Superbonus 110%, sanzioni penali e oneri assicurativi: serve più tempo
La pubblicazione del D.L. n. 13/2022 di modifica alla detrazioni fiscali in edilizia impone una riflessione sulla necessità di prolungare l'orizzonte temporale
“Con la pubblicazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, prosegue da parte del governo l’adozione di misure abnormi che si concentrano sui liberi professionisti per arginare le frodi connesse al meccanismo dei bonus fiscali. In primis, il provvedimento introduce la responsabilità penale del tecnico anche per errori commessi in buona fede, senza considerare che i professionisti sono costretti ad operare in un quadro normativo reso inestricabile dal governo stesso, a seguito di una legislazione confusa e alluvionale. La previsione di una fattispecie penale così ampia avrebbe meritato un previo passaggio parlamentare anche per il rispetto delle esigenze di garanzia e certezza che il principio di legalità vorrebbe difendere. Chiederemo al Parlamento di non ratificare questa anomala previsione”.
Il commento della Fondazione Inarcassa
Questo il commento del Presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta, sul nuovo Decreto Legge n. 13/2022 che introduce ulteriori misure per il contrasto alle frodi in materia di detrazioni fiscali edilizia tra le quali:
- l'inasprimento delle sanzioni amministrative e penali a carico dei tecnici che si occupano delle asseverazioni;
- la previsione di una assicurazione dedicata per ogni intervento.
Misure che mettono in allerta l'anello debole della catena legata ai bonus edilizi: i tecnici asseveratori che hanno sempre più oneri.
Provvedimento aberrante e segnali preoccupanti
“Sottolineando ancora come il provvedimento sia aberrante nei confronti degli architetti e ingegneri liberi professionisti - continua il presidente della Fondazione Inarcassa - osserviamo che non viene prestata alcuna attenzione alla figura del general contractor, che nell’offrire al cliente finale una soluzione “chiavi in mano” innesca fenomeni distorsivi nell’attivazione del superbonus, favorendo conseguenze patologiche per l’intera filiera".
Sembrerebbe che, come già accaduto con il primo Decreto antifrode (il D.L. n. 157/2021), anche il nuovo Decreto Legge n. 23/2022 non vedrà la conversione in legge ma sarà rimesso all'interno del provvedimento di conversione del Decreto Legge n. 4/2022 (Sostegni-ter). Dunque, benché immediatamente in vigore, dovremo attendere il 28 marzo 2022 (data di scadenza della conversione in legge del Sostegni-ter) per avere un quadro definitivo.
Serve più tempo
Abbiamo di fronte almeno altre 4 settimane di incertezza normativa che riguarda l'apparato sanzionatorio e soprattutto l'assicurazione professionale su cui si dovranno attendere nuovi prodotti studiati dalla compagnie assicurative. Un periodo che unito ai blocchi della piattaforma dell'Agenzia delle Entrate e a quelli di alcuni dei principali player che in quest'ultimo biennio si sono occupati di acquistare i bonus fiscali (primi fra tutti Poste e Casse Depositi e Prestiti), impone più di una riflessione sulla necessità di prolungare almeno l'orizzonte temporale previsto per gli edifici unifamiliari su cui incombe il 30% dell'intervento complessivo per arrivare al 31 dicembre 2022. Probabilmente, eliminare il vincolo del 30% potrebbe essere un atto di onestà nei confronti di imprese, professionisti e contribuenti che hanno investito su questa misura.
L'assicurazione professionale
"Siamo basiti - continua il Presidente Fietta - anche in relazione alle altre modifiche introdotte dal governo, avendo partecipato al ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame del Decreto Sostegni-ter, formulando alcune proposte concrete in ordine all’art. 28 del provvedimento. Sebbene avessimo registrato, in quella sede, l’impegno a migliorare il testo in fase emendativa, riscontriamo da parte del governo segnali preoccupanti che lasciano presagire il progressivo smantellamento del sistema dei bonus fiscali. Non possiamo dirci soddisfatti della parziale retromarcia che consentirà un totale di tre cessioni dei crediti maturati dai bonus edilizi. La misura resta ancora penalizzante visto che la cessione ulteriore è possibile unicamente nell’ambito dei circuiti bancari, mentre andava lasciata aperta la possibilità di un’ultima cessione tra l’istituto di credito e l’utilizzatore finale. Inoltre, il governo è intervenuto nuovamente sul tema delle polizze assicurative, cambiando per l’ennesima volta il meccanismo. Il decreto interviene sull’art. 119, comma 14, del decreto n. 34 del 2020, e prevede che il professionista stipuli, per ogni intervento, una polizza di assicurazione con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni".
"Tutto questo - conclude il Presidente di Fondazione Inarcassa - si traduce in una duplicazione di costi assicurativi a carico dei professionisti che già sono obbligati, per legge, a stipulare una polizza RC professionale per le proprie prestazioni”.
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