Decreto Liberalizzazioni e Terre e rocce da scavo: tutto rinviato
Tutto rinviato per le terre e rocce da scavo. Il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1 recante "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infr...
Tutto rinviato per le terre e rocce da scavo. Il decreto-legge
24 gennaio 2012, n. 1 recante "Disposizioni urgenti per la
concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la
competitività" stralcia l'art. 49 che nell'ultima bozza del
decreto (precedente di appena poche ore alla pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale) prevedeva la definizione delle condizioni per
cui determinati materiali da scavo possano essere qualificati come
sottoprodotto.
Con la sua formulazione definitiva, l'art. 49 del DL n. 1/2012 rinvia tutto alla definizione di una regolamento varato con decreto Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da adottarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del decreto stesso.
Ricordiamo che a metà novembre dello scorso anno, il vecchio ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva già firmato il regolamento che recepiva gli indirizzi comunitari e nazionali in materia di gestione delle terre e rocce da scavo. Il Regolamento doveva essere finalizzato al rispetto della gerarchia dei rifiuti e, in particolare, alla prevenzione della produzione dei rifiuti, alla riduzione del consumo ed utilizzo di risorse naturali, alla riduzione di impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana.
Il Regolamento era stato inserito un decreto del Ministero dell'Ambiente che prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale avrebbe dovuto ricevere il benestare del Consiglio di Stato. Tutto, chiaramente, è stato poi rinviato e, praticamente, annullato, dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la nascita del Governo Monti.
Con la sua formulazione definitiva, l'art. 49 del DL n. 1/2012 rinvia tutto alla definizione di una regolamento varato con decreto Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti da adottarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del decreto stesso.
Ricordiamo che a metà novembre dello scorso anno, il vecchio ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, aveva già firmato il regolamento che recepiva gli indirizzi comunitari e nazionali in materia di gestione delle terre e rocce da scavo. Il Regolamento doveva essere finalizzato al rispetto della gerarchia dei rifiuti e, in particolare, alla prevenzione della produzione dei rifiuti, alla riduzione del consumo ed utilizzo di risorse naturali, alla riduzione di impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana.
Il Regolamento era stato inserito un decreto del Ministero dell'Ambiente che prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale avrebbe dovuto ricevere il benestare del Consiglio di Stato. Tutto, chiaramente, è stato poi rinviato e, praticamente, annullato, dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e la nascita del Governo Monti.
A cura di Ilenia
Cicirello
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