Superbonus e Bonus edilizi: occhio al plafond nel caso di pertinenze
L’intricata nozione giuridica di “pertinenza” può portare le Entrate a mettere in dubbio il corretto inquadramento dell’edificio e, dunque, la corretta quantificazione del bonus fruito. E la prova grava sul proprietario
Il frazionamento non basta
Emerge chiaramente, allora, come “giustificare” la costituzione di un vincolo pertinenziale non sia affatto una passeggiata. Al proposito, la stessa sentenza menzionata specifica che anche se i dati catastali corrispondono “sulla carta” alla presenza di una pertinenza, ciò non basta. Nelle parole della Cassazione, cioè, “risultano irrilevanti le risultanze catastali […] in quanto la circostanza che in catasto l'immobile pertinenziale sia frazionato rispetto a quello principale, costituisce un dato esclusivamente formale, e non osta a che possa essere dimostrata la pertinenzialità ai sensi dell'art. 817 cc. mediante i requisiti oggettivo e soggettivo predetti”.
Nel caso di specie risolto da questa pronuncia, ad esempio, nonostante la volontà di destinazione pertinenziale dei beni fosse esplicita, e per quanto le unità risultassero separate e dotate di ingressi indipendenti, queste avevano mantenuto, per la presenza di alcuni specifici vani interni, una vocazione di tipo abitativo. Sarebbe stato facile, dunque, convertirle proprio alla destinazione abitativa, senza effettuare alcuna radicale trasformazione.
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