Approvato dal Consiglio dei Ministri il Decreto sviluppo-infrastrutture: ecco lo schema
Approvato dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto-legge che accorpa i due schemi circolati nei giorni scorsi relativi alle infrastrutture ed allo svilupp...
Approvato dal Consiglio dei Ministri un nuovo decreto-legge
che accorpa i due schemi circolati nei giorni scorsi relativi alle
infrastrutture ed allo sviluppo e che contiene,
quindi, le misure per favorire la crescita e per il rilancio delle
infrastrutture.
Il provvedimento punta ad attivare molteplici leve necessarie per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda, lo stimolo al dinamismo imprenditoriale: dall'attrazione di capitali privati all’accelerazione e semplificazione delle procedure per recuperare il ritardo infrastrutturale accumulato, dal rilancio dei settori dell'edilizia e delle costruzioni alle misure per lo sviluppo dei porti, dalla costituzione del Fondo per la Crescita sostenibile grazie al riordino e alla semplificazione degli strumenti di incentivazione alle imprese, al credito d'imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, dall'introduzione di nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese, alle misure volte a facilitare la risoluzione in continuità delle crisi aziendali, dalle misure per il sostegno all’internazionalizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture energetiche, agli interventi per ridurre i tempi della giustizia civile.
Il provvedimento dovrebbe contenere oltre 55 articoli suddivisi in due titoli contenenti norme dedicate alle infrastrutture e alle imprese.
Il primo titolo, suddiviso in 5 Capi contiene le misure urgenti in materia di infrastrutture, edilizia e trasporti unitamente a norme per l'attrazione di capitali privati con modifiche ai project bond.
Nel dettaglio per quanto concerne le infrastrutture nei primi 5 articoli del provvedimento sono previsti:
Per quanto concerne il fisco e l'edilizia segnaliamo:
Il provvedimento contiene, anche, norme relative al riordino degli incentivi alle imprese ed al credito di imposta riconosciuto nella misura del 35%, con un limite pari a 200mila euro ad impresa per le assunzioni di personale qualificato.
In allegato lo schema di decreto-legge
Il provvedimento punta ad attivare molteplici leve necessarie per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda, lo stimolo al dinamismo imprenditoriale: dall'attrazione di capitali privati all’accelerazione e semplificazione delle procedure per recuperare il ritardo infrastrutturale accumulato, dal rilancio dei settori dell'edilizia e delle costruzioni alle misure per lo sviluppo dei porti, dalla costituzione del Fondo per la Crescita sostenibile grazie al riordino e alla semplificazione degli strumenti di incentivazione alle imprese, al credito d'imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato, dall'introduzione di nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese, alle misure volte a facilitare la risoluzione in continuità delle crisi aziendali, dalle misure per il sostegno all’internazionalizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture energetiche, agli interventi per ridurre i tempi della giustizia civile.
Il provvedimento dovrebbe contenere oltre 55 articoli suddivisi in due titoli contenenti norme dedicate alle infrastrutture e alle imprese.
Il primo titolo, suddiviso in 5 Capi contiene le misure urgenti in materia di infrastrutture, edilizia e trasporti unitamente a norme per l'attrazione di capitali privati con modifiche ai project bond.
Nel dettaglio per quanto concerne le infrastrutture nei primi 5 articoli del provvedimento sono previsti:
- l'integrazione della disciplina dei project bond al fine di incentivarne la sottoscrizione con il riconoscimento alle obbligazioni di progetto dello stesso trattamento fiscale agevolato (ritenuta al 12,5 per cento) riconosciuto ai titoli di Stato;
- la modifica della legge di stabilità del 2012 in particolare sulla defiscalizzazione nel finanziamento delle infrastrutture;
- un intervento sulle tariffe professionali per risolvere il problema creato alle stazioni appaltanti dal decreto-legge sulle liberalizzazioni per gli affidamento dei servizi di architettura e di ingegneria che in atto non hanno riferimenti per la determinazione degli importi da porre a base delle gare;
- la possibilità per i Comuni di utilizzare i crediti di imposta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali per la realizzazione di opere infrastrutturali.
Per quanto concerne il fisco e l'edilizia segnaliamo:
- il ritorno dell'Iva sulle cessioni e le locazioni di nuovi immobili rimasti invenduti;
- l'incremento sino al 30 giugno 2013 del bonus Irpef per le ristrutturazioni edilizie dal 36 al 50% con tetto di 96mila euro;
- la proroga di sei mesi, ma con penalizzazione, per l'efficienza energetica con il bonus che passa dal 55% al 50% per le spese sostenute dall'1 gennaio al 30 giugno 2013. l'esenzione Imu triennale sugli immobili invenduti;
- il piano nazionale per le città con cui realizzare interventi mirati nelle aree urbane particolarmente degradate a partire dalla riqualificazione urbana, costruzione di parcheggi, alloggi e scuole.
Il provvedimento contiene, anche, norme relative al riordino degli incentivi alle imprese ed al credito di imposta riconosciuto nella misura del 35%, con un limite pari a 200mila euro ad impresa per le assunzioni di personale qualificato.
In allegato lo schema di decreto-legge
A cura di Gabriele
Bivona
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