Regione Sardegna: Piano casa - Rassu, legge pienamente operante
"La legge sul Piano Casa è pienamente operante". L'ha ribadito l'Assessore degli Enti Locali e Urbanistica, Nicolò Rassu. "Il Consiglio dei ministri ha rite...
"La legge sul Piano Casa è pienamente operante". L'ha ribadito
l'Assessore degli Enti Locali e Urbanistica, Nicolò Rassu.
"Il Consiglio dei ministri ha ritenuto di impugnare - ha spiegato l'esponente della Giunta - alcuni marginali passaggi della Legge Regionale 21 del 2011, in talune parti, che potrebbero prestarsi a interpretazioni non conformi alla Costituzione. In particolare, si afferma che sarebbe censurabile la norma che prevedrebbe la possibilità per gli interventi del Piano Casa di derogare alle disposizioni del Codice Urbani".
"La legge regionale 21 del 2011, e già prima la legge 4 del 2009, prevedono semplicemente che gli interventi di ampliamento e di demolizione e ricostruzione disciplinati nel Piano Casa possano essere realizzati in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali e alle disposizioni normative regionali ma è appena il caso di osservare, che se ricadono in aree vincolate, richiedono il preventivo ed imprescindibile nulla osta paesaggistico, prescritto dall’art. 146 del Codice Urbani, da rilasciarsi nel rispetto delle medesime disposizioni", ha aggiunto Rassu.
"Si sostiene, poi, che la predetta norma sarebbe illegittima anche nella parte in cui deroga al D.M. del 1968 n° 1444. Al riguardo, basti osservare che in Sardegna il decreto citato non trova più applicazione da quasi quattro decenni, cioè da quanto è entrato in vigore il c.d. "Decreto Soddu", oggi sostituito dal Decreto dell’Assessore degli Enti Locali, Finanze e urbanistica n° 2266/U del 20 dicembre 1983 (Decreto Floris)", prosegue l’esponente dell’esecutivo.
"Siamo certi che la Corte Costituzionale non potrà fare a meno di confermare l’orientamento ripetutamente espresso e ribadito anche nel corso dell’anno 2011, in relazione alla legittimità costituzionale di una legge della Regione Lombardia, secondo cui ‘La deroga dei parametri e indici urbanistici ed edilizi di cui al regolamento locale ovvero al piano regolatore comunale, sono legittime a condizione che si rispetti la disciplina delle distanze tra fabbricati, essendo quest’ultima materia inerente all’ordinamento civile e rientrante nella competenza legislativa esclusiva dello Stato’. Competenza, peraltro, che il legislatore regionale non ha mai inteso travalicare, come risulta anche dal testo dall’art. 7 della Legge regionale 21 del 2011, che espressamente sancisce che “è in ogni caso fatto salvo il rispetto del codice civile e dei diritti dei terzi".
"Siamo inoltre convinti del corretto operare della Giunta e del Consiglio Regionale della Sardegna e aspettiamo con serenità la decisione della Corte perché il tempo e le Istituzioni preposte non potranno che darci ragione. Sono fermamente convinto che il Piano Casa costituisca una vera opportunità di rilancio per la nostra economia e per la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, in molti casi in stato di degrado. Oltre che un'occasione per le famiglie, le giovani coppie, come dimostrano gli oltre 15 mila interventi e, cosa più importante, il tutto senza procedere al consumo di nuovo territorio, considerato che gli ampliamenti avvengono su aree già urbanizzate".
"Il Consiglio dei ministri ha ritenuto di impugnare - ha spiegato l'esponente della Giunta - alcuni marginali passaggi della Legge Regionale 21 del 2011, in talune parti, che potrebbero prestarsi a interpretazioni non conformi alla Costituzione. In particolare, si afferma che sarebbe censurabile la norma che prevedrebbe la possibilità per gli interventi del Piano Casa di derogare alle disposizioni del Codice Urbani".
"La legge regionale 21 del 2011, e già prima la legge 4 del 2009, prevedono semplicemente che gli interventi di ampliamento e di demolizione e ricostruzione disciplinati nel Piano Casa possano essere realizzati in deroga alle previsioni degli strumenti urbanistici comunali e alle disposizioni normative regionali ma è appena il caso di osservare, che se ricadono in aree vincolate, richiedono il preventivo ed imprescindibile nulla osta paesaggistico, prescritto dall’art. 146 del Codice Urbani, da rilasciarsi nel rispetto delle medesime disposizioni", ha aggiunto Rassu.
"Si sostiene, poi, che la predetta norma sarebbe illegittima anche nella parte in cui deroga al D.M. del 1968 n° 1444. Al riguardo, basti osservare che in Sardegna il decreto citato non trova più applicazione da quasi quattro decenni, cioè da quanto è entrato in vigore il c.d. "Decreto Soddu", oggi sostituito dal Decreto dell’Assessore degli Enti Locali, Finanze e urbanistica n° 2266/U del 20 dicembre 1983 (Decreto Floris)", prosegue l’esponente dell’esecutivo.
"Siamo certi che la Corte Costituzionale non potrà fare a meno di confermare l’orientamento ripetutamente espresso e ribadito anche nel corso dell’anno 2011, in relazione alla legittimità costituzionale di una legge della Regione Lombardia, secondo cui ‘La deroga dei parametri e indici urbanistici ed edilizi di cui al regolamento locale ovvero al piano regolatore comunale, sono legittime a condizione che si rispetti la disciplina delle distanze tra fabbricati, essendo quest’ultima materia inerente all’ordinamento civile e rientrante nella competenza legislativa esclusiva dello Stato’. Competenza, peraltro, che il legislatore regionale non ha mai inteso travalicare, come risulta anche dal testo dall’art. 7 della Legge regionale 21 del 2011, che espressamente sancisce che “è in ogni caso fatto salvo il rispetto del codice civile e dei diritti dei terzi".
"Siamo inoltre convinti del corretto operare della Giunta e del Consiglio Regionale della Sardegna e aspettiamo con serenità la decisione della Corte perché il tempo e le Istituzioni preposte non potranno che darci ragione. Sono fermamente convinto che il Piano Casa costituisca una vera opportunità di rilancio per la nostra economia e per la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio, in molti casi in stato di degrado. Oltre che un'occasione per le famiglie, le giovani coppie, come dimostrano gli oltre 15 mila interventi e, cosa più importante, il tutto senza procedere al consumo di nuovo territorio, considerato che gli ampliamenti avvengono su aree già urbanizzate".
Fonte: Regione Sardegna
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