Superbonus 110%, è il cappotto termico l’intervento più richiesto
La conferma arriva dal MiTe in risposta a un’interrogazione presentata in Commissione Ambiente della Camera. Il riferimento è ai dati pubblicati nei report ENEA
Con la crisi di governo, la questione Superbonus 110% è definitivamente esplosa. Eppure, ci sono tanti numeri “buoni” che rendono conto dei risvolti positivi dell’agevolazione fiscale, in particolare in termini di riqualificazione edilizia ed energetica degli edifici.
Superbonus 110%, chiesti al MITE i dati sui risparmi energetici
Sul punto, l’on. Mazzei ha presentato un’interrogazione in Commissione Ambiente, evidenziando preliminarmente i dati del rapporto di Enea sul Superbonus 110% al 31 maggio 2022, secondo il quale erano in corso 172.450 interventi edilizi incentivati con la misura prevista dall’art. 119 del Decreto Rilancio, per un importo pari a circa 30,6 miliardi di investimenti che porteranno a detrazioni per 33,7 miliardi di euro.
In particolare, nell’interrogazione Mazzetti ha chiesto quali siano i dati in possesso del Ministero della Transizione Energetica relativi alla riduzione complessiva del fabbisogno energetico anche in termini di Mtep/anno risparmiati, considerato che il Superbonus, con la realizzazione di interventi di isolamento termico delle superfici opache che interessano l'involucro degli edifici e gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti di ultima generazione, rappresenta una grande opportunità per:
- ridurre sensibilmente i consumi e i costi energetici;
- ridurre le emissioni di CO2 e decarbonizzare le città;
- sostenere il settore edile;
- produrre posti di lavoro;
- accrescere il valore degli immobili
- ottenere risparmi sulla bolletta energetica, conseguenti agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici
- raggiungere gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di almeno il 55 per cento entro il 2030 e la neutralità climatica dell'UE entro il 2050.
Superbonus 110%, il cappotto termico intervento più utilizzato
All’interrogazione ha risposto il Sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, Ilaria Fontana, ricordando quanto il Superbonus assuma un ruolo importantissimo nell'ambito delle politiche atte a contrastare il cambiamento climatico, oltre ad aver rappresentato un fattore di ripresa dell'economia a seguito della stagione caratterizzata dall'emergenza epidemiologica.
Sulla base dei dati ENEA, spiega il Sottosegretario Fontana, si stima che, per i soli interventi di natura energetica, al 31 maggio 2022 sono stati attivati investimenti per oltre 30 miliardi di euro (di cui il 48,9 per cento condomini) su oltre 172.000 edifici (di cui il 15,46 per cento condomini). Detti interventi hanno permesso la riqualificazione energetica di circa 40 milioni di metri quadri di edifici, di cui il 58 per cento è rappresentato da condomini.
Inoltre, si precisa che il costo medio di un intervento di riqualificazione energetica di un condominio si attesta a circa 562 mila euro, mentre quello per gli altri edifici a poco più di 107 mila.
Gli investimenti mobilitati hanno comportato:
- un risparmio di energia primaria di circa 5.650 GWh/anno, ovvero 0,486 Mtep/anno (di cui circa il 63,4 per cento connesso ad interventi sulle superfici opache e trasparenti, la restante quota connessa agli impianti termici);
- l'installazione di oltre 172.000 impianti fotovoltaici (circa uno per ogni edificio) cui corrisponde una potenza di picco di circa 1.078 MW;
- l'installazione di circa 165.500 sistemi di accumulo cui corrisponde una capacità di 3.824 MWh;
- oltre 130.000 colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
In termini di mix di interventi realizzati, si rappresenta che ad oggi sono così distribuiti:
- il 39,74% degli investimenti mobilitati ha interessato l'isolamento di superfici opache e quindi l’installazione del cappotto termico;
- il 19,61% degli interventi riguarda gli impianti di produzione di energia termica per la climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria;
- il 19,47% la sostituzione degli infissi;
- l'8,17% l'installazione di impianti fotovoltaici;
- il 7,45% l'installazione di sistemi di accumulo;
- il 2,75% l'installazione di schermature solari;
- l'0,82% l'eliminazione delle barriere architettoniche;
- l'0,80% l'installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
- la restante quota interventi di natura non energetica.
Inoltre, l'installazione di caldaie a condensazione ad alta efficienza a combustibile fossile ha interessato ad oggi il 3,68 per cento degli investimenti totali.
Sulla base dei dati, l’installazione del cappotto termico si conferma come l’intervento maggiormente eseguito tra quelli trainanti per accedere all’agevolazione Superbonus 110%.
Il MITE infine ha specificato che si stima che ogni passaggio di classe energetica ottenuta da un edificio corrisponda al 20% di risparmio di consumi energetici per gli utenti.
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