Superbonus 110% bocciato dalla Corte dei Conti?
Nella sua relazione sul rendiconto generale dello stato 2021 la Corte dei Conti si è soffermata anche sui bonus edilizi
Gli oltre 2 anni di applicazione delle detrazioni fiscali del 110%, degli altri bonus edilizi e del meccanismo di cessione del credito sono stati un percorso ad ostacoli con insidie nascoste e in continuo aggiornamento.
Superbonus 110%: le modifiche normative e le frodi
Dalla conversione in legge del Decreto Legge n. 34/2020 abbiamo contato 16 provvedimenti di modifica della normativa di rango primario e uno di quella secondaria. Chi ne ha seguito l'evoluzione può coscientemente evidenziare pregi e difetti di questa misura fiscale, anche se spesso il giudizio complessivo non risulta essere esente da posizioni di parte e l'utilizzo fazioso di alcuni dati come le frodi generate.
Su queste sono recentemente intervenuti il Premier Mario Draghi e il suo Ministro dell'Economia Daniele Franco, il direttore dell'Agenzia delle Entrate e per ultimo il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana.
Su un aspetto siamo tutti d'accordo: il primo meccanismo di cessione del credito unito all'utilizzo dei bonus edilizi senza controllo ha generato 5,6 miliardi di frodi fiscali di cui:
- 2,5 miliardi e mezzo sequestrati;
- 2 miliardi monetizzati.
Nonostante sia evidente la scarsa attinenza tra queste frodi con il superbonus 110% (che rappresenta il 3% delle frodi complessive), negli ultimi 6 mesi abbiamo assistito ad una lenta ma costante opera di delegittimazione da parte di alcuni soggetti e di una stampa spesso più attenta ai grandi titoli e non ai contenuti.
Superbonus 110%: l'analisi delle Corte dei Conti
Il 24 giugno scorso è arrivata la relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2021. Una relazione che tratta marginalmente l'argomento superbonus 110% e bonus edilizi e che andrebbe letta con la dovuta cautela.
Nell'introduzione del Presidente Guido Carlino si parla dei buoni risultati sul fronte del gettito del 2021. Risultati che, però, non devono ridurre l’urgenza di ridefinire un sistema tributario equo, condiviso e orientato alla crescita. Secondo la Corte dei Conti sarebbe necessaria una revisione del sistema tributario, in cui i controlli dovrebbero avere una parte fondamentale.
La revisione del sistema tributario dovrebbe tenere in considerazione:
- la sua complessità del sistema: ne rappresenta un esempio il crescente fenomeno delle compensazioni che nel 2021 hanno raggiunto i 68,6 miliardi;
- la necessità di garantire l’efficacia degli interventi attivati a fronte di un rilevante impegno finanziario: su questo punto il riferimento non può che essere al complesso sistema dei bonus edilizi che, destinati a interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico, ha comportato fino al febbraio scorso compensazioni per oltre 2 miliardi e ha visto comunicare nel biennio 2020-2021 all’Agenzia delle entrate prime cessioni di crediti e sconti in fattura per oltre 38,4 miliardi.
Secondo la Corte dei Conti è auspicabile che il nuovo sistema tributario dia ambio spazio alla revisione dei bonus edilizi che costituirebbero "un elemento di distorsione del prelievo – configurando in molti casi dei benefici non giustificati per gruppi specifici di soggetti, con effetti distributivi non sempre auspicabili – e allo stesso tempo comportino una perdita di gettito rilevante, che si quantifica in alcuni punti di Pil. Lo richiede, infine, la stessa sostenibilità di misure che, proprio nelle fasi più difficili come quella che attraversiamo deve poter concentrare gli interventi sulle fasce più in difficoltà".
"Le spese fiscali - continua la Corte dei Conti - costituiscono un elemento di distorsione del prelievo - configurando in molti casi dei benefici non sempre giustificati per gruppi specifici di soggetti, con effetti distributivi non sempre auspicabili - e allo stesso tempo una perdita di gettito non irrilevante, che si quantifica in alcuni punti di Pil".
La relazione della Corte dei Conti ha fornito alcuni dati riepilogativi dei bonus edilizi nel biennio 2020-2021. In particolare, le prime cessioni e gli sconti comunicati all’Agenzia, a decorrere dal mese di ottobre 2020 e fino a tutto il 2021, ammontano a circa 38,4 miliardi di euro, per oltre 4,7 milioni di comunicazioni. Relativamente ai dati delle fruizioni in compensazione dei vari bonus edilizi, fino al 23 febbraio 2022 sono stati utilizzati in F24 circa 2 miliardi di euro dei crediti d’imposta in parola. Tale importo si riferisce alle fruizioni relative alle sole rate dei vari crediti d’imposta maturate negli anni 2021 e 2022, relative alle detrazioni per le spese sostenute negli anni 2020 e 2021.
Nella sua requisitoria orale, il Procuratore generale
Angelo Canale afferma "Di rilievo, oltre alle
classiche e diffuse frodi “carosello” in tema di IVA, anche quelle
collegate al nuovo bonus “110 per cento” sotto vari profili (lavori
fittizi, plurime cessioni dei crediti, immobili non riconducibili
ai beneficiari, lavori edilizi incompatibili con la dimensione
delle imprese esecutrici, monetizzazione dei crediti ceduti
trasferita all’estero e reinvestita in attività imprenditoriali o
in criptovalute).
In questo contesto, la digitalizzazione delle informazioni ha
consentito un più efficace incrocio dei dati, come pure positivo è
stato l’intenso interscambio con organi esteri e con gli organismi
internazionali competenti, attraverso Task Forces e network di
analisi per la collazione dei dati e l’analisi del rischio. La
convergenza degli sforzi ha portato un significativo incremento del
numero dei controlli e dei risultati finanziari, passati da 32
miliardi del 2020 a 40 miliardi del 2021".
Nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021 (Volume I - Rendiconti dello Stato e le politiche di bilancio 2021 - Tomo I) viene fornita l'analisi statistica sulle rilevazioni dei flussi mensili dei dati della fatturazione elettronica del MEF:
Conclusioni
Alla luce dei richiamati contenuti, è possibile parlare di "bocciatura" del superbonus 110%? Certamente si potrebbe pensare ad una revisione del sistema tributario, come rimarcato anche la Corte dei Conti, oppure alla redazione di un testo unico di bonus edilizi che dia serenità al comparto. Meno certa è l'affermazione di una bocciatura di un complesso di bonus senza il quale l'economia del Paese sarebbe già implosa nel 2020 con l'arrivo della pandemia. Guardando gli effetti delle modifiche 2022 apportate al meccanismo di cessione del credito verrebbe da dire che gli unici ad essere bocciati sono solo Governo e Parlamento.
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