Superbonus e abusi edilizi: detrazione fiscale a rischio
La corretta esecuzione dei lavori non basta a garantirsi la detrazione. Una recente sentenza spiega che il Comune può bloccare la CILAS se l’immobile presentava abusi edilizi
L’orientamento della giurisprudenza
Com’è normale, simili questioni sono giunte fino alle aule di giustizia, andando a formare un sempre più consolidato orientamento giurisprudenziale che si muove, purtroppo, nella direzione più “dura” tra le due menzionate.
È questo il caso della citata sentenza n. 5934/2024 del TAR Campania, che non ha accolto il ricorso di un condominio che si opponeva al provvedimento con cui il Comune bloccava la CILAS da questo depositata per la realizzazione dei lavori Superbonus.
In particolare, infatti, sull’immobile erano stati eseguiti nel 1996 interventi difformi a quelli dichiarati al tempo, con la realizzazione di un numero di box auto maggiore, modificando anche le vie di fuga per la sicurezza antincendio, senza rispettare le relative normative.
Tale irregolarità pregressa, per il Comune, rende improcedibile la CILAS. Si tratta di una decisione che il TAR ha ritenuto del tutto condivisibile, ritenendo che “anche nel caso di specie debba farsi applicazione del principio generale a mente del quale gli interventi edilizi, per essere lecitamente realizzati, devono afferire a immobili non abusivi, verificandosi altrimenti un effetto di propagazione dell'illecito per cui le opere aggiuntive partecipano delle caratteristiche di abusività dell'opera principale”.
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