Superbonus 110% e villetta singola: come utilizzare la detrazione
Le modalità di utilizzo del superbonus 110% tra la scelta di cessione e la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi
Abito con la mia compagna in una casa singola. Lavori conclusi a marzo 2023 e pagati di tasca mia. Crediti: ho 52.000€ circa relativi al SAL 2022 e circa 10.000€ sul SAL 2023. Il 2022 lo porterò in detrazione a 10 anni col 730 del 2024, ho capienza giusta, ma mi trovo a capire cosa fare del credito relativo al 2023.
Posso cedere il credito alla mia compagna che poi lo detrarrà a partire dal 730 del 2024 in 4 anni, o mi converrebbe cedere a Poste a ottobre in occasione della riapertura?
Superbonus tra detrazione diretta e cessione del credito: l'esperto risponde
Per rispondere a questa domanda occorrerebbero maggiori informazioni. Pertanto, si possono ipotizzare diversi scenari.
Preliminarmente, bisognerebbe sapere in che modalità si esplica la convivenza nell'abitazione. Se la convivenza è more uxorio, anche la compagna non proprietaria dell'immobile avrebbe avuto il diritto a detrarre le spese.
Quanto detto è confermato da diversi documenti di prassi e, recentemente, dalla Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023, a pagina 155, in cui l'Agenzia delle Entrate afferma che la detrazione spetta ai conviventi di fatto ai sensi della legge n. 76 del 2016, sempreché sostengano le spese per la realizzazione dei lavori.
Con la Circolare n. 7/E del 2018 l'Agenzia delle Entrate ha affermato che "poiché ai fini dell'accertamento della stabile convivenza la legge n. 76 del 2016 richiama il concetto di famiglia anagrafica previsto dal regolamento anagrafico di cui al DPR n. 223 del 1989 (Risoluzione 28.07.2016 n. 64), tale status può risultare dai registri anagrafici o essere oggetto di autocertificazione resa ai sensi dell'art. 47 del DPR n. 445 del 2000".
Detto ciò, considerato che i documenti a sostegno delle spese sono stati già prodotti, ma tenuto conto che le dichiarazioni dei redditi per il 2023 non sono ancora state trasmesse, si potrebbe utilizzare la soluzione proposta dalla stessa Agenzia delle Entrate nella Circolare 17/E, pagina 24, in cui spiega che "qualora vi siano più soggetti titolari del diritto alla detrazione, il beneficio può spettare anche a colui che non risulti intestatario del bonifico e/o della fattura nella misura in cui abbia sostenuto le spese, a prescindere dalla circostanza che il bonifico sia stato o meno ordinato da un conto corrente cointestato con il soggetto che risulti, invece, intestatario dei predetti documenti. A tal fine, è necessario che i documenti di spesa siano appositamente integrati con il nominativo del soggetto che ha sostenuto la spesa e con l’indicazione della relativa percentuale. Tali integrazioni devono essere effettuate fin dal primo anno di fruizione del beneficio, essendo esclusa la possibilità di modificare nei periodi d’imposta successivi la ripartizione della spesa sostenuta (Circolare 21.05.2014 n. 11/E, risposta 4.1, e Circolare 13.05.2011 n. 20/E, risposta 2.1)".
Questa opportunità darebbe la soluzione al quesito per quanto riguarda la detrazione diretta della spesa, in quattro annualità, da parte della compagna del gentile lettore.
Altre possibilità
Invece, è confermata l'impossibilità di detrazione diretta in caso di cessione del credito alla compagna. Quest'ultima, in questo caso, potrà esclusivamente portare in compensazione da altre imposte e contributi il credito acquistato tramite il modello F24.
L'ultima soluzione è la cessione del credito a banche o Poste Italiane. Attualmente, pochissimi istituti di credito acquistano crediti fiscali e si è in attesa che ci sia un'evoluzione normativa che permetta ai contribuenti di liberarsi dei crediti. L'unico ente che ha dato disponibilità agli acquisti è Poste Italiane che ha previsto di riaprire gli sportelli per il mese di ottobre. Il costo dell'operazione non è noto e potrebbe essere più alto rispetto a quello conosciuto nell'ultimo periodo di apertura degli sportelli postali (a gennaio si acquistavano crediti a 99 euro su 110 euro di valore nominale del credito).
Per completezza, sembra che il Governo abbia intenzione di modificare ulteriormente l'attuale normativa e si potrebbero intravedere altre soluzioni alternative, come un prolungamento del periodo di detrazione per le spese del 2023 (si dice fino a 20 anni). La pianificazione fiscale messa in atto per poter rientrare del credito maturato potrà essere fatta sulla base delle eventuali nuove norme sulle detrazioni e sull'analisi della capienza fiscale disponibile per la somma di 10.000 euro residua, tenendo in debito conto, da una parte, il maggior guadagno con l'utilizzo della detrazione diretta rispetto alla cessione del credito, e dall'altra l'incognita delle dinamiche economiche soprattutto in termini di tassi d'inflazione che ridurrebbero o annullerebbero detto guadagno facendo propendere per la più comoda soluzione della cessione a Poste Italiane.
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