Superbonus e frazionamenti: chi corre il rischio di contestazioni?
La possibilità per le Entrate di ricorrere a presunzioni per contestare illeciti tributari mette a rischio anche quelle operazioni di frazionamento realmente realizzate, che potrebbero essere considerate “abuso del diritto”
Le ragioni extra-fiscali
In sostanza, se il lettore dovesse ricevere una contestazione, dovrà provare l’effettività del frazionamento e quindi la concreta esecuzione degli interventi edilizi (basta una perizia). Ma dovrà anche dimostrare che quel frazionamento sarebbe stato realizzato in assenza dei bonus, perché vi erano ragioni extra-fiscali che supportavano la convenienza dell’operazione. È proprio questo, infatti, il ragionamento “investigativo” che può convincere “gli inquirenti”, più volte riscontrato in atti di indagine.
In altre parole, è doveroso domandarsi: se non vi fosse stato il Superbonus, avrebbe avuto senso (sotto il profilo commerciale, gestionale e funzionale) dividere le 2 unità in 6?
In tal senso, nel caso esaminato, a risultare sospetta potrebbe essere soprattutto la cronologia degli interventi, con il frazionamento molto ravvicinato alla realizzazione dei lavori Superbonus. E il gentile lettore stesso, poi, specifica che il frazionamento è stato attuato proprio per insufficienza del plafond.
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