Regione siciliana: Architetti, Ingegneri e Geologi uniti contro la sanatoria delle coste

A seguito della sollecitazione della nostra redazione rivolta alle Consulte regionali degli Architetti e degli Ingegneri ed al Consiglio regionale dei Geolog...

09/12/2011
A seguito della sollecitazione della nostra redazione rivolta alle Consulte regionali degli Architetti e degli Ingegneri ed al Consiglio regionale dei Geologi in riferimento al fatto che la IV Commissione dell'Assemblea regionale aveva approvato il testo relativo alla sanatoria delle coste siciliane e che lo stesso testo era stato trasferito in Aula, pubblichiamo un intervento delle tre rappresentanze regionali a firma congiunta dei tre Presidenti, Ingegnere Giuseppe Maria Margiotta, Architetto Giuseppe Cucuzzella e Geologo Emauele Doria che come già fatto dalle associazioni ambientaliste si pongono in totale disaccordo con i deputati regionali.

Ecco il testo del loro intervento:
"Vi sono dei progetti che la politica siciliana non abbandona mai.
Nel 2002 si chiamava Disegno di "legge di riordino della costa", era firmato Cuffaro-Pellegrino e portava ilnumero 317. Ritirato in tutta fretta di fronte alla rinnovata sensibilità ambientalista siciliana, è rimasto nel limbo per sei anni. Ricompare come "Riordino e riqualificazione della costa siciliana" e porta adesso la firma dei deputati Paolo Ruggirello e Francesco Musotto, che la IV Commissione ARS vara favorevolmente, approfittando, secondo la stampa, dell'assenza di una parte degli onorevoli componenti.
Davanti allo sdegno di tutte le parti sociali e di una parte delle forze politiche, appena quattro giorni dopo uno dei proponenti, l'on. Musotto, ritirava pubblicamente la propria firma dal disegno di legge, affermando testualmente che questo atto è "un invito alla riflessione comune, alla partecipazione corale alla stesura del testo, senza personalismi".
Ma passa appena un mese e il 9 novembre la IV Commissione, con il voto contrario di tre deputati e l'astensione di un quarto, sigla ufficialmente il testo di legge per il "Riordino e la riqualificazione delle coste siciliane", che viene trasmesso all'Assemblea, con buona pace della riflesisone comune e partecipazione corale. Una delle più assurde incongruenze sollevate subito dai professionisti al testo del DDL, è un classico colpo di mano della peggior specie: la proposta dichiarata dal DDL è quella di deroga (già grave) al divieto di edificabilità nella fascia dei 150m. dalla battigia del mare.
In testo introduce, invece, subdolamente anche dei commi che non c'entrano nulla: quelli relativi alla battigia dei laghi e al limite dei boschi, delle fasce forestali e dei confini dei parchi archeologici!
I professionisti lo hanno fatto rilevare subito ma il testo definitivo li mantiene. I professionisti siciliani, in sintesi, ritengono che le dichiarate motivazioni di questo disegno di legge siano un semplice paravento al desiderio di sanare l'insanabile. E che questa è l'unica, antica logica del provvedimento!
Il pericolo per le nostre coste non sempre viene dal mare, e dunque troviamo indispensabile una estensione ragionevole della fascia di inedificabilità assoluta ad almeno 300 metri (ben più prudente dei mille metri previsti in Sardegna con ottimi risultati) e soprattutto la esclusione di qualsiasi nuova costruzione o ampliamento volumetrico in questa fascia. L'aspetto del condono delle opere abusive non è solo quello (concettualmente sconvolgente della indiscriminata sanatoria entro la fascia dei 150 metri) quanto lo scandalo di centinaia di migliaia di richieste di condono, ben lontane dal mare e ancora inevase dopo 25 anni!
E' necessario che la nuova legge urbanistica regionale, utilizzando le prerogative statutarie della regione Siciliana, rappresenti un Testo Unico in materia di gestione integrata del territorio.

A cura di Gabriele Bivona
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