Superbonus 110% e bonus edilizi: il MEF certifica la sostenibilità economica
Nonostante la "bocciatura" del Governo, sia il MEF che autorevoli ricerche certificano l'impatto positivo delle detrazioni fiscali sull'economia italiana
Risuona ancora l’eco delle recenti parole del premier Giorgia Meloni sul Superbonus 110%, dipinto come misura nata per necessità e trasformata in strumento elettorale che ha finito per creare un buco da 38 miliardi di euro nelle casse dello Stato.
Superbonus e bonus edilizi: i dati sulle entrate fiscali
Sono diversi i numeri che invece, da più parti – MEF compreso – vengono presentati, avallando la bontà di una misura che sicuramente va rivista, ma non accantonata. Gli effetti positivi del Superbonus sono tanti e – che piaccia o no al Governo – ha anche prodotto importanti risultati in un ambito che da sempre rappresenta una piaga nel nostro Paese: l’evasione fiscale.
Lo dimostra il Rapporto sulle entrate tributarie e contributive della Ragioneria Generale dello Stato aggiornato a settembre 2022, che tiene conto dell’andamento del gettito fiscale nei primi 9 mesi dell’anno.
In particolare, le entrate tributarie fino al 30 settembre 2022 evidenziano un aumento di 41,8 miliardi di euro (+12,1%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Il totale, pari a 378,8 miliardi di euro (+37,08 miliardi di euro, pari a +10,9%) registra in riferimento al gettito IRPEF entrate pari a 150,9 miliardi principalmente per effetto dell’aumento del gettito delle ritenute IRPEF, dei versamenti in autoliquidazione e delle ritenute a titolo di acconto relative ai bonifici relativi alle spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico: +848 milioni di euro, pari a un aumento del 48,3%. Non bruscolini, ma quasi 1 miliardo di euro.
La crescita del PIL stimolata dal Superbonus 110%
Non solo gettito fiscale, ma anche aumento del PIL. Secondo la recentissima ricerca Cresme svolta per Ance Roma - Acer, gli investimenti in Superbonus hanno contribuito alla crescita del PIL del 2022 per oltre un quinto del suo valore (+22%).
Come riporta il Centro di ricerche economiche, sociologiche e di mercato per l’edilizia, gli investimenti asseverati ammontano a 47 miliardi di euro e quelli già realizzati a 37,7 miliardi, così ripartiti:
- 32,9 miliardi da investimenti asseverati nel 2022;
- 4,8 miliardi da investimenti asseverati nel 2021.
Cifre importanti che, per il 2022, incidono appunto sul 2,5% totale del PIL, valore che scende al 2% se si fa riferimento non agli investimenti ma agli interventi già effettivamente realizzati. Ma c’è di più.
Rispetto all’anno precedente, gli investimenti realizzati in Superbonus nel 2022 hanno registrato un valore più che raddoppiato (26,6 miliardi rispetto agli 11,5 miliardi del 2021). E se si pensa che l’economia italiana ha generato una variazione complessiva di 114,1 miliardi, ben si comprende perché si parla di un contributo del 22% apportato dagli investimenti Superbonus.
Le previsioni per il futuro
Cresme inoltre rileva che nel 2023 saranno realizzati ben 14 miliardi di euro di investimenti già asseverati, una cifra già consistente, che non tiene conto di quelli che saranno ulteriormente confermati entro il 31 dicembre 2022.
E per il futuro? La crescita del comparto continuerà o si fermerà, anche alla luce delle modifiche che il Decreto Aiuti Quater apporterà al meccanismo del Superbonus nel suo complesso? Se le previsioni sono ottimistiche perché si darà spazio agli investimenti a valere sulle risorse del PNRR e del PNC - fermo restando le difficoltà legate all'avvio dei lavori da parte delle Pubbliche Amministrazioni - sul Superbonus non ci si sbilancia.
Quel che è certo, è che l’impatto della misura – economico, fiscale, occupazionale e e ambientale – è troppo spesso trascurato dal MEF, o considerato in maniera troppo limitata.
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