Superbonus e crediti fiscali: nuove proposte dagli imprenditori
L'idea di Marco Matteoni: trasformare i crediti fiscali certificati in una moneta per l'acquisto di beni come auto o immobili
La cessione del credito non è un diritto (Giancarlo Giorgetti dixit) ma da possibilità potrebbe diventare un'opportunità. E se le soluzioni non arrivano dal Governo, nè dal Parlamento, non mancano proposte dagli imprenditori coinvolti in prima linea nei lavori di riqualificazione energetica e del patrimonio edilizio legati all'utilizzo delle detrazioni fiscali, in primis il Superbonus.
Cessione del credito: una nuova moneta è possibile?
Una su tutte quella di Marco Matteoni, ex presidente della Confartigianato Edilizia di Roma e del Lazio, e tra i principali player nella riqualificazione immobiliare ed energetica. Matteoni non manca di sottolineare come tra le criticità più rilevanti e attuali del Superbonus figura senza dubbio "la questione legata alla massa di crediti rimasti in pancia alle imprese, che secondo alcune stime rese note recentemente, toccherebbero i 5 miliardi di euro che, ad oggi, risulterebbe difficile monetizzare". Matteoni ricorda anche le recenti modifiche normative apportate alla cessione del credito con la conversione in legge del Decreto Aiuti Quater, che ha portato alla trasformazione dei crediti in finanziamenti assistiti sulla falsariga delle garanzie concesse in piena emergenza pandemica e alla nuova cessione a disposizione degli istituti bancari.
Un contesto che ha subìto una nuova evoluzione ma che di fatto non ha prortato a una vera, definitiva soluzione. Arriverà mai? Non rimane che affidarsi allo spirito imprenditoriale. "La proposta che faccio - continua Matteoni - è che questi crediti, ufficializzati e certificati, potrebbero essere utilizzati come moneta alternativa: una sorta di moneta parallela da usare per comprare determinate tipologie di beni, come un'autovettura o un immobile, senza altrimenti dover rincorrere ad un mutuo". Secondo Matteoni, questa procedura innescherebbe un circuito virtuoso parallelo di riduzione dei crediti, per chi ne ha tanti, e al contempo consentirebbe di smuovere l’economia, con benefici ed effetti positivi sia per le imprese che per i privati cittadini.
Conclude Matteoni "Siamo di fronte a una proposta così di buonsenso e così semplice che non comprendo perché non sia stata ancora presa in considerazione dalle istituzioni competenti”.
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