Superbonus o Supermalus? Il valore economico, ambientale e sociale
Il report Nomisma aggiornato a giugno 2022 con l’andamento degli interventi di riqualificazione energetica e sismica soggetti al superbonus 110%
Se ne parla da mesi con dichiarazioni, analisi e report molto contrastanti tra loro e alla fine la questione si riduce ad un’unica e sola domanda: il Superbonus 110% ha fatto del bene al Paese in termini di valore economico, ambientale e sociale?
Superbonus o Supermalus? Ecco il report Nomisma
Una domanda che ha messo al lavoro i centri studi di imponenti sigle, associazioni e società specializzate in ricerche di mercato e consulenze. Tra queste ultime, una delle più note e rinomate è Nomisma, attiva da più di 35 anni e punto di riferimento in settori chiave dell’economia attraverso l’implementazione di Osservatori che fotografano dimensioni e trend dei principali segmenti di mercato.
Tra questi Osservatori spicca “110% Monitor”, creato appositamente per monitorare l’andamento degli interventi di riqualificazione energetica e sismica soggetti al superbonus 110%, al momento aggiornato il 13 luglio con i dati a disposizione entro giugno 2022 (mancano, dunque, i dati di luglio, agosto, settembre e ottobre 2022, già pubblicati da Enea)
Il report messo a punto da Nomisma fornisce uno spaccato circa:
- i numeri del superbonus 110%;
- le valutazioni in campo;
- il valore economico generato;
- il valore ambientale generato;
- il valore sociale generato;
- la nota metodologica che spiega come è stata condotta l’analisi.
Il Superbonus 110% in numeri
Per quel che riguarda i numeri sviluppati dal Superbonus a giugno 2022, i dati rilevati da Nomisma sono i seguenti (anche se prendendo i rispettivi dati Enea, i numeri sono notevolmente superiori).
|
Cantieri conclusi |
Investimenti ammessi a detrazione per cantieri conclusi |
Detrazioni maturate per cantieri conclusi |
Condomini |
20.000 |
11,4 miliardi |
12,6 miliardi |
Edifici unifamiliari |
79.000 |
8,9 miliardi |
9,7 miliardi |
U.I. funzionalmente indipendenti |
48.000 |
4,6 miliardi |
5,1 miliardi |
Prospettive per i prossimi mesi:
- 7,3 milioni di famiglie interessate;
- 63.500 cantieri in attivazione entro fine anno;
- 38,7 miliardi di euro di detrazioni previste a fine lavori (lavori in corso).
Il report fornisce anche un interessante approccio all’iter procedurale seguito dalle famiglie per usufruire del superbonus 110%:
Il dato che dovrebbe far riflettere è il numero di famiglie ancora potenzialmente interessate al superbonus 110% (6,7 milioni) e quelle che si trovano già in fase operativa (0,6 milioni).
Le valutazioni in campo
Interessante l’analisi che riguarda i punti di forza e di debolezza di questa misura fiscale riassunti in due tabelle “superbonus” e “supermalus”.
Relativamente ai punti di forza, il report Nomisma parla di:
- domanda strutturale di riqualificazione da parte delle famiglie;
- metodo e trasparenza per la filiera edilizia;
- transizione ecologica del paese;
- shock espansivo fino ad almeno 50 miliardi di euro.
Per quel che riguarda i punti di debolezza:
- stillicidio normativo e finanziario per gli attori del mercato;
- effetto scoraggiamento per le famiglie;
- tempi corti e aumenti dei prezzi a svantaggio della finanza pubblica;
- aumento diseguaglianze tra territori e beneficiari.
Senza considerare gli ormai noti problemi generati dal blocco della cessione dei crediti edilizi che ha ormai messo in ginocchio l’intero comparto.
Il valore economico generato
Si è parlato tanto dei costi generati dagli interventi di superbonus e poco del suo impatto sull’economia reale. Secondo le stime di Nomisma, l’impatto complessivo risulta positivo. Nonostante l’investimento dello Stato di 38,7 miliardi di euro, la misura ha un valore economico pari a 124,8 miliardi di euro di cui:
- 56,1 miliardi come effetto diretto - spesa aggiuntiva nel settore delle costruzioni necessaria per produrre semilavorati, prodotti intermedi e servizi necessari al processo produttivo;
- 25,3 miliardi come effetto indiretto - settori attivati dal comparto delle costruzioni;
- 43,4 miliardi come effetto indotto - effetti sul potere di spesa che a sua volta attiva altri comparti e richiede maggiori produzioni.
Le altre analisi
Il report Nomisma riporta pure:
- l’analisi della Corte dei Conti per la quale il saldo è negativo e la misura incrementerebbe la disuguaglianza delle famiglie, non permettendo alla più bisognose di aderire (dato che confermiamo solo alla luce del blocco delle cessioni);
- i dati forniti dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, per i quali il disavanzo per le casse dello Stato di 6,4 miliardi di euro verrebbe compensato dalla generazione di PIL per oltre 12 miliardi di euro oltre che dalla generazione di valore aggiunto per 8,5 miliardi di euro;
- l’analisi della LUISS Guido Carli che confermerebbe che la spesa di 8,75 miliardi di euro dello Stato in edilizia genera 16,6 miliardi di valore aggiunto nel triennio 2020-2022 a cui si aggiungerebbero 13,7 miliardi negli otto anni successivi. Nel decennio 2020-2030 la stima del disavanzo sulle casse dello Stato sarebbe contenuta in -0,811 miliardi di euro.
Il valore sociale della misura
Rimandando la lettura del Report Nomisma per conosce il valore ambientale della misura, qualche parola va detta in riferimento agli effetti di natura sociale. Secondo Nomisma il superbonus avrebbe consentito alle imprese del settore edile di beneficiare di un flusso aggiuntivo di domanda che si è tradotta in maggior occupazione, pari a 634.000 occupati, così suddivisi:
- 410.000 occupati direttamente nel settore delle costruzioni;
- 224.000 occupati nei settori collegati.
Benché anche Nomisma riconosca che la misura ha favorito soprattutto i ceti medio alti (non vi è dubbio che chi ha denaro da anticipare per gli interventi e capienza fiscale abbia fatto grandi affari e li stia continuando a fare a seguito del blocco delle cessioni), ci sono 483.000 famiglie con reddito medio-basso (sotto i 1.800 euro) che, grazie al superbonus 110%, hanno avuto l’occasione di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione, a costo quasi zero.
Infine, grazie agli interventi di superbonus il patrimonio immobiliare italiano è cresciuto in valore di almeno 4,8 miliardi di euro.
In allegato il report completo con il valore ambientale generato dalla misura e tutti gli altri dettagli.
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