Superbonus, come gestire la quota in accollo dei lavori?

La previsione di penali da ritardo permette all’impresa di costruzioni di ristorare il committente dei versamenti non previsti, ma questa pratica non è esplicitamente ammessa dall’Agenzia delle Entrate

di Cristian Angeli - 13/12/2024

Occhio al contratto

Non esistono chiarimenti ufficiali da parte delle Entrate specificamente relativi alle penali da ritardo. Ricorrere a tale strategia, dunque, rispetta formalmente le norme, ma bisognerà poi vedere caso per caso se, in caso di controllo, il Fisco riterrà rispettata anche la sostanza, o se viceversa contesterà un connotato elusivo della fattispecie. Di certo, è bene che le penali siano corrisposte sulla base di clausole contrattuali specifiche, possibilmente rette da una “data certa” che le collochi prima dell’esecuzione dei lavori e che dettaglino in modo credibile la natura degli accordi.

A favore della liceità di tale pratica depongono le varie sentenze che nel tempo sono state emanate in relazione ai casi in cui i committenti hanno perso la possibilità di accedere al Superbonus a causa di inadempimenti dell’impresa esecutrice degli interventi. Le soluzioni prospettate dai giudici, cioè, tendono a riconoscere al committente un risarcimento proprio pari alla differenza tra l’aliquota di bonus che si sarebbe potuta applicare in caso di tempestiva realizzazione dei lavori e la diversa e inferiore aliquota concretamente usufruibile.

A cura di Cristian Angeli
ingegnere esperto di agevolazioni fiscali applicate all’edilizia e di contenziosi civili
www.cristianangeli.it

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