Superbonus, Giorgetti: “Negativo per i conti e ingessa la politica economica”
Al Forum Ambrosetti il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare di superbonus alla luce della prossima legge di Bilancio
Cominciano ad entrare nel vivo le discussioni che riguardano la predisposizione della prossima legge di Bilancio. Discussioni in cui non si può fare a meno di parlare della misura più chiacchierata dell’ultimo triennio: il superbonus 110%.
Superbonus e manovra economica
Della prossima manovra economica se ne è parlato al Forum Ambrosetti di Cernobbio dove il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato le linee guida che ispireranno la legge di bilancio 2024 e mandato l’ennesima stoccata contro le detrazioni fiscali del 110% previste dal Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).
In una nota affidata al portale del MEF viene affermato “Nella manovra i margini d’intervento dovranno tener conto dell’impatto negativo di misure come il superbonus che ha effetti negativi sui conti dello Stato e “ingessa” la politica economica sommandosi alle conseguenze negative del covid, del clima e della guerra in Ucraina che ha causato un mutamento degli “equilibri in Europa””.
Secondo il Ministro dell’Economia il superbonus rappresenta il vero problema e afferma “siamo nella situazione in cui chi ha mangiato si è alzato ma ha lasciato il conto da pagare”. Secondo il Ministro Giorgetti dei 100 miliardi di costo finora maturato da questa misura avviata nel 2020 dal governo Conte 2 con Gualtieri ministro dell’economia “ne abbiamo pagati 20 ma ne restano da pagare 80”.
"A questo - leggiamo sul comunicato del MEF - si aggiungono le criticità che una carenza di imprese di settore, focalizzatesi sull’edilizia privata, ha avuto sull’andamento degli interventi legati al Pnrr".
Manovra economia coraggiosa
Proprio per questo motivo il Ministro Giorgetti ha parlato di una manovra economica coraggiosa, avendo ben chiaro che “il bilancio pubblico è la coscienza di una nazione e la nostra libertà economica dipenderà dal livello di debito pubblico che avremo in futuro” e rivendicando l’importanza di aumentare la produttività partendo dal taglio delle “rendite” ma salvaguardando fragilità e crescita del Paese: “se badiamo solo alla domanda, se facciamo fare solo allo Stato la parte del Re sole che distribuisce prebende, non andiamo da nessuna parte”.
Superbonus: costo o investimento?
Molto pesanti le parole del Ministro dell’Economia, arrivate dopo quelle della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha definito il superbonus un disastro per l’intera economia. Affermazioni non in linea con le analisi pubblicate da Nomisma, Censis, Ance, Centro Studi CNI, Federcepicostruzioni, Cresme e Fondazione Nazionale dei Commercialisti. E non in linea con le indicazioni arrivate nel corso delle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sugli effetti macroeconomici e di finanza pubblica derivanti dagli incentivi fiscali in materia edilizia.
Ma, in realtà, ciò che colpisce è la continua confusione tra il superbonus e il meccanismo di cessione dei crediti edilizi. Se la spesa in superbonus è cresciuta fuori da ogni controllo la vera “colpa” è da ricercarsi nel Decreto Legge n. 77/2021 (Decreto Semplificazioni-bis) che ha fatto esplodere la domanda grazie alla CILAS e alla deroga all’art. 49 del d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) che vieta l’utilizzo di bonus in presenza di abusi o difformità edilizie.
Altra colpa è stata non aver previsto un piano decennale con obiettivi definiti e limiti di spesa annuali. Una colpa trasversale ai 3 Governi che hanno messo mano sugli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio.
Relativamente alle truffe di cui si continua a discutere, i 12 miliardi di euro intercettati dall’ottimo lavoro della Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate rappresentano un importo che lo Stato non dovrà pagare (ricordiamo che si tratta di detrazioni non uscite) e che dimostrano la validità dei controlli che evidentemente hanno funzionato.
In conclusione, continua la mistificazione sul superbonus e la voglia di trasformare una serena discussione tecnica su cosa fare per migliorare qualcosa che ha funzionato ma che non è stata esente da criticità, in un continuo chiacchiericcio senza basi scientifiche e con una tendenza immane a buttarla in caciara (cosa che a noi italiani riesce sempre molto bene).
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