Testo Unico Edilizia post Salva Casa, nuove fattispecie di condono edilizio?
L’interessante relazione del Presidente del TAR Veneto mette in dubbio la decretazione d’urgenza utilizzata per il Salva Casa e avanza l’ipotesi di nuove fattispecie di condono edilizio
Che le nuove disposizioni contenute nel d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia) post Legge n. 105/2024, di conversione con modifiche del D.L. n. 69/2024 (Decreto Salva Casa), non fossero sufficientemente chiare e precise, è un fatto ormai noto a tutti. Lo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, pur definendo la norma “auto-applicativa”, ha anticipato la pubblicazione di una circolare “attuativa” che possa guidare gli operatori nell’applicazione delle nuove disposizioni.
Allo stesso modo, su queste pagine, abbiamo avanzato più volte il legittimo dubbio sull’utilizzo della decretazione d’urgenza su una materia delicata come quella dell’edilizia e dell’urbanistica.
Salva Casa: i dubbi
Dubbi che sono stati confermati dal Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, Leonardo Pasanisi, nel corso della sua rRelazione conclusiva svolta al XXV Convegno di Studio tenutosi il 29 novembre 2024 a Castelfranco Veneto sul tema “La riqualificazione urbana e la mini-sanatoria edilizia ex D.L. n. 69/2024, conv. in Legge n. 105/2024, Decreto Salva Casa”, organizzato dall’Associazione Veneta degli Avvocati Amministrativisti, in ricordo del Prof. Avv. Leopoldo Mazzarolli e in memoria dell’avv. Francesco Mazzarolli.
Il Presidente Pasanisi, dopo aver ricordato gli obiettivi del Salva Casa, ha avanzato tre dubbi/critiche in merito:
- all’utilizzo del Decreto Legge mediante il quale il Governo avrebbe “usurpato” il ruolo del Parlamento;
- all’introduzione di nuove forme di condono edilizio, in particolare con l'art. 34-ter e l'art. 34-bis;
- alla complessità delle nuove disposizioni che porterebbe a dubbi interpretativi e, a cascata, contenziosi.
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