Rinnovabili, Ue boccia decreto italiano
"Per stare in Europa, non si possono affossare le energie pulite. L'invito di Bruxelles a rivedere da capo a fondo il nuovo decreto sulle energie rinnovabili...
"Per stare in Europa, non si possono affossare le energie
pulite. L'invito di Bruxelles a rivedere da capo a fondo il nuovo
decreto sulle energie rinnovabili è un chiaro avvertimento sulla
necessità di non sacrificare le fonti rinnovabili e i meccanismi
che le incentivano".
Con queste parole è intervenuto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza in merito alla lettera di richiamo con cui la Commissione europea ha criticato il nuovo decreto sulle rinnovabili del ministero dello Sviluppo economico.
"Per un governo che ha fatto dell'appartenenza all'Europa il punto dirimente delle sue politiche e che molto ha investito per restituire all'Italia la dignità internazionale che merita, il monito della Ue rappresenta una vera e propria bocciatura su un terreno, quello delle politiche energetiche per contrastare i cambiamenti climatici e della semplificazione, che da anni rappresenta un cavallo di battaglia per l'Unione. Occorre rivedere subito l'impianto del decreto per dare una prospettiva di sviluppo a lungo termine alle fonti pulite e tagliare le emissioni di CO2, per dare certezza a un settore economico che è tra i pochissimi, già da anni, in controtendenza rispetto alla crisi economica".
Con queste parole è intervenuto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza in merito alla lettera di richiamo con cui la Commissione europea ha criticato il nuovo decreto sulle rinnovabili del ministero dello Sviluppo economico.
"Per un governo che ha fatto dell'appartenenza all'Europa il punto dirimente delle sue politiche e che molto ha investito per restituire all'Italia la dignità internazionale che merita, il monito della Ue rappresenta una vera e propria bocciatura su un terreno, quello delle politiche energetiche per contrastare i cambiamenti climatici e della semplificazione, che da anni rappresenta un cavallo di battaglia per l'Unione. Occorre rivedere subito l'impianto del decreto per dare una prospettiva di sviluppo a lungo termine alle fonti pulite e tagliare le emissioni di CO2, per dare certezza a un settore economico che è tra i pochissimi, già da anni, in controtendenza rispetto alla crisi economica".
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