi speciali di deroga o di esenzione attualmente previsti in favore di singoli Stati membri;
- in particolare, si proceda a limitare l'applicabilità delle aliquote ridotte, oltre che ai servizi ad alta intensità di manodopera, ai servizi prestati localmente e, più in generale, ai servizi prestati dalle piccole e medie imprese europee, prevedendo al contempo la possibilità, per gli Stati membri, di adottare in via temporanea aliquote ridotte per fronteggiare motivate situazioni di crisi economica nazionale;
- inoltre, appare auspicabile puntare ad un'armonizzazione del regime IVA dei prodotti culturali, applicando l'aliquota ridotta anche ai prodotti musicali e agli audiovisivi, nonché ai prodotti dell'editoria elettronica e agli audiolibri, che sono attualmente soggetti ad un trattamento fiscale deteriore rispetto ad altri prodotti di analogo rilievo culturale;
- in connessione con il processo di armonizzazione del quadro delle aliquote e delle deroghe, si verifichi anche la possibilità di introdurre un meccanismo di tassazione delle operazioni imponibili basato sul principio del Paese di origine del bene o del servizio, valutando se i vantaggi derivanti da tale sistema, sul piano della semplificazione e del contrasto all'evasione, risultino maggiori dei possibili inconvenienti derivanti dalla necessità di instaurare un sistema di compensazione in favore degli Stati membri in cui il bene o il servizio sono consumati;
- si valuti l'opportunità di istituire un regime speciale IVA a favore delle piccole e medie imprese, basato su una soglia comune di accesso, al fine di ridurre gli oneri amministrativi per le piccole e medie imprese derivanti dall'applicazione del regime IVA generale;
- si provveda, in generale, a ridurre drasticamente gli oneri amministrativi connessi all'assolvimento dell'imposta, anche mediante la definizione a livello europeo di un elenco esaustivo di obblighi standardizzati in materia di IVA che possono essere imposti dagli Stati membri, nonché attraverso la predisposizione di una modulistica unica europea per tutti gli adempimenti relativi alla dichiarazione ed al versamento dell'imposta;
- si prosegua con maggiore incisività nell'azione di contrasto al gravissimo fenomeno dell'evasione fiscale in materia di IVA, il quale, oltre a costituire un rilevante elemento di sperequazione tra i soggetti passivi dell'imposta, determina un danno ingentissimo ai bilanci degli Stati nazionali e della stessa Unione europea, che risulta ancor più preoccupante nell'attuale fase di crisi;
- si valuti inoltre la possibilità di estendere il meccanismo dell'inversione contabile (cosiddetto reverse charge), nel quale gli obblighi di assolvimento dell'imposta ricadono sul soggetto cessionario e non sul cedente, a tutti i settori ad alto valore aggiunto e ad alto rischio di frode, al fine di eliminare una delle circostanze che maggiormente aumenta il rischio di evasione, costituita dal trasferimento di somme di denaro a titolo di IVA in tutti i passaggi intermedi;
- si valuti altresì, in alternativa all'estensione del meccanismo dell'inversione contabile, la possibilità di applicare in via sistematica il sistema dell'IVA per cassa alle operazioni tra soggetti passivi IVA (operazioni cosiddette "business to business"), nelle quali il versamento e la detrazione dell'IVA sono legate alla movimentazione finanziaria, al fine di eliminare le difficoltà del cedente a recuperare l'IVA nei casi di perdite su crediti o di assoggettamento del creditore a procedura concorsuale".
A cura di Ilenia
Cicirello
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