Superbonus: gli effetti della cura Giorgetti sui cantieri edili

Enea ha pubblicato il nuovo report sull’utilizzo del superbonus (anima energetica) aggiornati al 30 aprile 2024. Crolla il numero delle asseverazioni e degli investimenti

di Gianluca Oreto - 17/05/2024

Terminato l’effetto trascinamento dei cantieri avviati all’inizio del 2023 (prima del Decreto Legge n. 11/2023 che ha cominciato il processo di smantellamento del meccanismo delle opzioni alternative alla detrazione diretta), si può dire che il superbonus è ufficialmente terminato.

Superbonus: il nuovo report Enea

Dall’inizio del monitoraggio (settembre 2021), il numero di investimenti ammessi a detrazione registrato da Enea non è mai stato così basso. Nell’ultimo report Enea, aprile 2024 ha registrato appena:

  • 1.063 nuove asseverazioni;
  • meno di 345 milioni di euro di investimenti ammessi a detrazione;
  • meno di 385 milioni di euro di investimenti per lavori conclusi ammesse a detrazione;
  • meno di 399 milioni di euro di detrazioni maturate per lavori conclusi.

Report Enea

Numeri assolutamente irrisori se paragonati alla media mensile dei primi tre mesi del 2024 di investimenti ammessi a detrazione (quasi 5 miliardi di euro al mese) e che evidenziano come la “cura” del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti abbia portato effetti tangibili sui cantieri edili.

Gli effetti degli ultimi provvedimenti normativi

Sono 15 i provvedimenti normativi emanati da questo Governo sul Superbonus (a breve arriverà il sedicesimo) ma quelli che hanno più inciso sono certamente:

  • il Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni), convertito con modificazioni dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38 - che ha limitato o quasi azzerato le possibilità di utilizzo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito);
  • il Decreto Legge 29 dicembre 2023, n. 212 (Decreto Superbonus) convertito senza modificazioni dalla Legge 22 febbraio 2024, n.17 - che ha previsto la nota misura “salva SAL” per non perdere la detrazione nel caso i cantieri non riescano ad arrivare al fine dei lavori;
  • il Decreto Legge 29 marzo 2024, n. 39 (Decreto tagli cessioni, in attesa di conversione in legge entro il 28 maggio 2024) - che ha previsto retroattivamente l’obbligo di ripartire il superbonus “diretto” (cioè utilizzato direttamente dal contribuente che lo ha maturato) in 10 anni (più altre misure).

È chiaro che, alla luce degli ultimi dati Enea e della volontà del Ministro Giorgetti di “salvaguardare i conti dello Stato” (ma non quello dei contribuenti), le nuove misure previste all’interno del disegno di legge di conversione del Decreto Legge n. 39/2024 (che operano una nuova, ulteriore e netta stretta) potrebbero essere inutili.

Conclusioni

I numeri sono chiari: il superbonus è terminato con l’abrogazione del meccanismo delle opzioni alternative a partire dal 17 febbraio 2023. I dati registrati nell’ultimo anno riguardano i cantieri che hanno potuto continuare ad utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Governo e Parlamento dovrebbero, dunque, fare marcia indietro sulle nuove misure approvate dal Senato e pensare di trovare una definitiva soluzione al blocco della cessione che, dopo 2 anni di modifiche, non si riesce ancora a risolvere.

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