Superbonus: svincolato mezzo miliardo di investimenti

Il Report Enea sul Superbonus con i dati aggiornati al 31 luglio 2024 evidenzia il crollo degli investimenti che diminuiscono di oltre mezzo miliardo di euro

di Gianluca Oreto - 04/09/2024

Tra blocco della cessione del credito, cantieri sospesi sine die, diminuzione dell’aliquota fiscale, frodi, sequestri e cambi normativi in corsa, è ormai evidente che il superbonus non sia più un “problema” per l’agenda del Governo.

Superbonus: il report Enea

La ratio dei provvedimenti emanati tra il 2023 e il 2024 è stata evidente: mettere fine all’emorragia (così definita dall’esecutivo) di denaro pubblico utilizzato per finanziare una misura fiscale che nella sua anima energetica (il superecobonus) è “costata” complessivamente oltre 120 miliardi di euro.

Un costo su cui ha “ballato” anche la classificazione contabile della detrazione (da “non pagabile” a “pagabile” per tornare a “non pagabile”) che ha inciso non tanto sul debito pubblico (che non cambia) quanto sul deficit. Un costo che il Governo ha sempre fatto molta fatica a pensare come “investimento” che ha certamente prodotto benefici occupazionali, ambientali ed energetici (pur con delle storture che obiettivamente si sarebbero potute affrontare diversamente).

Eliminata qualsiasi discussione, il dato di fatto è che la stagione del superbonus è ormai ufficialmente terminata come dimostrato dall’ultimo report pubblicato da Enea con i dati relativi al superecobonus (la parte della detrazione che ha prodotto i numeri più consistenti) aggiornati al 31 luglio 2024 che confermano una tendenza negativa avviata ad aprile in cui gli investimenti ammessi a detrazione sono stati:

  • Aprile 2024 - 344.875.443,94 euro;
  • Maggio 2024 - 121.319.221,29 euro;
  • Giugno 2024 - 64.439.437,20 euro;
  • Luglio 2024 - -531.141.909,48 euro.

La decrescita del 2024

A luglio, dunque, è stato “svincolato” oltre mezzo miliardo di euro di investimenti. Le motivazioni potrebbero essere diverse: dal contenzioso sino alla rinuncia del contribuente.

Per comprendere meglio la decrescita dei numeri è sufficiente osservare i numeri sviluppati precedentemente. In particolare:

  • nel biennio 2020-2021 oltre 16 miliardi di investimenti ammessi a detrazione (il monitoraggio Enea è cominciato solo ad agosto 2021);
  • nel 2022 oltre 46 miliardi di investimenti ammessi a detrazione ovvero una media di circa 3,8 miliardi di euro al mese;
  • nel 2023 oltre 40 miliardi di investimenti ammessi a detrazione ovvero una media di circa 3,3 miliardi di euro al mese;
  • nel primo trimestre 2024 oltre 14,5 miliardi di investimenti ammessi a detrazione ovvero una media di circa 3,8 miliardi di euro al mese (dovuti al fatto che l’asseverazione Enea può essere inviata entro 90 giorni dal fine lavori).

Il futuro delle detrazioni e dell’edilizia

Terminato il superbonus (che in realtà finirà ufficialmente nel 2025 quando l’aliquota diminuirà dal 70 al 65%, restano ancora alcuni nodi da sciogliere, tra i quali:

  • i numerosi cantieri bloccati a causa del blocco della cessione;
  • il problema dei contribuenti incapienti che non riescono più a cedere il loro credito;
  • il futuro delle detrazioni fiscali in edilizia senza le quali il comparto continuerà a stentare (e insieme l’intera economia nazionale).

Nodi sui quali è calato un pericolosissimo silenzio che potrebbe terminare non appena si conoscerà la bozza di Legge di Bilancio per il 2025 sulla quale il Governo si sta già muovendo ma su cui si sa davvero poco per comprenderne i punti chiave per il futuro.

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