Superbonus: cosa prevede la Legge di Bilancio 2024?
Approda in Parlamento il testo bollinato del disegno di legge e si apre adesso la discussione su alcune norme particolarmente contestate. Vediamo quali
L’iter del ddl di Bilancio ha compiuto un altro passo verso la sua stesura definitiva, con la bollinatura del testo che adesso approda in Parlamento per il primo esame da parte del Senato. Vediamo alcune delle misure su cui si promettono accese discussioni nei prossimi giorni.
Superbonus: le plusvalenze sugli immobili
Tra le questioni più dibattute, sicuramente le plusvalenze previste per la vendita di immobili ristrutturati con le agevolazioni Superbonus. Secondo quanto attualmente disposto dall’art. 18, comma 2, sale al 26% l'aliquota della plusvalenza per la cessione di “seconde case”, quindi di immobili diversi dall'abitazione principale e da quelli pervenuti per successione, qualora nei 5 anni precedenti siano stati effettuati lavori che hanno usufruito delle detrazioni previste dall’art. 119 del Decreto Rilancio.
Inoltre, se la vendita viene effettuata entro 5 anni dalla conclusione dei lavori, tra i costi inerenti al bene deducibili non rientreranno quelli relativi agli interventi agevolati dal superbonus 110%; se la vendita avviene tra 5 e 10 anni dopo i lavori, invece, sarà deducibile dalla plusvalenza solo il 50% dei costi dei lavori. Nel caso in cui la rivendita avvenga dopo 10 anni, i costi deducibili comprenderanno anche quelli relativi ai lavori Superbonus.
Unica eccezione sulla deducibilità, il caso in cui non si sia usufruito di sconto in fattura o cessione del credito, ma di detrazione diretta. Sono esclusi dalla norma gli immobili acquisiti per successione e quelli adibiti a prima casa.
Bonus edilizi e bonifici parlanti: aumento della ritenuta
Altra misura particolarmente sgradita alle imprese e agli addetti al settore è quella prevista dall'art. 23, recante "Misure di contrasto all'evasione e razionalizzazione delle procedure di compensazione dei crediti e di pignoramento dei rapporti finanziari". In particolare, si prevede la modifica dell'art. 25 del D.L. n. 78/2010 portando, a partire dall’1 aprile 2024, dall'8 all'11% la ritenuta a titolo di acconto dell'imposta sul reddito dovuta dai beneficiari al momento dell'accredito dei bonifici disposti dai contribuenti per l'esecuzione di lavori Superbonus o per altri bonus edilizi.
Secondo gli addetti al settore, l’aumento della ritenuta potrebbe avere un impatto di almeno 1 miliardo di euro sulla liquidità delle imprese.
Superbonus: le verifiche sulle rendite catastali
Altra iniziativa fortemente criticata è quella prevista all’art. 21, che dispone nuovi controlli sulla rendita catastale degli immobili, per verificare se l’aumento del valore dovuto alla realizzazione di lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico di cui all'art. 119 del D.L. n. 34/2020, abbia determinato anche un aumento della rendita catastale e che questa differenza sia stata correttamente segnalata.
In particolare, il Fisco verificherà che i contribuenti che hanno realizzato lavori con il Superbonus abbiano presentato, ove previsto, la comunicazione di variazione della rendita catastale. Proprio per questo, il direttore dei lavori sarà tenuto in fase di chiusura cantiere a presentare una dichiarazione relativa all'avvenuta o non avvenuta variazione. I controlli avverranno tramite confronto incrociato tra i database del Catasto e le comunicazioni o le richieste di permesso di costruire, con conseguente invito a regolarizzare la posizione se emergerà che non è stata comunicata correttamente la variazione.
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