Superbonus, bonus barriere architettoniche e sismabonus in 10 anni: attriti al Governo
Forza Italia chiede una modifica all'emendamento presentato dal Governo. Giorgetti risponde no e parla di disintossicazione dolorosa dal Superbonus
Restano ancora due settimane per la conversione in legge del Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (Decreto agevolazioni fiscali edilizia) ma è ormai chiaro che saranno giorni particolarmente caldi. Dopo le anticipazioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la presentazione degli emendamenti del Governo, l’aria che si respira all’interno delle forze di maggioranza (nonostante le rassicurazioni) è più elettrica che mai.
Superbonus in 10 anni: Giorgetti (Lega) vs Tajani (FI)
Quasi dimenticando le “pesanti” limitazioni presenti all’interno del Decreto Legge (già in vigore dal 30 marzo 2024), a tenere banco è l’emendamento 1.0.1000 presentato dal Governo che, tra le altre cose, oltre allo stop definitivo alla cessione del credito ha deciso di ripartire in 10 anni le spese sostenute già a partire dall’1 gennaio 2024 per interventi che accedono al superbonus, al bonus barriere architettoniche 75% e al sismabonus (nelle sue diverse formule).
Una scelta sulla quale il Ministro Giorgetti è stato molto chiaro affermando “Io ho una responsabilità e difendo gli interessi dell'Italia come ministro delle finanze. Chiaro?” in risposta ad una domanda in cui si facevano presenti le perplessità del Vice Presidente del Consiglio dei Ministri nonché leader di Forza Italia Antonio Tajani.
Il Vice Presidente del Governo Meloni ha, infatti, criticato la norma che obbligherebbe l’utilizzo dei tre bonus in 10 anni rilevando che “Come Forza Italia vogliamo ascoltare le imprese e le banche per capire se ci sono dei danni o se bisogna intervenire in Parlamento per fare delle proposte, fermo restando l'intervento indispensabile per fermare i danni del superbonus" e anticipando che senza una mediazione Forza Italia voterà contro.
Giorgetti: “disintossicazione dal Superbonus dolorosa”
Lapidario il Ministro Giorgetti secondo il quale il superbonus “è una misura eccezionale per tempi eccezionali” e secondo cui “da questo tipo di droga economica bisogna uscire. La disintossicazione purtroppo è dolorosa però qualcuno la deve fare, qualcuno deve ordinarla tenendo conto che chi ne è più interessato e ne trae vantaggi non è d'accordo. Dalla droga bisogna uscire, la droga non è una buona cosa. Quindi io spero che si metta veramente un punto definitivo ed è giusto e anche mio dovere come ministro dell'Economia e delle finanze mettere in chiaro la situazione”.
La partita in Commissione Finanze
La partita si sta giocando al Senato in Commissione Finanze dove, dopo l’annuncio si Tajani, è in corso il “mercato di recupero” da parte di Fratelli d’Italia. Per raggiungere i numeri, infatti, è stato richiamato dalla Commissione Giustizia il Senatore di Fratelli d’Italia Salvatore Sillemi che porterà i componenti della Commissione Finanze da 19 a 20 per scongiurare il voto contrario di Forza Italia.
Un “trasloco” anticipato da una nota inviata dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan al Presidente del Senato Ignazio La Russa.
Dalla Commissione Finanze, infatti, uscirà il testo del disegno di legge di conversione che, con molta probabilità, sarà approvato con voto di fiducia da parte del Parlamento, con buona pace di tutte le opposizioni che avranno così davanti una scelta: far cadere il Governo o proseguire con le scelte dettate dal Ministro dell’Economia.
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