Superbonus 110%: edilizia a rischio con il no alla proroga unifamiliari
Le associazioni della filiera impianti e termoidraulica chiedono al Governo un rinvio di almeno 6 mesi per il completamento al 30% dei lavori
Manca circa un mese e mezzo al fatidico 30 giugno e intanto il Governo tace sulla proroga per il completamento del 30% dei lavori Superbonus sulle unifamiliari, nonostante avesse promesso di mettere la questione in agenda subito dopo la pubblicazione (avvenuta) del DEF.
Proroga scadenza Superbonus unifamiliari: il settore pressa il Governo
Intanto il settore delle costruzioni freme, compresa la filiera degli impianti: “Il termine fissato a giugno per completare almeno il 30% dei lavori che interessano gli edifici unifamiliari va prorogato”, sostengono tutti i presidenti delle associazioni della filiera termoidraulica, dalla fabbricazione e distribuzione alla progettazione fino alla costruzione e installazione di impianti (AiCARR, ANGAISA, Aqua Italia, Assistal, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti).
Come spiegano le associazioni, è necessario salvaguardare il circolo virtuoso innescato dagli incentivi del superbonus 110%, specie nel rilevante settore delle villette unifamiliari: proprio per questo viene chiesta l’approvazione da parte del Governo, nel più breve tempo possibile, della proroga del termine attualmente fissato al 30 giugno 2022 per il completamento del 30% dei lavori su questa tipologia di edifici. Dalla modifica di questo termine, previsto dalla legge n. 234/2021 (Legge di Bilancio 2022), dipende infatti l’applicabilità del superbonus per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 per gli interventi di efficientamento energetico contemplati dal legislatore.
Unifamiliari settore trainante degli incentivi
Nella nota si ribadisce l’importanza rivestita dagli edifici unifamiliari nell’ambito del Superbonus, rappresentando il segmento di immobili maggiormente interessato dall’applicazione della detrazione fiscale: lo confermano anche i dati più recenti diffusi da ENEA, che testimoniano la rilevanza degli interventi di efficientamento energetico sia per il loro valore in termini di sostenibilità, che dal punto di vista economico, guardando l'impressionante numero di imprese e operatori professionali coinvolti nei lavori. Ed è proprio sulla sinergia tra obiettivi di crescita economica e riduzione dell’impatto ambientale che le associazioni di filiera rimarcano il ruolo degli incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici nel favorire l'accelerazione del processo di decarbonizzazione.
I punti critici
In questo scenario, non si possono però trascurare gli elementi che stanno mettendo a rischio il rispetto del termine del 30 giugno: in particolare l’enorme difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali e componenti lungo tutta la catena produttiva, e l’incremento della domanda, trainata proprio dagli incentivi, che rende complicato il reperimento di professionisti, la maggior parte dei quali sono già gravati da carichi di lavoro importanti.
Proprio per questo, le Associazioni chiedono al Governo, anche in considerazione del quadro attuale internazionale, una proroga al 31 dicembre 2022 per il completamento del 30% dei lavori Superbonus sulle unifamiliari. “Sappiamo che diverse forze politiche si sono già mosse per far approvare questa proroga in tempi brevi e, a questo proposito, ci auguriamo di poter trovare conferme il più presto possibile. Come abbiamo già avuto modo di dire più volte ci teniamo a sottolineare che la filiera si mette a completa disposizione delle Istituzioni non solo per quanto riguarda gli incentivi, ma per tutta la complessa partita della transizione energetica”.
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