Superbonus e cessione del credito: per il Governo norme discutibili
Intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera. Per il premier, l’emergenza dei crediti è conseguenza di una norma che ha generato un mercato opaco
“Siamo pronti ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di prevenire o correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno creato queste distorsioni”.
Prende spunto da un’interrogazione a risposta immediata (n. 3-00244) dell’on. Emiliano Fenu sulle conseguenze del rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE, quali l’aumento delle rate dei mutui a tasso fisso e tasso variabile e sulle politiche di sostegno alla casa, l’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul Superbonus e, soprattutto sui crediti fiscali e il futuro delle politiche di riqualificazione energetica.
Superbonus e crediti fiscali: l’intervento del premier in Parlamento
Un intervento che da questo punto di vista non lascia presagire nulla di buono: le parole del capo dell’esecutivo sottolineano la volontà di risolvere l’attuale problema dei cd. “crediti incagliati”, senza prefigurare però una possibile riapertura al meccanismo delle opzioni alternative alle detrazioni fiscali dirette.
Il giudizio di Meloni è lapidario: l’assorbimento dei crediti rappresenta un’emergenza causata da “norme discutibili che potrebbero avere finito per favorire improprie rendite di posizione come il Superbonus”.
È qui che il premier ricorda il presupposto condivisibile su cui è nato il Decreto Rilancio: “La norma sul Superbonus nasceva da un presupposto condivisibile, quale mettere in moto l’edilizia e mettere in moto l’economia, ma è stata poi messa in campo in modo tale da generare conseguenze sulle quali il governo attuale lavora da mesi”.
Meloni: Superbonus pagato anche da chi non ha ristrutturato
Per Meloni, “i dati hanno dimostrato che la misura ha generato oneri privi di copertura finanziaria per decine di miliardi di euro”. Non solo: il Superbonus “è stato pagato anche da chi non ha ristrutturato la casa e perfino da chi una casa non ce l’ha, per migliorare ed efficientare forse il 4% del patrimonio immobiliare italiano, con particolare proiezione sui redditi alti”.
La norma “ha consentito la proliferazione di un mercato opaco e non governato di circolazione dei crediti fiscali a tutto vantaggio non delle imprese che quegli interventi avevano realizzato e per i quali giustamente oggi reclamano il pagamento, ma dei vari intermediari anche finanziari intervenuti a raccogliere Questi crediti con un prezzo a sconto sul valore nominale, lucrando sul differenziale poi portato all’incasso con l’Erario”.
Nessun riferimento al Decreto Antifrode o alle statistiche presentate dalla Guardia di Finanza sui crediti fiscali Superbonus, per buona parte incolpevoli delle frodi fiscali citate dall’esecutivo.
Il futuro del Superbonus e della cessione del credito
Sulla questione, il presidente del Consiglio ha ribadito che il Governo continuerà a intervenire sul riassorbimento dei crediti in circolazione, particolarmente da parte dal sistema finanziario, “stando attenti che anche questo non possa tradursi in un’occasione per lucrare impropriamente su rendite di posizione”.
“Siamo pronti ad adottare ogni misura richiesta dalla necessità di prevenire o correggere squilibri come quelli generati da norme che gratuitamente hanno creato queste distorsioni”.
Alle dichiarazioni del Presidente ha replicato l’on Silvestri, invitando il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, a presentare in Parlamento, con dati alla mano, il presunto buco di bilancio causato dal Superbonus.
Il video dell'intervento della Presidente del Consiglio dei Ministri
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