Superbonus e Condomini: cosa fare se il General Contractor non paga i professionisti?
Il tecnico non può chiedere il corrispettivo per la sua prestazione al committente se tra questo e il General Contractor sussiste un mandato senza rappresentanza
I professionisti devono essere pagati
Non è detto, però, che il contratto stipulato tra GC e condominio sia esplicito sulla natura del mandato. In tal caso, in un certo senso sarebbe anche meglio per il gentile lettore, poiché egli avrebbe modo di dimostrare che nei fatti ha svolto una prestazione professionale a vantaggio del condominio, che va pagata. Sul tema, in base a un orientamento abbastanza condiviso, neanche l’eventuale assenza di un contratto scritto tra il professionista e il condominio farebbe venire meno il suo diritto al compenso.
Ad esempio, con la sentenza n. 185/2021, il Tribunale di La Spezia ha ragionato come segue: “non esiste un contratto scritto di tale accordo di prestazione d'opera professionale; l'incarico, però, è pacifico oltre che provato da copiosa documentazione che è espressione della sua attuazione, quale, in primis, le molteplici tavole progettuali”.
Dunque, per quanto la chiarezza contrattuale sia fondamentale quando in gioco c’è il Superbonus e in campo c’è un General Contractor, è bene ricordare aspetti simili e racimolare quante più evidenze possibili della propria prestazione. A tal proposito, un buon punto può essere rappresentato dal fatto che il rapporto tra professionista e committente è "sancito", in caso di Superbonus, dalla firma del committente sul modulo CILAS e sulla documentazione progettuale.
A cura di Cristian
Angeli
ingegnere esperto di agevolazioni fiscali applicate
all’edilizia
www.cristianangeli.it
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